@ benjomy
e comunque.. fammi capire... se leggi Cm7(b5).. che note suoni?' intendo fisicamente sulla tastiera.. quale c? quale mib? lo suoni come terza ? con la sinistra? o con la destra?
la sigle sono sigle.... non sono uno spartito..
Intendevo, prima che te la prendessi con me, che al conservatorio JAZZ (visto che stiamo parlando di teoria musicale legata a questo genere mi sembra) ti dicono di fare SOLO quello che dicono loro.
Pur non avendo gli "spartiti" come dici tu (e con gli spartiti almeno sapevi esattamente cosa fare) lì se ti inventavi i tuoi voicing perché per te suonano bene, ecco... non sarebbe andato bene.
Avevo un compagno di corso molto più bravo e avanzato di me che già sapeva suonare tutto.. ha dovuto ricominciare da zero seguendo solo le indicazioni del prof.
L'insegnante che avevo io voleva che facessimo solo le scelte che avrebbe fatto lui su determinate situazioni, era molto rigido.
La risposta alla tua domanda sull'accordo Cm7(b5) quindi è "dipende dalla scelta che avrebbe fatto il professore in quel contesto perché se anche seguivi le sue regole avevi 50% possibilità di sbagliare comunque"
In realtà non c'era una regola fissa, cosa che mi dava (e mi da ancora) molto fastidio, non te le spiegava (anzi si arrabbiava se non capivi) e ogni volta era un terno al lotto.
Esempio pratico: per imparare ad accompagnare su uno standard all'inizio ci indicava di fare quelli di nona a partire da terza e settima posizioni A e B e fin qui tutto ok.
Peccato che però non esistono solo gli accordi del 2-5-1 neutro: quando ti capitano alterati o diminuiti ad esempio, che minghia devi fare?
In quelle circostanze per delle regole che tuttora non mi sono ancora chiare, era "valido" usare i rivolti (io avrei dovuto saperlo a priori, evidentemente quando l'hanno spiegato alle scuole elementari ero assente).
Perché non si riesce ancora ad insegnare questo genere in modo decente e scientifico mi chiedevo? La risposta era semplice, perché il prof non era capace ad insegnare.