@ anonimo
Non è difficile
1) l'opera d'arte è tale in quanto, nella sua "cosità", esprime un barlume di "verità" così come vissuto nell'animo dell'artista, esprimendolo come relazione (talvolta conflittuale) tra "terra" (la "cosità", la materialità, la natura) e "mondo" (la cultura, la weltanschauung, il segno simbolico ed archetipico), confronto e lotta che si esprimono nel tratto della forma.
2) quindi l'opera d'arte può essere esclusivamente "unica", artigianale, proprio perchè unico ed irripetibile è il movente creativo, uniche e irripetibili sono le condizioni personali e storiche...tuttalpiù potranno esistere le "copie" di un'opera d'arte.
3) se ne deduce che l'opera prodotta con la mentalità ed il processo industriale, senza che esista dietro il momento sublime in cui la verità si palesa per un istante eterno all'artista apparendogli appunto come materia e cultura che si incontrano, si scontrano e si fondono in qualcosa di unico, non sarà e non potrà mai essere un opera d'arte
3) poi c'è il problema del "bello"...possono esistere opere d'arte "brutte"? O arte è senza pecca sinonimo di "bello"?
Senza dubbio i primi due punti sono condivisibili fino alla banalizzazione dell'individuo, come credo - spero
- di esserlo.
3.2) (e qui andiamo allo scontro) poichè il bello è una moda, questa teoria a mio parere è inapplicabile.
3,1) (e qui ti voglio, mio caro Cyrano) una larga parte dei brani scritti dai musicisti con la M maiuscola, es JSB, sono stati commissionati dai discepoli di Pietro. Come la mettiamo?