@ soicaM
Tutte le strade portano a Roma.....caos totale.
Degli internazionali d'Italia ho seguito qualche partitella femminile perché sono in chiaro, ma non solo, comunque non è bello vedere una giocatrice, o anche un giocatore, imbattibile.
Parlo della Swiatek, che sembra una macchina da tennis anche se nella finale si è commossa.
La Jabeur invece ha un bel gioco ed ogni tanto ride entrando così in empatia col pubblico, come del resto fa anche Djokovic che è ancora l'uomo da battere nonché numero uno.
La più bella? Danielle Collins, imho è
Swiatek è la nuova vera dominatrice, almeno sulla terra battuta. In un circuito dove spesso l'incertezza regna sovrana lei ha portato un po' di vera regolarità ai massimi livelli. Un po' come Barty, che purtroppo si è ritirata, e che probabilmente era ancora più forte complessivamente, cioè considerando tutte le superfici.
La Jabeur invece è da clonare.
Ieri ho visto tutto il primo set e poi gli ultimi due game del secondo della finale maschile.
All'inizio non c'è stata storia, Tsitsipas non riusciva a trovare continuità nei colpi, Djokovic non sbagliava nulla pur giocando con grande profondità, il risultato? 6 - 0 per il cyborg serbo. Davvero impressionante per solidità e continuità, fin dal primo punto.
Nel secondo set meglio, Tsitsipas ha iniziato a giocare meglio e l'altro è un po' calato (classico rischio dopo un set troppo a senso unico), il greco ha avuto anche una palla per il doppio break, salvo poi subire il rientro del serbo, calare di nuovo e perdere set, match e torneo al tiebreak.
Djokovic, steso un velo pietoso sulle grandi c****te fatte, è obiettivamente mostruoso, a detta di tutti i top ten che lo conoscono è il professionista più professionale e alla fine si vede.
La cosa paurosa è che se guardi le sue partite dei periodi migliori (periodo 2011 - 2016, specie 2011 e 2015), giocava pure meglio da fondo, anche se con un servizio meno mortifero, era praticamente imbattibile se non dai soliti noti, tirava fortissimo e profondissimo con angoli pazzeschi senza mai sbagliare (per tutto l'anno). Ora da fondo è forse al 75% di quel livello là, eppure continua a dominare su una top ten di giocatori nel fiore degli anni con 10 anni meno di lui. A Roma, dopo la "classica" con Wawrinka (che in quello stato di forma non poteva avere nessuna speranza), ha messo in fila Aliassime, Ruud e Tsitsipas, top player che hanno 10 o più anni in meno, senza perdere un set e senza mai dare l'impressione di poter "non vincere" l'incontro. È disumano per livello, durata, regolarità e uniformità dei risultati conseguiti.