wildcat80 ha scritto:
Quando si parla degli anni 90 non bisogna dimenticare un genere musicale che a me personalmente non è mai piaciuto, il grunge.
Io nel 1994 avevo 22 anni. Il grunge non mi piacque da subito e, nel tempo, non ho cambiato idea
wildcat80 ha scritto:
Un'onda che nel giro di pochi anni è quasi riuscita a cancellare certi aspetti del rock anni 80, sia a livello musicale (arrangiamenti essenziali basati sulla triade chitarra/basso/batteria), che culturale: avversione al divismo e machismo intrinseca al rock, lotta alla misoginia (uno degli aspetti più caratteristici del grunge era l'avversione verso lo sfruttamento sessuale delle groupie), avversione a tutto ciò che è mainstream.
A livello musicale non apprezzavo all'epoca (e a maggior ragione adesso) il sound "scarno" del grunge. Dici bene, il rock anni '80 fu cancellato in un soffio e con esso non solo il costume legato a quel rock ma anche , ad es. , il virtuosismo. Certi passaggi e sopratutto certi assoli di chitarra nel grunge non li ho più sentiti.
Di colpo un disco come "Pornograffiti" degli Extreme ( che era comunque del 1990) è stato spazzato via da questa nuova "ondata" che, al netto di tante filosofie ipocrite, è stata una "moda" alimentata, cresciuta e venduta dalle major nonchè adotttata, in casa nostra, anche da una certa "intellighenzia" (ricordo ancora una diretta dei Nirvana in un programma della Dandini). Per dire che il fenomeno grunge non è stato - in termini generali - l'antitesi al mainstream ....è semplicemente stato un nuovo mainstream.
Un nuovo mainstream - per me - più ipocrita come messaggio e peggiore musicalmente/tecnicamente.
wildcat80 ha scritto:
Gli anni 70 sono stati un periodo di rivoluzione culturale e tecnologica che non ha avuto eguali negli anni a venire.
L'onda del 68 ha portato grosse riflessioni a livello mondiale, la tecnologia in ambito musicale ha drasticamente rivoltato il sound praticamente di ogni genere musicale con l'avvento dei sintetizzatori: un decennio così è irripetibile, perché tutto ciò che è avvenuto dopo è solo sviluppo e progresso (a volte anche regresso) delle rivoluzioni innescate in quel periodo.
Pensiamo solo una cosa. Negli anni 50 se volevi un suono di archi, dovevi avere gli archi.
La tua è una giusta osservazione che fanno tuttavia in pochi, a cominciare da chi ha vissuto gli anni '70 da adolescente ed adesso, non ammettendolo, soffre di nostalgia dei propri vent'anni: La vera rivoluzione della musica - secondo me - è stata "tecnologica" come giustamente affermi.
E poi non ci dimentichiamo gli anni '80. Oggi, in termini mainstream, assisto ad una riedizione delle sonorità degli anni '80 specialmente per la musica a base elettronica che non mi dispiace affatto.
E per restare nell'ambito rock, giusto per dare un senso a quello che ho scritto sopra, Bon Jovi sono esplosi nei secondi '80, Paradise city dei Guns n'Roses era del 1989. il live di Ozzy Osbourne con Randy Roads alla chitarra era invece di qualche anno prima. Consiglio ai chitarristi di ascoltarlo e poi di ascoltare un disco grunge a piacere subito di seguito.
Ma la mia, sia ben chiaro, è solo un'opinione.
wildcat80 ha scritto:
E poi, lo dico più più di pancia che di testa, gli anni 90 sono gli anni che noi 40/50 anni di oggi abbiamo vissuto da adolescenti, e ciò che vivi negli anni in cui formi il tuo essere adulto non lo puoi cancellare, perché ha contributo a plasmarti in qualche modo.
E' vero mai all'epoca impazzavano le discoteche con la peggiore Tunz tunz mai concepita ...io mi ricordo parallelamente di un grande movimento e fibrillazione di pub/locali in cui si suonava live (io allora avevo una band blues rock).