Come mai i dischi...

orange1978 28-08-18 13.55
che il vinile possa avere sotto certi aspetti una bella musicalita é vero ma che il digitale suona sterile proprio no, non mi pare che un disco dei maroon 5 o dei coldplay su cd suoni sterile.

sul fatto del reggaeton é verissimo ma farebbe cagare anche se messo su vinile, li é gia la produzione a far schifo alla sorgente, a livello di scelta sonora e mix, spesso veramente realizzate con i plug in piu beceri e con quelle voci ipereffettate di autotune.
fulezone 28-08-18 14.47
@ orange1978
che il vinile possa avere sotto certi aspetti una bella musicalita é vero ma che il digitale suona sterile proprio no, non mi pare che un disco dei maroon 5 o dei coldplay su cd suoni sterile.

sul fatto del reggaeton é verissimo ma farebbe cagare anche se messo su vinile, li é gia la produzione a far schifo alla sorgente, a livello di scelta sonora e mix, spesso veramente realizzate con i plug in piu beceri e con quelle voci ipereffettate di autotune.
ma il paragone cmq ormai non regge più, se compriamo un vinile oggi rimasterizzato probabilmente parte dalla stessa sorgente sonora da cui parte un cd quindi vero similmente suoneranno molto simili ed è solo l'illusione del vinile.
In passato ho comprato delle raccolte di cd tratte da 33 giri e 78 giri e facevano schifo tanto quanto le sorgenti, gli scoppiettii e i fruscii erano cmq gli stessi dei vecchi dischi solo registrati su un supporto digitale,
altra cosa invece penso sia un vinile del 1970 registrato tutto in analogico e lo stesso disco risuonato in digitale nel 2018, li si che ci saranno differenze, le differenze stanno nei microfoni, nei mixer, nel mezzo di registrazione, in tutti quei passaggi che lasciavano traccia sulla registrazione, nel silenzio che non era silenzio ma era un leggero ronzio o fruscio, in tante piccole cose che oggi alla ricerca della perfezione come è logico che sia sono scomparse.
Come le nuove macchine da corsa che aggiungono dei componenti rumorosi (tubi, casse, subwoofer) che amplificano il rumore del motore proprio perchè silenzio e 800cv non vanno d'accordo!
orange1978 28-08-18 16.05
avete delle idee molto confuse su come stanno in realta le cose.

1) se fai un mastering anche da una sorgente digitale e poi durante il mastering passi da una catena analogica, ha perfettamente senso anche oggi stampare il vinile, lo stesso vale se parti da un mix dance fatto nel computer e lo riversi su vinile, nel transfer quindi si passa dentro compressore analogico e si effettuano operazioni di mid side eq per limitare le basse, tutte cose che colorano inevitabilmente il segnale....prima leggenda metropolitana smontata.

2) mixer microfoni rumore etc....r tutto come prima, non cambia un cazzo registrare oggi un disco o nel 1978, cambia che solitamente oggi si passa dentro pro tools anziche dentro un 24 tracce analogico cn nastro 2", ma microfoni, outboard, mixer etc etc....sono gli stessi che c'erano negli anni 70/80 ad alti livelli, le voci si fanno ancora con u47 o m251 o c12 ad alti livelli, si usano ancora i microfoni a nastro rca, si comprime ancora con 1176 o la2a...etc etc...non é cambiato un cazzo a livelli alti, se non che lavori in pro tools e anziche 24 tracce solitamente ne hai 140/150 a progetto.....seconda leggenda metropolitana.

3) di conseguenza, i mixaggi sono ancora fatti in analogico, combinando i plug in per alcune cose solitamente correttive ma il suono passa dentro una grande console e va direttamente su nastro a 1/4", e su computer a 192 khz / 24 bit....quindi stampare un vinile o una cassetta con una situazione del genere é perfettamente plausibile e sensato.

se parliamo di produzioni reggaeton o zuk o zumba o quelle porcate tipo pop cinese e coreano, ovviamente no...pero ci dobbiamo ricordare che un tempo si facevano ben meno dischi di oggi, e il livello era mediamente alto perche dati i costi solo chi vsramente aveva qualcosa di serio da dire veniva data la possibilita, se eri stonato negli anni 50 nemmeno arrivavi ai provini radio e i dischi li realizzavno dopo....prima facevi successo cantando in radio e poi ti facevano fare il disco.

oggi ci sono bruno mars, adele, coldplay, lana del rey....produzioni importanti e costose ma cé anche un fottio di piccoli produttori che o lavorano in casa o comunque in piccoli studi e poi si autopromuovono via web o cmq vendono on line, quindi l'aumento di prodotti scadenti é inevitabile.

inoltre sono cambiate anche le abilitá artistiche, la gente paradossalmente é peggiirata, pur essendo ignoranti negli anni 50/60 la massa, i prodotti erano culturalmentw validi,perche anche gli ignoranti erano dotati di umiltá.

oggi abbiamo teste di cazzo di 20 anni tatuate ignoranti come capre che pretendono di insegnare l'arte e la musica a chi la conosce sul serio e se gli spieghi una cosa ti ridono pure in faccia, voglio dire....in un epoca questa del totale disimpegno culturale e morale dove conta solo quanto sei figo e quanta gente ti segue su facebook la musica non puo che esserne lo specchio e la sua rappresentazione.

poi tecnicamente grazie alla tecnologia un disco di oggi suona meglio di uno degli anni 50/60, senza dubbio, anche uno reggaeton, tutto piu nitido bilanciato e potente, ma l'immagine sonora che rappresenta non ha l'eleganza e lo charme di un disco di frank sinatra o di edith piaf, o la ricerca sonora e profondita artistica di un the dark side of the moon.

oh porca miseria....ma negli anni 70 c'erano della capre veramente con la terza media o poco piu che andavano a vedere la triennale, ragazzi non scienziati o letterati che stavano ore a interrogarsi sul senso della vita, sulla religione, sul proprio vissuto....ci hanno fatto i film con verdone e sordi!
v bene poi erano cazzate magari alla fine ma voglio dire che a quei tempi uscivsno capolavori come dark side of the moon, close to the edge, in the wake of posiedon perche c era quel clima.


oggi che cazzo di clima ce???? andate a vedere una converaazione di ragazzi dai 17 ai 28/30 anni....tutti li seduti con lo smart a farsi selfie e parlare di facebook.
orange1978 28-08-18 16.09
non sono certo li a parlare di filosofia, religioni, psicologia, senso della vita....conta solo il taglio di capelli, i vestiti, le scarpe griffate, le mie tette se sono troppo piccole, il tatuaggio....andate li a parlarci e provate a imbastisci un discorso sulla filosofia, fai il vuoto in 5 min....o ti prendi pure un ondata di calci.

da un humus che ha questi valori....come bello figo o youngsignorino....ma che cazzo pretendiami che escano? il reggaeton e la ferreri che blatera amor la capoeraaaa.....sono il minimo che possa capitare, la musica del mainstream ai tempi dei pink floyd si rivolgeva un pubblico ben diverso da quello di oggi, era tutto un insieme di fattori che faceva funzionare le cose.

poi ci saranno anche ragazzi che amano i pink floyd o i beatles, certo che ci sono...ma sono a 50:1 forse anche peggio, negli anni 70 invece era il contrario, 1:50 tra i ragazzi cosi e i disimpegnati, che ascoltavano comunque musica di qualitá superiore perche tra giusy ferreri fedez e....mino reitano, era comunque meglio mino reitano.
mcocchi 28-08-18 16.21
@ musico73
Nel PCM convenzionale, il segnale analogico può essere modificato (ad esempio mediante compressione del livello audio) prima di essere digitalizzato. Una volta effettuato il passaggio alla forma digitale, il segnale PCM è di solito soggetto ad ulteriori elaborazioni (per esempio compressione dei dati).

Alcune forme particolari di PCM combinano insieme l'elaborazione e la codifica dei segnali. Le vecchie versioni di questi sistemi applicavano l'elaborazione nel dominio analogico come parte della conversione analogico-digitale, mentre le implementazioni più recenti la svolgono nel dominio digitale. Queste semplici tecniche sono state poi rese obsolete dalle moderne tecniche di compressione audio digitale.
Visto che si vuole usare wiki ecco di seguito qualcosa riguardo ai formati di file in registrazione adoperati dalla stragrande maggioranza delle DAW presenti sul mercato:
Da wikipedia...
Descrizione:
Sia i file nel formato WAV sia i file nel formato AIFF sono compatibili con i sistemi operativi Windows e Macintosh. I dati di questo formato, essendo progettato per computer che utilizzano processori Intel o compatibili, vengono memorizzati con la notazione little endian. Essendo basato sullo standard RIFF, il formato supporta varie modalità di immagazzinamento dei dati, ma nella pratica il più diffuso è il metodo PCM.

Il PCM provvede a salvare i dati audio senza nessun tipo di compressione dati: la forma d'onda viene memorizzata in formato digitale direttamente così com'è. Quindi i file risultanti sono di elevate dimensioni e di conseguenza non è richiesta elevata potenza di calcolo per la loro riproduzione ed essendo la codifica lossless viene spesso utilizzata dagli utenti professionali per memorizzare l'audio. Molti programmi supportano questo formato dato che è molto diffuso, ma non semplice da manipolare date le sue dimensioni molto elevate.

La struttura di un file wave è molto modulare e permette di incapsulare flussi audio codificati in diversi modi con opportuni codec. In questo modo è possibile utilizzare il codec che offre le prestazioni migliori in rapporto allo scopo che si vuole raggiungere (registrazione ad alta fedeltà, flusso dati per lo streaming via rete ecc.) e alla sorgente da registrare (parlato, musica, ecc.). Allo stesso tempo la registrazione può essere caratterizzata da altri parametri: il numero di bit di codifica (generalmente 8, 16 o 24) e la frequenza di campionamento (11, 22, 44.1, 48, 96 o 192 KHz). Tutti questi parametri influiscono sulla dimensione dei file.
orange1978 28-08-18 16.23
caro mcocchi ma non vale nemmeno la pena spiegaglielo, quello era uno che ama trollare, poi gente come jaam va a dire nella polis che IO trollo....ma pensa te.
filigroove 28-08-18 16.31
@ fulezone
ma il paragone cmq ormai non regge più, se compriamo un vinile oggi rimasterizzato probabilmente parte dalla stessa sorgente sonora da cui parte un cd quindi vero similmente suoneranno molto simili ed è solo l'illusione del vinile.
In passato ho comprato delle raccolte di cd tratte da 33 giri e 78 giri e facevano schifo tanto quanto le sorgenti, gli scoppiettii e i fruscii erano cmq gli stessi dei vecchi dischi solo registrati su un supporto digitale,
altra cosa invece penso sia un vinile del 1970 registrato tutto in analogico e lo stesso disco risuonato in digitale nel 2018, li si che ci saranno differenze, le differenze stanno nei microfoni, nei mixer, nel mezzo di registrazione, in tutti quei passaggi che lasciavano traccia sulla registrazione, nel silenzio che non era silenzio ma era un leggero ronzio o fruscio, in tante piccole cose che oggi alla ricerca della perfezione come è logico che sia sono scomparse.
Come le nuove macchine da corsa che aggiungono dei componenti rumorosi (tubi, casse, subwoofer) che amplificano il rumore del motore proprio perchè silenzio e 800cv non vanno d'accordo!
Ovvio. In più la realizzazione (seria) di un vinile è moto più complessa di quella di un supporto digitale, nel senso che, dato un mix sul supporto che volete, la trasposizione su vinile è quasi un terno al lotto. Il mix per il vinile necessiterebbe come minimo di aggiustature che dubito oggi si facciano, si piglia il master e ci si fa sia il cd che, se si vuole, il vinile. A quel punto il CD suonerà al 99% meglio del vinile, o per lo meno più vicino al master.
Altra cosa se si parla di cose più vecchie quando l'obiettivo finale era fare un buon vinile: per esempio ho All Fly Home di Al Jarreau sia in vinile che in CD e non c'è paragone, il vinile è molto più piacevole e "aperto", invece ho comprato il bianco dei Beatles in vinile, purtroppo rimasterizzato, e non mi piace proprio.
In quanto alle possibilità intrinseche dei sistemi digitali, sia di registrazione che di riproduzione, io non mi lamenterei troppo: ho registrato (come musicista, non come tecnico) in entrambi i modi e ognuno ovviamente ha i suoi pro e i suoi contro e, sebbene generalmente trovi la registrazione analogica più "musicale", il digitale, oltre a mille facilitazioni che offre, non suona male di per sé, come tanti sembrano credere. Come sempre dipende molto dal manico e da quanto ci si voglia impegnare. Purtroppo impegno, in ambiente pro, significa tempo, che significa soldi. Ma se vuoi lo fai suonare un CD eccome!
fulezone 28-08-18 17.15
@ orange1978
avete delle idee molto confuse su come stanno in realta le cose.

1) se fai un mastering anche da una sorgente digitale e poi durante il mastering passi da una catena analogica, ha perfettamente senso anche oggi stampare il vinile, lo stesso vale se parti da un mix dance fatto nel computer e lo riversi su vinile, nel transfer quindi si passa dentro compressore analogico e si effettuano operazioni di mid side eq per limitare le basse, tutte cose che colorano inevitabilmente il segnale....prima leggenda metropolitana smontata.

2) mixer microfoni rumore etc....r tutto come prima, non cambia un cazzo registrare oggi un disco o nel 1978, cambia che solitamente oggi si passa dentro pro tools anziche dentro un 24 tracce analogico cn nastro 2", ma microfoni, outboard, mixer etc etc....sono gli stessi che c'erano negli anni 70/80 ad alti livelli, le voci si fanno ancora con u47 o m251 o c12 ad alti livelli, si usano ancora i microfoni a nastro rca, si comprime ancora con 1176 o la2a...etc etc...non é cambiato un cazzo a livelli alti, se non che lavori in pro tools e anziche 24 tracce solitamente ne hai 140/150 a progetto.....seconda leggenda metropolitana.

3) di conseguenza, i mixaggi sono ancora fatti in analogico, combinando i plug in per alcune cose solitamente correttive ma il suono passa dentro una grande console e va direttamente su nastro a 1/4", e su computer a 192 khz / 24 bit....quindi stampare un vinile o una cassetta con una situazione del genere é perfettamente plausibile e sensato.

se parliamo di produzioni reggaeton o zuk o zumba o quelle porcate tipo pop cinese e coreano, ovviamente no...pero ci dobbiamo ricordare che un tempo si facevano ben meno dischi di oggi, e il livello era mediamente alto perche dati i costi solo chi vsramente aveva qualcosa di serio da dire veniva data la possibilita, se eri stonato negli anni 50 nemmeno arrivavi ai provini radio e i dischi li realizzavno dopo....prima facevi successo cantando in radio e poi ti facevano fare il disco.

oggi ci sono bruno mars, adele, coldplay, lana del rey....produzioni importanti e costose ma cé anche un fottio di piccoli produttori che o lavorano in casa o comunque in piccoli studi e poi si autopromuovono via web o cmq vendono on line, quindi l'aumento di prodotti scadenti é inevitabile.

inoltre sono cambiate anche le abilitá artistiche, la gente paradossalmente é peggiirata, pur essendo ignoranti negli anni 50/60 la massa, i prodotti erano culturalmentw validi,perche anche gli ignoranti erano dotati di umiltá.

oggi abbiamo teste di cazzo di 20 anni tatuate ignoranti come capre che pretendono di insegnare l'arte e la musica a chi la conosce sul serio e se gli spieghi una cosa ti ridono pure in faccia, voglio dire....in un epoca questa del totale disimpegno culturale e morale dove conta solo quanto sei figo e quanta gente ti segue su facebook la musica non puo che esserne lo specchio e la sua rappresentazione.

poi tecnicamente grazie alla tecnologia un disco di oggi suona meglio di uno degli anni 50/60, senza dubbio, anche uno reggaeton, tutto piu nitido bilanciato e potente, ma l'immagine sonora che rappresenta non ha l'eleganza e lo charme di un disco di frank sinatra o di edith piaf, o la ricerca sonora e profondita artistica di un the dark side of the moon.

oh porca miseria....ma negli anni 70 c'erano della capre veramente con la terza media o poco piu che andavano a vedere la triennale, ragazzi non scienziati o letterati che stavano ore a interrogarsi sul senso della vita, sulla religione, sul proprio vissuto....ci hanno fatto i film con verdone e sordi!
v bene poi erano cazzate magari alla fine ma voglio dire che a quei tempi uscivsno capolavori come dark side of the moon, close to the edge, in the wake of posiedon perche c era quel clima.


oggi che cazzo di clima ce???? andate a vedere una converaazione di ragazzi dai 17 ai 28/30 anni....tutti li seduti con lo smart a farsi selfie e parlare di facebook.
Dici che stampare oggi un vinile è uguale al 1978?
Bho, secondo me non ha più senso nemmeno masterizzare un CD.
con tutta questa musica digitale in file... in una chiavetta da 64gb metti tutta la musica
che puoi ascoltare nella tua vita a che ti servono cd, vinili e altro,
è un peccato invece perché si è persa l'abitudine,
come diceva qualcuno, di avere un bell'impianto HIFI a pezzi serarati,
(io avevo un Pioneer nel 1987 da 4x120W RMS in classe A) con equalizzatore stereo a 7 bande
separato, un suono ricco e corposo che oggi non si sente più da nessuna parte,
la musica ti avvolgeva anche a bassi volumi e potevi ascoltarla avvolto
dal suono senza disturbare nessuno...
Oggi per ricreare questo effetto ho visto un orologio che a quanto pare si mette al polso e
usato con dei banali auricolari sembra trasmetta al corpo quelle frequenze che gli auricolari non riescono ad
emettere, mha, tutta la musica relegata a un orologio!

BASSLET
mcocchi 28-08-18 17.37
@ orange1978
il digitale è LINEARE, 1:1 se privo di compressione, ovviamente il fatto che il segnale continuo che deve essere campionato diventa discontinuo perche appunto puo assumere solo due valori 0 e 1, è vero ma appunto questo aspetto non è detto compressione dei dati ma semplicemente approssimazione, piu la frequenza di campionamento ossia gli intervalli di tempo a cui è fotografato il segnale originale è alta (non meno di 44100 volte al secondo) e piu il bit depth è elevato, migliore sarà l'approsimazione con il segnale originale continuo analogico.

la compressione dati invece che riguarda appunto mp3 o cose simili è un sistema per stoccare un file rendendolo piu piccolo come dimensioni ma facendo si che la perdita di dati che devono essere scartati sia irrilevante o quasi in termini di qualità percettiva.

il wav è un formato pcm assolutamente LINEARE, è una bestemmia leggere certe castronerie e sopratutto vedere che nessuno dica niente.
Mi sento di aggiungere e riepilogare oltre alla tua considerazione i seguenti concetti base:

- Segnale analogico: un segnale analogico può assumere nel dominio del tempo tra il suo minimo e massimo infiniti valori.

- Segnale digitale: e un segnale discreto che può assumere nel dominio del tempo soltanto due valori (0 o 1)

- Campionamento analogico digitale: convertire un segnale analogico in una stringa di segnali
digitali non essendo possibile campionare tutti gli infiniti valori di un segnale analogico al buon risultato
della conversione contribuiscono:
Frequenza di campionamento ovvero la risoluzione (quanti punti riesco a campionare nell'unità di
tempo)
Numero di bit legati al processo di quantizzazione (nel nostro caso lineare quindi PCM) ; più è alto
il numero di bit e maggiore sarà la precisione del valore del punto campionato e quindi si ridurrà
l'errore introdotto dall'approssimazione della quantizzazione .
Stabilità del Clock del convertitore Analogico digitale influisce sulla precisione del punto campionato al
tempo X e contribuisce anch'esso nell' ottenere una quantizzazione più precisa.

-Apparecchiatura analogica non lineare dovuti ai limiti dell'elettronica analogica e dei componenti stessi; ripetibilità dei segnali non sempre garantita legata a fattori come temperatura esterna e riscaldamento stesso dell'elettronica.

-Apparecchiatura digitale lineare trattasi di unità che tratta in formazioni binarie (calcolatore) e non è influenzata da fattori esterni come la temperatura se non per le performance di calcolo. Ripetibilità dei segnali sempre garantita.

-Compressione di un segnale analogico : ottimizzare il livello di ampiezza del segnale in modo da ridurre l'escursione dinamica dello stesso.
In un segnale analogico audio la compressione ottimizza il volume (riducendone la dinamica) in modo venga percepito al meglio

-Compressione dei dati (file digitali) : Viene in ogni caso applicata per la riduzione dei dati di un file eliminando le parti di dati meno significativi; nel caso dei file audio esistono di versi codec con diversi algoritmi di compressione che degradano più o meno il segnale vedasi il codec (codificare e/o decodificare digitalmente un segnale) MP3,Flac,Vorbis,etc

Spero di aver fatto chiarezza.
mcocchi 28-08-18 17.38
@ orange1978
caro mcocchi ma non vale nemmeno la pena spiegaglielo, quello era uno che ama trollare, poi gente come jaam va a dire nella polis che IO trollo....ma pensa te.
emo
fulezone 28-08-18 17.49
alcune cose mi sembrano sbagliate,

mcocchi ha scritto:
- Segnale digitale: e un segnale discreto che può assumere nel dominio del tempo soltanto due valori (0 o 1)


può assumere un numero di valori discreti finiti ma non per forza solo 2 cioè 0 e 1
un segnale discreto a 8Bit ad esempio può assumere 256 valori, un segnale a 16bit può assumere 65536 valori.
Se non ricordo male i cd sono campionati in PCM a 44.1Khz con campioni da 16BIT per canale.
vin_roma 28-08-18 18.03
Boh,
In realtà non è che suonavano meglio i dischi di prima ...è che erano suonati!!!

Ascoltatevi Sergio Mendez con i Brasil '66: dual mono, cori la batteria da una parte, piano dall'altra, voci al centro.
Lontanissimi dalla qualità tecnica di oggi ma... piano contrabbasso e percussioni sembravano un'orchestra intera, musica suonata, ispirata, tridimensionale, profonda ...nel senso musicale, niente a che vedere con tutte le ricercatezze delle 200 piste digitali attuali con filtri, editing, compressori divisi su frequenze specifiche, intonatori vocali, sincronizzazione ossessiva delle consonanti sui cori...
Prima si andava, si suonava quello che doveva essere su due piste e al massimo l'ambiente lo si ricreava con vere "camere echo" a cubatura variabile con parametri invariabili.
Oggi c'è molta più possibilità tecnica, peccato che manchi quella artistica che ci sarebbe pure ma è rara e di nicchia perché siamo invasi dai tanti che con un PC e due loop si mettono a rompere le palle su Youtube con banalità imbarazzanti inquinando il gusto.
barbetta57 28-08-18 18.13
@ fulezone
alcune cose mi sembrano sbagliate,

mcocchi ha scritto:
- Segnale digitale: e un segnale discreto che può assumere nel dominio del tempo soltanto due valori (0 o 1)


può assumere un numero di valori discreti finiti ma non per forza solo 2 cioè 0 e 1
un segnale discreto a 8Bit ad esempio può assumere 256 valori, un segnale a 16bit può assumere 65536 valori.
Se non ricordo male i cd sono campionati in PCM a 44.1Khz con campioni da 16BIT per canale.
da quello che so, i valori sono due. la parola che descrive ogni punto del campionamento può avere più 0 e 1. tutto il sistema informatico si basa su on/off.
markelly2 28-08-18 18.22
@ barbetta57
da quello che so, i valori sono due. la parola che descrive ogni punto del campionamento può avere più 0 e 1. tutto il sistema informatico si basa su on/off.
Ha ragione Fulezone.
La base è sì 0 e 1, ma solo se vogliamo prenderla alla lontana. Il sistema binario serve solo al computer. L'uomo può astratte, anche in un sistema comunque digitale. Altrimenti voglio vedervi a programmare un pc. emo

Con 16 bit, abbiamo "2 elevato alla 16" valori,cioè 65536 (se prendiamo anche i valori negativi abbiamo - 32767/+32767.)
Con 24 bit, abbiamo oltre 16 milioni di valori.
Poi dipende dove vuoi piazzare la virgola.

La forma d'onda che si vede in Cubase è digitale, cioè è formata da un numero finito di punti.
vin_roma 28-08-18 18.28
Non ho seguito tutto... emo
Perché c'è bisogno di ribadirlo? Dovrebbe esserel'ABC di chiunque lavori in digitale.
barbetta57 28-08-18 18.37
@ vin_roma
Non ho seguito tutto... emo
Perché c'è bisogno di ribadirlo? Dovrebbe esserel'ABC di chiunque lavori in digitale.
c'è chi sostiene che la conversione analogico/digitale applichi di per sé stessa una compressione (audio, di livello) dei dati, se è quello che ho capito. sono convinto anche io che i valori di una forma d'onda codificati in bit non siano due, resta il fatto che il sistema di codifica è 0 e 1. la successione di 0 e 1 determina il livello dei vari punti del campionamento, tanto più accurato quanto più elevata la FC ed il bitrate, ma non è che il punto Y venga "compresso" in volume, viene descritto in modo più o meno accurato. se invece intendeva una compressione di dati, è sbagliato lo stesso, si parla di formato non compresso. ovviamente, se per "compressione" intendi che a 44.100 ci sono meno dati che a 96, è un altro discorso.
orange1978 28-08-18 19.08
in sostanza comunque per riassumere tutto quello detto, é vero...oggi i dischi suonano generalmente peggio di un tempo, non tanto a livello tecnico ma globalmente, ossia a livello di insieme e musicalitá, profonditá artistica, per via di diverse ragioni:

- artisti meno impegnati "artisticamente", ossia si fa arte ma non si é disposti a sacrificarsi per un ricerca artistica totale come un tempo, e quindi il risultato sono prodotti magari buoni tecnicamente ma scadenti come contenuti.

- mancanza di idee rivoluzionarie e novità, dovuto al fatto che la musica sostanzialmente dopo il 1940 ha raggiunto a livello tonale e ritmico un insieme di fattori oltre il quale é difficile andare probabilmente, e in piu la tecnologia in se ha inventato quasi tutto, escono nuovi apparecchi ma alla fine fanno le stesse cose che facevano altri un tempo, ma a un prezzo minore....un tempo quando un campionatore o un wha wha erano una novità assoluta, era piu semplice produrre dischi innovativi, perche esisteva davvero qualcosa di nuovo da esplorare.

- mancanza di stile ed eleganza, comune in tutti gli ambiti non solo nella musica,viviamo nell'era del cattivo gusto, d'altronde con gente che gira per strada in mutande e tatuata dalla testa ai piedi, come possiamo pretendere che la musica abbia un buon gusto se rispecchia una società così?

- tecnologie peggiorative, abbiamo avuto grandi progressi in termini informatici, ma dal punto di vista analogico per esempio no, siamo addirittura regrediti e le ragioni sono molteplici, in primis abbattere i costi, e poi anche mille norme di sicurezza, inquinamente etc....sembra incredibile ma mentre la benzina verde inquina meno e sostanzialmente ha le stesse prestazioni, i componenti elettronici vintage erano migliori di quelli attuali come suono, ma o costerebbe troppo la loro produzione e non conviene economicamente, o sono fuori legge.

(ricordandoci che il minimoog in mio posseso ha gli stessi interruttori colorati presenti sull'asciugacapelli olympia di mia madre comprato nel 1965, ossia...un tempo la tecnologia analogica con cui erano costruiti gli strumenti e le apparecchiature audio era il centro di tutta l'elettronica, oggi invece con l'avvento del digitale no, quindi in sostanza prodotti che un tempo contenevano pezzi reperibili ovunque oggi sarebbero ancora piu costosi da produrre)

- uso errato della tecnologia, la quale viene sostanzialmente impiegata per lo piu per sostituire qualcosa che gia esisterebbe, piuttosto che per fare qualcosa che sia veramente nuovo a livello artistico e sonoro e che sarebbe impossibile senza tali mezzi, al solo scopo di ridurre i costi e aumentare la praticitá, a discapito della qualitá che si avrebbe impiegando mezzi reali.

(ricordando che negli anni 60/70 nessuno ha mai pensato di sostituire il pianoforte con il rhodes, l'inventore lo pensò ma alla fine come successe con l'hammond fu sostanzialmente affiancato per avere un suono diverso, mentre oggi si arriva al punto di usare un vst per imitare un violino anzichè chiamare un vero violinista che costerebbe alla lunga forse di meno e avrebbe una resa artistica migliore.)

- questioni tecniche dovute al cambio delle tecnologie con cui la musica viene fruita, vedi mp3, loudness war, mastering casalingo, etc etc etc....la tecnologia per fare un disco di qualità non manca rispetto a ieri, ma anche qui si punta a fattori di praticità e riduzione dei costi, a scapito della qualità assoluta, siccome la maggior parte gente ascolta di merda la musica (auricolari in metro o pulmann) la musica deve essere ottimizzata per queste condizioni.

nessuno nega che un piatto di pasta fatto in casa con pomodoro fresco, olio d'oliva etc...sia meglio dei 4 salti in padella o degli spaghetti in scatola, ma se la società si è evoluta in un modo che si hanno 20 minuti se va bene per consumare un pasto, non ha senso vendere prodotti di massa che richiedono un ora e mezza per essere preparati e consumati.
anonimo 28-08-18 19.08
@ vin_roma
Boh,
In realtà non è che suonavano meglio i dischi di prima ...è che erano suonati!!!

Ascoltatevi Sergio Mendez con i Brasil '66: dual mono, cori la batteria da una parte, piano dall'altra, voci al centro.
Lontanissimi dalla qualità tecnica di oggi ma... piano contrabbasso e percussioni sembravano un'orchestra intera, musica suonata, ispirata, tridimensionale, profonda ...nel senso musicale, niente a che vedere con tutte le ricercatezze delle 200 piste digitali attuali con filtri, editing, compressori divisi su frequenze specifiche, intonatori vocali, sincronizzazione ossessiva delle consonanti sui cori...
Prima si andava, si suonava quello che doveva essere su due piste e al massimo l'ambiente lo si ricreava con vere "camere echo" a cubatura variabile con parametri invariabili.
Oggi c'è molta più possibilità tecnica, peccato che manchi quella artistica che ci sarebbe pure ma è rara e di nicchia perché siamo invasi dai tanti che con un PC e due loop si mettono a rompere le palle su Youtube con banalità imbarazzanti inquinando il gusto.
il problema oggi è quello chiunque può registrare e non c'è più filtro, una volta quando ci volevano milioni c'era selezione, ora c'è il death metal emo
vin_roma 28-08-18 19.25
Appunto Orange (Andrea).

Citavo Mendez e Brasil '66, asoltatevi Mas Que Nada ... batteria e pandeiro sono più convincenti di 20 tracce di arzigogoli ritmici in sequenza, un pianoforte vero, neanche bellissimo, e un contrabbasso diventano più coinvolgenti di 10 tastiere che riempiono tutto ma fanno un minestrone ...e poi le voci, niente di speciale, da coristi, ma che colore, che intenzione, il Brasile, i colori e la spensieratezza degli anni '60 li senti tutti e chi se ne frega del bit rate o dell'ultima Yamaha, c'è soprattutto musica, non solo tecnologia.
BB79 28-08-18 21.00
@ orange1978
in sostanza comunque per riassumere tutto quello detto, é vero...oggi i dischi suonano generalmente peggio di un tempo, non tanto a livello tecnico ma globalmente, ossia a livello di insieme e musicalitá, profonditá artistica, per via di diverse ragioni:

- artisti meno impegnati "artisticamente", ossia si fa arte ma non si é disposti a sacrificarsi per un ricerca artistica totale come un tempo, e quindi il risultato sono prodotti magari buoni tecnicamente ma scadenti come contenuti.

- mancanza di idee rivoluzionarie e novità, dovuto al fatto che la musica sostanzialmente dopo il 1940 ha raggiunto a livello tonale e ritmico un insieme di fattori oltre il quale é difficile andare probabilmente, e in piu la tecnologia in se ha inventato quasi tutto, escono nuovi apparecchi ma alla fine fanno le stesse cose che facevano altri un tempo, ma a un prezzo minore....un tempo quando un campionatore o un wha wha erano una novità assoluta, era piu semplice produrre dischi innovativi, perche esisteva davvero qualcosa di nuovo da esplorare.

- mancanza di stile ed eleganza, comune in tutti gli ambiti non solo nella musica,viviamo nell'era del cattivo gusto, d'altronde con gente che gira per strada in mutande e tatuata dalla testa ai piedi, come possiamo pretendere che la musica abbia un buon gusto se rispecchia una società così?

- tecnologie peggiorative, abbiamo avuto grandi progressi in termini informatici, ma dal punto di vista analogico per esempio no, siamo addirittura regrediti e le ragioni sono molteplici, in primis abbattere i costi, e poi anche mille norme di sicurezza, inquinamente etc....sembra incredibile ma mentre la benzina verde inquina meno e sostanzialmente ha le stesse prestazioni, i componenti elettronici vintage erano migliori di quelli attuali come suono, ma o costerebbe troppo la loro produzione e non conviene economicamente, o sono fuori legge.

(ricordandoci che il minimoog in mio posseso ha gli stessi interruttori colorati presenti sull'asciugacapelli olympia di mia madre comprato nel 1965, ossia...un tempo la tecnologia analogica con cui erano costruiti gli strumenti e le apparecchiature audio era il centro di tutta l'elettronica, oggi invece con l'avvento del digitale no, quindi in sostanza prodotti che un tempo contenevano pezzi reperibili ovunque oggi sarebbero ancora piu costosi da produrre)

- uso errato della tecnologia, la quale viene sostanzialmente impiegata per lo piu per sostituire qualcosa che gia esisterebbe, piuttosto che per fare qualcosa che sia veramente nuovo a livello artistico e sonoro e che sarebbe impossibile senza tali mezzi, al solo scopo di ridurre i costi e aumentare la praticitá, a discapito della qualitá che si avrebbe impiegando mezzi reali.

(ricordando che negli anni 60/70 nessuno ha mai pensato di sostituire il pianoforte con il rhodes, l'inventore lo pensò ma alla fine come successe con l'hammond fu sostanzialmente affiancato per avere un suono diverso, mentre oggi si arriva al punto di usare un vst per imitare un violino anzichè chiamare un vero violinista che costerebbe alla lunga forse di meno e avrebbe una resa artistica migliore.)

- questioni tecniche dovute al cambio delle tecnologie con cui la musica viene fruita, vedi mp3, loudness war, mastering casalingo, etc etc etc....la tecnologia per fare un disco di qualità non manca rispetto a ieri, ma anche qui si punta a fattori di praticità e riduzione dei costi, a scapito della qualità assoluta, siccome la maggior parte gente ascolta di merda la musica (auricolari in metro o pulmann) la musica deve essere ottimizzata per queste condizioni.

nessuno nega che un piatto di pasta fatto in casa con pomodoro fresco, olio d'oliva etc...sia meglio dei 4 salti in padella o degli spaghetti in scatola, ma se la società si è evoluta in un modo che si hanno 20 minuti se va bene per consumare un pasto, non ha senso vendere prodotti di massa che richiedono un ora e mezza per essere preparati e consumati.
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