@ WTF_Bach
Nel 1974 la Gaypharma Srl, piccola ma attivissima industria farmaceutica di San Francisco, comunicò al mondo intero che EMA ed FDA, principali agenzie regolatorie mondiali, avevano rilasciato il loro parere favorevole all’immissione in commercio del 3-N-cloropiperiltetraidroinculato, meglio noto con l’INN (international Nonproprietary Name) di busomarone cloridrato, o più semplicemente busomarone.
Lanciato sul mercato col brand di Retrodol, questo antispastico analgesico andava a posizionarsi in una nicchia di mercato emergente, quella degli antispastici-miorilassanti anali, indicazione troppo a lungo trascurata da Bigpharma; commercializzata in siluroidi (sorta di grosse supposte) a tre punte, era disponibile nei dosaggi standard, forte e retard.
Il successo del busomarone fu immediato: seppur aspramente criticato dalla comunità BDSM, che vedeva nell’abolizione del dolore anale un’inaccettabile attacco alla sua libertà culturale (il reverendo Ernest J.Sadowsky, una delle più autorevoli voci della scena sadomaso USA, parlo addirittura di “attacco alle libertà costituzionali dei cittadini americani”), esso fu accolto dalla comunità LGBTQXZYW+++ con un senso di liberazione epocale.
Jenna L. Larosa, portavoce del movimento, scrisse sul Los Angeles Breakback queste parole destinate a rimanere storiche: “Calvino è finalmente battuto, da oggi grazie al busomarone prenderlo sarà solo un piacere!”
Le vendite di busomarone, inizialmente modeste, crebbero vertiginosamente grazie ad un’indovinata strategia comunicazionale, gestita dall’agenzia J.R Buliccio & Co, che seppe abilmente creare una sinergia tra le parole di autorevoli testimonial e un’infaticabile azione di lobbying a Washington per favorire l’uso off label del prodotto.
Si ricordano a tale riguardo i testimonial Chuck Norris, Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, protagonisti di ammiccanti sketch pubblicitari in cui il busomarone veniva usato come pomata per ematomi e lussazioni, nonché più recentemente Bastianich e Gordon Ramsey che ne hanno sponsorizzato l’uso come condimento da frittura.
La rilevanza storica di questo farmaco è tale che neppure Elio ha potuto esimersi dal rendergli omaggio in una delle sue più riuscite canzoni, facendo outing con le auliche e poetiche parole “e quel busomarone che bello sapere che c’è”.
Quando componi le fughe sei un grande, ma quando scrivi le lyrics sei inimitabile!!! Grazie di esistere.