uppo. Inevitabilmente. Dopo ponderazioni varie, vista la spesa non indifferente (pur se con possibilità di recesso) ho preso il YC88. Il periodo utile del recesso è passato perchè dopo un paio di giorni di intense prove ho deciso di tenerlo.
I motivi per tenermelo vanno un po' a cozzare con i motivi per cui avevo restituito il CP88... forse era uno dei primi, i suoni non erano aggiornati, più plausibilmente l'avevo provato con dei monitor non eccelsi, la keybed non mi aveva impressionato oltremodo... non me ne capacito.
YC88 ha una valida meccanica, precisa e responsiva, graded ma ovviamente non ha nulla a che vedere con il graded dei veri acustici. Il main sound, il CFX, è molto apprezzabile, manca forse qualche dettaglio alle basse dinamiche ma lavorando con i magici parametri depth e offset che Yamaha offre ci si può ritagliare su misura una risposta dinamica valida e credibile. Abituato al CP1, i suoni li per lì sembrano un po' troppo fotografati, come tutti i suoni a campioni, ma è una caratteristica che darà fastidio soprattutto a chi suona senza dinamica
Il C7 è la mia seconda scelta, un po' più morbido quando la dinamica si abbassa, morbidezza ottenuta con filtraggio più che con i campioni, comunque usare uno o l'altro va in base al contesto, all'impianto e alla sala, oltre che al gusto personale.
Bella sorpresa il verticale U1, per qualche brano più intimista, ha un bel carattere.
Elettrici totalizzanti, è il primo aggettivo che mi viene in mente, sembra che alcuni coprano l'intero spettro acustico! RD78 è al momento quello che uso di più, Bello il Wurly Wide, un po' meno gli altri. Un CP80 lo trovo gradevole, l'altro non mi dice nulla. Minimo sindacale per i clavinet, ma suonano bene. I suoni sintetici sono abbastanza rappresentati, così come altri acustici: molto carino il jazz flute, begli strings e sezione brass sorprendente con sassofoni. Probabilmente non li userò mai, così come il sitar e il koto. Non importa.
Struttura.... mi pare una via di mezzo tra un Nord Electro e un Nord stage, più sbilanciato verso NE. in più rispetto a questo ha PB e MW, la funzione mono e un vero filtro (NE lo affida alla velocity). Un minus rispetto a Nord è che non puoi assegnare il sustain solo alla parte che ti interessa: in caso di split non è il massimo. Si può ovviare con la funzione mono, ad esempio facendo il basso o suonando un lead a sustain premuto non è così imbarazzante come avere un suono polifonico che non vuoi sostenere. Rispetto a Nord, di meglio, c'è la personalizzazione di vari parametri (in primis quelli degli organi) che non sono globali ma si possono settare per ogni live set.
....a proposito di organi: l'hammond me lo aspettavo decisamente peggio: non è il Legend, ok; però è espressivo e suona bene sotto le dita (anche sulla pesata
). La parte più debole è forse la percussione, di cui non si può modificare il volume, se non con il solito pulsante normal/soft. Ebbene, per me il soft è troppo ...soft. Dei 3 modelli uso H2, che sul full è un po' meno squillante e più realistico. Bello il pre-drive che emula il preamplificatore.
Effetti generalmente gradevoli, simulazioni di ampli molto efficaci, bello il crunch sui piani elettrici.
Difetti? I selettori delle parti e di alcuni effetti (le levette in metallo) non mi danno molta fiducia, nel live rischi di dare un colpo un po' più forte e ho paura di romperli, avrei preferito dei rocker switches.
Usato per ora solo in un live, mi è piaciuto molto. Buona tastiera all-in-one (per me) con la quale sostituirò definitivamente il CP1 che metterò finalmente in vendita; Finora per il setup leggero usavo RD88 e NE6, ma questo YC me li può sostituire entrambi (con dei distinguo). Sicuramente NE6 per le prove è insostituibile, sul destino di RD88 ci rimuginerò (la Keybed Yamaha è più piacevole). Magari recupero una masterina 4-5 ottave qualora dovessi usare più l'organo (ma non abbastanza da portare direttamente il Legend).