orange1978 ha scritto:
su quel fatto temo che la ragione sia proprio perche i ragazzi oggi sono vuoti, spenti, ma sopratutto isterici cronici, frustrati, etc....e vi è una continua ricerca del "colpevole", che puo essere chiunque, in qualsiasi campo.
oggi l'importante è trovare un colpevole a cui dare le colpe, e punirlo, per sentirsi realizzati.
Questa immagine mi ricorda Fahrenheit 451, e questo a sua volta mi ricorda un po’ la società di oggi, dove chi legge, inteso in senso ampio, ossia chi ha un background culturale, un titolo di studio, uno scienziato, un dottore, o anche solo uno che si informa con mente aperta, è visto con un po’ di sospetto o canzonato.
Colpa di dottor internet? Tutti esperti di tutto? Forse si, forse è la voglia di dare ascolto alla cosa più colorata invece che a quella più vera. Non saprei. Comunque trovo tanti parallelismi tra il libro di Bradbury e la nostra società (tra parentesi, chi vuole si legga “Parigi nel XX secolo” di Jules Verne, è un bel precursore di una certa visione pessimistica del futuro)
Riguardo al decadimento culturale, io ho un figlio alle medie e una alle elementari e mi rendo conto che ci sono dei genitori miei coetanei che sono delle capre. E questo non aiuta i figli a crescere, a renderli curiosi e critici come dovrebbe essere chiunque di noi. Alcuni sono però ben educati, e già questo mi da una piccola speranza.
L’educazione non basta, però, a rendere una persona viva e intelligente, anzi forse la può portare a quel “politically correct” tanto giustamente vituperato.
Piccolo aneddoto: è cambiata tanto, però, la percezione di insulto, nel tempo: ricordo una puntata su Rai Storia, in cui veniva riproposta un'intervista realizzata negli anni 60 ad un bulletto/truffatore di provincia (una sorta di proto-striscia la notizia): ebbene, oltre all’inquadratura in chiaro, con persona riconoscibilissima, il giornalista insultava pesantemente l’intervistato, cosa impensabile al giorno d’oggi!!