@ keyboard7
vabbè ma questo piano nasce con una filosofia diversa, vuole emulare i piani elettromeccanici anni 70 , lo si intuisce dalla forma. il rhodes, il wurli, il cp80 non avevano split e layer, e nemmeno il pianoforte. È una strumento concepito con quella filosofia.
anche Nord Electro era nato per emulare gli elettromeccanici, ma alla fine lo hanno fatto bitimbrico, splittabile, layerabile e con suoni di pianoforte... se il mercato va da una parte bisogna - secondo me - cedere un attimo e dare quello che il mercato chiede. I puristi sono pochi (e se possono usano gli originali), i più tanti sono musicisti che hanno bisogno di suoni variegati, spesso al volo, che rendano. (
non sto dicendo che i suoni Crumar non rendono, attenzione! E' un discorso generico)
Detto questo, il design del Seventeen mi piace, come dice Giosanta il pannello ricorda una radio vintage.
I pomelli luminosi non mi convincono troppo, sono un
po' meno vintage: forse li avrei messi in bachelite nera (che sul pannello chiaro si vede meglio) e coi soldi risparmiati ci stavano forse tre o quattro potenziometri per regolare al volo qualche parametro.... ma questa è più una riflessione che altro, non avendo in mano le istruzioni del Seventeen.
Riguardo al discorso di Ziokiller sul Buy Italian... sono pienamente d'accordo, ma penso che siano finiti i tempi del "compro italiano perchè è italiano": la vedo più "compro preferibilmente italiano a patto che mi serva".
Se un italiano non mi dà ciò che io ritengo utile, ad esempio un buon suono di piano per i Dexibell - mio difetto, sicuramente, ma non li digerisco - o uno split/layer, o una gestione da pannello che non preveda il collegamento di un tablet o cellulare (che trovo scomoda), guardo altrove. A volte si compra una cosa estera quando serve e poi ne esce una italiana che intriga, ma io non sono di quelli che rivendono subito per comprare altro, di solito le cose mi durano un po'