@ giosanta
filigroove ha scritto:
Ho visto che ci sono le controparti campionate...
Condivido integralmente questo messagio, nello spirito e nei contenuti. È proprio in questa logica mi permettevo di sottolineare l'utilita della presenza di una futura versione 88 tasti, tale da renderlo "universale". A parte che, come tutti sapete meglio di me, lo " eighty eight", pur più raro, esisteva.
Il punto è che se avessimo voluto fare un clone di un piano acustico, avremmo fatto un clone di piano acustico. Probabilmente avremmo sfruttato tutte le risorse hardware in nostro possesso per fare bene quell'unica cosa che deve fare, gli avremmo dato una tastiera ad 88 tasti, magari con tasti in legno e tre sensori, e sicuramente non l'avremmo chiamato "Seven". Infatti non ci sarà un Seven ad 88 tasti, e il motivo è anche insito nel nome dello strumento
Non sto mettendo limiti alla provvidenza, in futuro tutto può essere, ma noi avevamo delle idee in mente e le abbiamo seguite, cioè quelle di fare non l'ennesimo piano digitale sostituto del piano classico, ma un qualcosa che potesse essere al contempo versatile, una goduria da suonare proprio come gli strumenti vintage, e anche bello da vedere su un palco. Non crediamo che il mondo abbia bisogno dell'ennesimo piano digitale, ci sono già gli asiatici che ci pensano, e come ben sai il mercato offre di tutto, dal pianino da 300 euro per fare lezione ai bambini fino al pianone da 4000 euro con i martelletti e tutto il resto. Non è il nostro campo, almeno non lo è ora. Lo sarà? Boh.
Per ora il Seven e il Mojo61 racchiudono tutti gli strumenti a tastiera che amo e che ho sempre amato, riflettono molto il mio modo di vedere la musica e le tastiere, e riflettono lo stile estetico che piace a me e al mio socio Andrea (che, per inciso, è l'artefice di tutto, io faccio solo i programmini).
In realtà mancherebbe una cosa... ma per ora è presto, poi si vedrà in futuro