kurz4ever ha scritto:
Forse è solo un problema di prezzo...con la disponibilità economica che c'è ora una ws deve attestarsi sui 1500/1800 al massimo...
Proprio per questo la workstation a moduli potrebbe essere una soluzione.
Parti da uno strumento base, e piano piano te lo configuri.
Di fatto molti di noi spendono poco per volta, ma a conti fatto hanno speso di piu', ritrovandosi un parco strumenti disordinato, pieno di cavi e quasi mai esaudienti.
Non demonizzo il software : per molti versi in studio e situazioni specifiche oramai e' la soluzione migliore (ma li hanno anche una bella fetta di hardware).
Per i poveri derelitti come noi, che spesso devono portarsi in giro quintalate di roba, diventa il ripiego per avere piu' cose in poco spazio e peso, ma per tanti e' sempre un compromesso (pc, tempi di caricamento e problemi gia' discussi).
Concettualmente tutto questo potrebbe stare in una sola unita', ma evidentemente i costruttori preferiscono venderci un pezzo per volta, riproponendoci lo stesso hardware : tastiera, display, bender, porta usb eccetera.
Sul discorso celulare spezzerei una lancia (anche se non mi sono simpatici gli smartphone).
Spesso si dice "c'e' la crisi ma la gente compra i cellulari". Una volta si compravano le case, le auto, si cambiavano i mobili (ben altre spese).
Bene o male in un budget annuale, un cellulare (spesso finanziato) si riesce a far uscire, e questo non e' sinonimo di benessere, ma una magra consolazione di un paese che una volta si permetteva ben altro ed ora si e' rinchiuso in uno status symbol. (scusate l'ot da polis, ma era per rispondere all'amico kurz.).
Insomma, concludendo io sono convinto (tornando alle workstation) che siamo ancora schiavi di un mercato che ci impone
i loro prodotti pur avendo la possibilita' di innovarli.
Qualcuno lo ha gia' capito ed ha cambiato marcia, alcuni invece sono ancora attratti da novita' dubbie, e qualche volta inconsistenti.
La Gas per i Reface ed i Boutique e' gia' finita, e basta andare sui siti di annunci per vedere li tutti quelli acquistati con scritto "causa inutilizzo". Segno che quella che sembrava una novita' in realta' si e' rivelata qualcosa di poco attraente, ed incapace di conquistare l'entusiasmo in modo duraturo.
Per dare un idea, il CVP 407 acquistato nuovo quasi 10 anni fa a seguito di un'occasione favorevolissima, e' ancora al suo posto, e l'entusiasmo per tale strumento e' lo stesso di quando fu acquistato.
Non a caso quello strumento (a parte la forma ed il peso) contiene una tastiera dal feeling ineguagliabile con tasto in legno, una libreria di timbri ottimi ed attualissimi nonostante il tempo (e fin qui nulla di strano.
Una sezione master programmabile a preset, dove ti salvi tutte le configurazioni, i canali e le cose utili a gestire il tuo set.
Un sequencer (che potenzialmente poteva diventare come quello di cubase).
Un uscita video, che avrebbe consentito di usare sequencing ecc esternamente (mancava la porta mouse e la tastiera e sarebbe stato perfetto).
Una sezione organi con possibilita' di regolazione dei drawbars (non sono dei migliori, ma parliamo di dieci anni fa).
Porta USB per chiavetta e seconda porta USB per hard disk da usare stand alone.
Modem per connessione internet (inutile ma c'e').
Tolto il fatto che sto parlando di un pianoforte con mobile e tasti in legno, dove gran parte del costo e' dovuto alla struttura, tutto questo era gia' presente dieci anni fa. Con la tecnologia odierna si sarebbe potuto implementare in altre tastiere (con opzioni PLG o tablet e quant'altro), ma non si e' fatto. Chi e' stanco di digerirsi l'ennesima zuppa rimescolata, ne ha tratto le dovute conclusioni.