@ anonimo
michelet ha scritto:
Il livello di approssimazione alla timbrica di D-50/550 originale è talmente elevato che non vale la pena di lambiccarsi il cervello per trovarne le differenze e le eventuali mancanze. Già il fatto che sia compreso un algorimmo per la simulazione del suono "sporco" di D-50 originale la dice lunga.
Credo che tra i piccolini della serie boutique, il D05 sia il piu' azzeccato proprio per la fedelta' di emulazione.
Peraltro la popolarita' del D50 ha anche creato un effetto "nostalgia" maggiore di altri strumenti (vedi Jupiter), che seppur popolari nella storia della musica, furono privilegio di pochi fortunati possessori.
La combinazione delle due cose (fedelta' e popolarita') ha generato un meccanismo di attrazione verso diverse tipologie di tastieristi :
chi lo ha avuto e lo ha dato via ma vorrebbe tornare indietro senza incorrere nelle problematiche del vintage.
Chi avrebbe voluto averne uno, ma non poteva ed ora vuol cimentarsi con quel pezzo di storia.
Chi non ne ha mai avuti perche' non era ancora nato, ma ne ha sentito parlare ecc..
Come gia' detto ci sono in giro tanti D50/D550 originali usati, ma con i limiti tipici di strumenti di altri tempi (memoria, effetti, affidabilita' ecc).
Il D05, sembra invece consentire di avere tutto il mondo del D50 (compresa la vasta libreria), in uno strumento compatto ma senza incappare negli inconvenienti del vintage, e senza rinunciare alla fedelta' del suono.
Il D50 fu la risposta di Roland al grande boom del DX7 Yamaha : chissa' che questa volta non succeda l'opposto, e che yammy non tragga spunto per fare qualcosa di altrettanto fedele (ed aggiornato) che non sia il giocattoloso reface : con la libreria disponibile del DX7, sarebbe un'altro stumento da GAS e da botto.
Vorrei aggiungere anche un'altra considerazione. In passato ho avuto D-50 ma la condizione della sua tastiera, anche se apparentemente lo strumento era in ottima condizione estetica, lasciava molto a desiderare. In pratica dovevo pestare come un disgraziato sulla tastiera per far "uscire" i suoni, senza contare poi che l'aftertouch non dava alcun segno di vita, nonostante l'avessi impostato sempre al massimo tramite editor e via pannello operativo dello strumento. Accadeva poi, mi faceva arrabbiare tantissimo, che pilotando D-50 alla stregua di un expander, i suoni fossero decisamente più coloriti e vividi, proprio come si sentivano uscire da altri D-50.
Posto il fatto che non sono abituato ad esercitare eccessiva forza sulla tastiera, sia pesata che synth action, che utilizzo spesso la curva di dinamica "soft" per ottimizzare il mio modo di suonare al volume di uscita del sintetizzatore, ho visto che pilotando D-05 da una semplice Roland JX-10 i suoni escono come mi sarei aspettato, a suo tempo, da D-50.
Quindi non ho avuto dubbi di ritornare sui miei passi e far rientrare nella mia strumentazione uno tra i sintetizzatori più famosi della storia di Roland, a maggior ragione per le sue dimensioni estremamente contenute. Al momento non avrei spazio nè per una D-50 tantomeno per una D-550. Benvenuto quindi D-05!