@ divicos
Ciao, ho il tuo numero. Ci sentiamo presto!
Per qualche tempo in un gruppo ho suonato indegnamente il basso. In una delle tante serate un signore di una certa età, noto bassista delle mie parti e presente nel club dove eravamo in altra veste, ha coraggiosamente deciso di mettermi in mano il suo Fender Jazz degli anni 70. All'inizio ero intimorito da quello strumento che trasudava storie da raccontare da ogni centimetro, ma poi è successo qualcosa, ed ho tirato fuori roba che non credevo nemmeno di saper fare. Quel coso suonava da solo! E perfino il proprietario a fine serata mi ha fatto i complimenti per come avevo suonato, io, pianista scarso prestato alle quattro corde..
Ho capito lì che alcuni strumenti ti rendono un musicista migliore. Non so bene come spiegarlo, non è solo questione di feeling o di bontà dello strumento stesso.. E' proprio sentirli totalmente asserviti alla tua volontà, ma allo stesso tempo come se ti spingessero ad osare, a fare meglio, perché al raggiungimento del tuo limite lo strumento è ancora ben lontano dal suo, e può ancora dare e farti dare molto di più. La stessa sensazione l'ho avuta da ragazzo, quando mi è stato finalmente permesso di mettere le mani sul Rhodes della mia scuola di musica, o quando dopo anni passati a suonare organi campionati su tastiere inadatte ho comprato un Clonewheel.
Ebbene, la stessa sensazione l'ho avuta nel primo impatto con il CP88. Sono stato quasi un ora seduto lì, ma ci ho messo tre minuti ad averne la padronanza quasi totale. Tutto a vista, tutto a portata di mano, sapevo esattamente cosa fare e come. E più strimpellavo più lui rispondeva come volevo e mi aspettavo che facesse, ed aumentava sempre più il mio controllo. Mi sembrava di essere più bravo di quanto sono ed era come se ci conoscessimo da sempre, avendo però ancora tanto da dirsi.
Temo di essermi fatto scappare qualche imprecazione o qualche gemito, perché quando alla fine mi sono alzato una coppia li vicino mi guardava un po' divertita un po' sospettosa, come si fa con i matti.
Qualche difetto c'è, penso all'attacco cuffie sul retro, oppure gli switch così vicini alle mani (ma c'è un panel lock), o lo schermo piccolo ed in posizione "strana", tutto a sinistra. Anche il fatto che spegnendo un pannello si spenga proprio del tutto non mi entusiasma, preferirei vedere che cosa ho a portata di mano prima di spostare lo switch su ON. Ma mi pare che questa cosa sia stata già modificata da Yamaha con gli aggiornamenti, ho visto delle recensioni in cui effettivamente funziona così. Comunque poca roba, rispetto a quanto di buono c'è sotto al cofano.
La logica dice che mi piacciono di più gli acustici Kawai, e gli elettrici Crumar, e che Nord forse è ancora meglio, e che però quei Synth non se possono sentì, e che con 2000€ sai quanta roba mi compro??
Eppure ho paura di aver trovato oggi IL MIO strumento.
Devo, infine, rivedere la mia opinione sul prezzo di vendita. No, non sono troppi. Questa semplicità d'uso e questa potenza espressiva valgono ogni singolo euro.
Me ne sono andato da Cherubini con gli occhi a cuoricino e con una cinta per basso.
Sarà un arrivederci, devo solo elaborare quanto accaduto ed arrendermi all'evidenza.
Sei meglio di Wikipedia..
Metti la recensione su youtube quando e se la compri.
Bravo