2015: rinasce la gem (e non solo)?

andrew1 25-04-15 18.54
Il materiale recuperato dai capannoni GEM sarà roba da mandare in discarica al 99%,

Perchè?
L'azienda ha chiuso per fallimento finanziario, mica per alluvione o terremoto ... se non c'era il dissesto finanziario, continuavano ad assemblare strumenti con quel materiale.
Poi si vede anche dal video del tizio che quello che prende dalle scatole rimaste è ben conservato e ben imballato.

@Lip
Guarda che le lauree le regalano quelle facoltà di ripiego, non quelle storiche. Prova ad andare ad ingegneria, oppure medicina e vedi se ti regalano un esame.
Idem gli istituti superiori. Il figlio di un mio amico ha dovuto lasciare l'ITI che avevo fatto io a suo tempo perchè bocciato una volta, e se non si ritirava, sarebbe stato bocciato la seconda volta.
Adesso al professionale ha il max dei voti, ma è un altra cosa.

Per quanto riguarda gli strumenti, ti assicuro che l'elettronica della GEM era, nel 1999, anno in cui l'ha comprata il mio amico, due spanne sopra la Yamaha di un mio vicino di casa, e pensa che quello strumento era stato progettato almeno 3-4 anni prima.
Poi c'è sicuramente stato il sorpasso, ma ti ricordo che anche oggi gran parte della tecnologia dentro alla tua auto è di origine italiana.
Informati su chi ha brevettato l'ABS e gli attuali sistemi di iniezione diesel ad esempio.
Se poi si vuole tirare merda all'italia và bene, ma almeno non facciamolo sulla tecnologia, ma, ad esempio, sulla corruzzione.
E poi se qui non si stà bene, si può fare come alcuni miei amici, che se ne sono andati a Londra ed in Germania.
Edited 25 Apr. 2015 17:01
kurz4ever 25-04-15 19.07
efis007 ha scritto:
La storia del tastierismo l'hanno fatta i vecchi Jupiter, Oberheim, Moog, Prophet, Ensonic, Arp, etc, sino ad arrivare ai vari DX7, M1, D50.

Sì beh, Jupiter, Oberheim, Prophet, Ensonic, Arp riprendono come idea quella di Moog, non sono strumenti originali, sintesi sottrattiva.
DX7 ecco è un idea nuova (anche se la vera macchina innovativa per la FM era il Synclavier).
Come CMI era l'innovazione per quanto riguarda il sampling.
A modo suo Kurzweil era innovativa per la sintesi modulare Vast (k2000).
Ed akai per la sintesi additiva del k5000.
Ma negli ultimi 15 anni ...qualcosa di nuovo?
Forse il Solaris? Forse l'Origin?
kurz4ever 25-04-15 19.25
andrew1 ha scritto:
Per quanto riguarda gli strumenti, ti assicuro che l'elettronica della GEM era, nel 1999, anno in cui l'ha comprata il mio amico, due spanne sopra la Yamaha di un mio vicino di casa, e pensa che quello strumento era stato progettato almeno 3-4 anni prima.

Alti e bassi.. ottimo il progetto S2/S3, cosìcosì l'equinox, bella la serie promega/rp-x.
andrew1 ha scritto:
Informati su chi ha brevettato l'ABS e gli attuali sistemi di iniezione diesel ad esempio.

Sì, e chi li ha venduti a concorrenti straniere. Niente da dire sui tecnici, per il management (anche politico) è un'altra cosa.

Comunque alla fine di tutto il titolo del 3d "rinasce la GEM" dovrebbe essere corretto:
"Rinasce la GEM?"
No, solo alcuni strumenti, storici, ma speriamo non solo, con questi marchi.
Per me musicista a hobbista è sempre bello che il mercato e le scelte aumentino (chemmifrega se kurz è americana, waldorf tedesca, korg giapponese... se suona bene).
Per me italiano invece è un valore che poteva creare lavoro qui, ma che lo ha fatto all'estero, punto.


lipzve 25-04-15 19.47
andrew parliamo di adesso, ne ho sentite di tutti i tipi.

e la testa di vitello che ho menzionato è uscita diplomata in un ITIS 1 anno fa.

Gia pur ai "tuoi tempi" seppur non lontanissimi, era già diverso.

Hai mica provato a chiederti cosa se ne fanno all'estero di una laurea italiana?

Ci siamo sputtanati ovunque, e quindi chi investirebbe sulla gem sapendo che se va bene vendicchiano dentro i nostri confini e basta?

L'europa sta all'italia come l'italia sta a.... un paese disastrato non so...le filippine? ok . chi di noi comprerebbe un sinth filippino? è la stessa cosa.

IO LO SO perchè ti sta a cuore la GEM

Te l'hanno prestata malfunzionante, l'hai aperta, riparata ed hai potuto apprezzare la buona elettronica.

Quando l'italia funzionava.

Ricorda l'esempio degli elettrodomestici, era un' altra italia, rassegnati.
Edited 25 Apr. 2015 17:50
andrew1 25-04-15 22.43
Scusate l'OT ...

Hai mica provato a chiederti cosa se ne fanno all'estero di una laurea italiana?

Si, 2 miei amici ingegneri a Londra guadagnano attorno ai 5k€/mese, mia moglie potrebbe andare anche lei all'estero, poi potrei fare altri esempi.

Ovviamente non si tratta di lauree in scienze sociali, arte e design, filosofia, sociologia et simila, inoltre comunque una laurea, ed un diploma, sono un punto di partenza, non di arrivo.

Se uno una volta laureato o diplomato chiude i libri, e non continua a studiare, o si trova un lavoro in cui basta la quinta elementare, è chiaro che in un anno è completamente fuori dal mercato pur avendo un 110 e lode in ingegneria nucleare.

Per gli elettrodomestici, la nostra lavastoviglie e lavatrice, entrambe Rex, sono ancora perfette da 10 anni, idem le TV (Sony e Philips), il frullatore, il robot, la caldaia (Immergas, italiana pure lei).
L'auto di mio padre, una Fiat, è del 1996 ed ha oltre 200mila km.
Saremo fortunati ...

@Kurz
Già ... uno dei problemi dell'italia è proprio quello ... mi sovviene anche la vendita del brevetto della Vespa alla LML, che l'anno dopo ha venduto più vespe della Piaggio che ha in listino molti più modelli ... veramente grandi e lungimiranti managersssssssssssssssssssss
Edited 25 Apr. 2015 20:48
efis007 26-04-15 04.38
andrew1 ha scritto:
Ma perchè questi strumenti "all in one" vengono visti in maniera così negativa?
Se i suoni sono come gli originali ... magari ci fosse uno strumento che li comprende tutti ... meno spese, meno spazio, ecc ecc

Il problema è che i suoni non sono come gli originali, sono imitazioni.
Poi per l'amor di dio, vanno bene così, li usiamo tutti, me compreso, ma il desiderio di avere un vero synth analogico a me piacerebbe.
Magari non da portare in giro, ma per il mero gusto di spippolare ed assaporare il vero suono analogico che non sia l'ennesima imitazione digitale.
Qualcuno ha provato a fare un Synthex vst (si chiama Synthix), ma siamo lontanissimi dal suono analogico del vero Synthex. emo
C'è poco da fare, il suono di un analogico è impareggiabile.
Riccardo_Gerbi 26-04-15 04.40
andrew1 ha scritto:
Perchè?
L'azienda ha chiuso per fallimento finanziario, mica per alluvione o terremoto ... se non c'era il dissesto finanziario, continuavano ad assemblare strumenti con quel materiale.
Poi si vede anche dal video del tizio che quello che prende dalle scatole rimaste è ben conservato e ben imballato.


OK, ma cosa prende dalle scatole?
Vedo tanti imballi marchiati LEM e SICA (produce speaker), il che mi fa pensare che sicuramente ha prelevato materiale da San Giovanni in Marignano, ma legato all'audio: di tastiere vedo poco...
(a parte una scheda Drake che posso mostrarti anch'io, più tre meccaniche "organistiche"...)

I magazzini in buone condizioni?
C'è un video in rete (divulgato anche qui a suo tempo) che testimonia le condizioni dello stabilimento di Squartabue nel 2012 (se non erro, fino al 2008 c'era anche il magazzino ricambi), e pare che Jukka Kulmata (il protagonista del video) sia passato solo nel gennaio scorso.
La domanda è: chissà cosa avrà trovato di "sano" (è stato ampiamente "razziato" in passato), dato che il guano dei piccioni "ospiti" del fabbricato fa più danni dell'acqua?
Perfino la linea robotizzata per la verniciatura degli chassis (vero fiore all'occhiello di quello stabilimento) è stata distrutta dai vandali...

Il Synthex mostrato nel video (e a Francoforte) è un esemplare funzionante che - a detta di Jukka Kulmata - sarà "vittima di un Reverse Engineering", per realizzare nuove schede del tutto simili alle originali.

Ha dichiarato inoltre di essere in possesso di uno scatolone contenente un migliaio di chip CEM (ce ne vogliono otto dentro un Synthex, o sbaglio?); il problema è che pare trattarsi di chip tutti da verificare (son passati pur sempre 30 anni, e se fossero già stati scartati a suo tempo? chi può dirlo...)

A questo punto, vi espongo le mie perplessità sul progetto.
(le stesse proposte in fiera a colleghi e addetti ai lavori):

Un'operazione di restauro di vecchi Synthex non più funzionanti con i chip recuperati è comprensibile, ma se lavori a una versione ex novo con chip vecchi e schede nuove, anche per risolvere alcuni difetti dell'originale (vedi l'affidabilità), non parliamo più di replica ESATTA, ma di una versione ibrida, vista magari "brutalmente" dal pubblico come un "clone": ammettendo pure che suoni molto simile all'originale, non sarà la stessa cosa, quindi può valere i soldi richiesti?

Da quello scatolone, quanti CEM salteranno fuori "sani e affidabili" per fare i 125 esemplari annunciati?
Non ci è dato saperlo...

Non si sa se sarà coinvolto Mario Maggi (che sarebbe un bel "valore aggiunto" al progetto, soprattutto in termini commerciali), e al momento non sono così certo che il "papà" del Synthex possa "benedire" questa operazione...

Fin qui alcune perplessità mie...

Intendiamoci, anch'io come Jukka sono un sognatore, e dal 2008 speravo nell'acquisizione del marchio ELKA da parte di un italiano, ma per un progetto più "accessibile" (il ritorno delle MIDI Master Keyboard della serie MK, per esempio...)

Amate l'arranger?
Probabilmente nel materiale recuperato a San Giovanni in Marignano ci saranno i prototipi della K2, l'ultimo progetto GEM prima del fallimento (e intravista a Francoforte nel 2008), ma un crowdfunding dedicato ha sicuramente meno "appeal" che debuttare annunciando il ritorno del Synthex...

In ogni caso, auguri al "Finlandese"...

Un saluto a tutti
R.Gerbi

efis007 26-04-15 05.09
kurz4ever ha scritto:
Sì beh, Jupiter, Oberheim, Prophet, Ensonic, Arp riprendono come idea quella di Moog, non sono strumenti originali, sintesi sottrattiva.

Non è un questione di idea o di sintesi, ma di suono.
Gli analog synth citati avevano una fortissima personalità, seppur condividevano la stessa tipologia di sintesi avevano un loro suono personale creato da quell'insieme "vivente" di transistors, resistenze, condensatori, etc.
Questa peculiarità si è persa col sampling, nel quale la differenza del suono tra strumento e strumento la fa la campionatura, non l'elettronica.

kurz4ever ha scritto:
Ma negli ultimi 15 anni ...qualcosa di nuovo?

Di nuovo c'è gli strumenti stanno sempre più imitando i suoni storici.
Piano, rhodes, hammond, vox, solina, clavinet, wurli, prophet, oberheim, dx7, polisix, e chi più ne ha più ne metta... eccoli qui i "suoni nuovi" che ci propongono adesso sulle tastiere.
Oggi giorno la tastiera che clona meglio i suoni storici vende più delle altre, facci caso.
La kronos ad esempio cos'è?
Sostanzialmente un imitatore di pianoforti, rhodes, dx7, polisix, ms20, hammond.
Un Nord stage2 cos'è?
Sostanzialmente un imitatore di pianoforti, rhodes, hammond, e una sezione VA synth con la quale però si può caricare campioni di synth storici.
Campioni di synth storici!
Tutto quello che a noi pare innovazione, se andiamo a scavare ci troviamo poco o nulla di innovativo, bensì ci troviamo un sacco di samplig e di clonazioni di strumenti passati.
E fin qui nulla di male.
Ma la vera domanda è: perchè continuano a clonare suoni del passato? emo
Ci sarà un motivo presumo.
Il motivo per come la vedo io è che, dopo aver fatto il giro di ruota nelle tecnologie sonore, ci si è resi conto che i suoni del passato erano tosti, altro che "passati", e nonostante l'epoca moderna in cui viviamo era ancora sorprendentemente attualissimi, quasi irrinunciabili.
Per cui giù tutti a fare la gara a chi propone le migliori workstation zeppe di sampling e clonazioni di tutti i tipi, cioè anzichè spingersi verso nuove direzioni si è scelto di fare marcia indietro e proporre soluzioni standard "rivisitate" in digitale.
Naturalmente non per tutti è così, ci sono aziende che qualcosa di innovativo lo propongono, ma "innovativo" non sempre è uguale a "è bello".
Hai citato giusto il K5000 e la sua sintesi additiva.
Synth interessante, indubbiamente, per certi versi innovativo, credo possiamo dirlo.
Ma la sua innovazione nascondeva anche una gestione per nulla facile che ne minava l'innovazione stessa.
Avevo già fatto questo discorso in un altro topic: innovazione non è solo la tecnologia o la sintesi usata, ma è come riesci a crearci qualcosa di valido e di usabile.
Avere un synth che per fare un suono decente ci metti un giorno intero, non è "innovazione".
L'innovazione avviene quando uno strumento è talmente ben congegnato da permettere al musicista di creare suoni stupendi e versatili in tempo rapidissimo!
Quello sì che è uno strumento innovativo.
Un piccolo Moog analogico è uno strumento innovativo che risponde perfettamente a questo concetto.
Un Korg M3 non lo è!
Farà più suoni, sarà più potente, ma di innovativo non ha niente, a partire da un'interfaccia macchina/musicista penosa che non ti permette di fare niente senza tamburellare sul display.
(proseguo sotto)
efis007 26-04-15 05.33
(riprendo)
Paradossalmente se guardiamo all'indietro scopriamo che anche i primi synth analogici modulari erano complicatissimi.
Hai presente quegli armadi pieni di manopole, jacckiere, etc?
Roba tosta, molto potente, ma dall'operatività da manicomio, fatta più per un tecnico dell'enel che per un musicista.
Tuttavia poi qualcuno con parsimonia ed intelligenza (Moog) è riuscito a condensare in un unico strumento di facile uso e versatilità "l'essenza" primaria di quei giganteschi synth ad armadio.
Ed è così che è nato il Synth così come oggi lo intendiamo: uno strumento musicale versatile.
Potente, vero.
Ma soprattutto versatile, quindi innovativo!
Se guardiamo invece i synth di oggi scopriamo che paradossalmente si è ritornati alle origini, ovvero strumenti zeppi di roba, con mille funzioni, ma con una operatività scandalosa che obbliga il musicista a passare ore ed ore chinato su un display tamagochi a tamburellare come un deficiente.
Una volta di staccavano ed attaccavano jackiere (perdendo molto tempo e pazienza).
Oggi di tamburellano jackiere digitali!
Ogni funzione è nascosta da menù, sottomenù, sotto sotto menù.
Pigia quì, pigia lì, "are you shure?", bip, "yes".
Per cui la potenza l'abbiamo, ma non è gestibile come vorremmo.
E quando non è gestibile lo strumento diviene a sua volta NON innovativo.
Il DX7 era innovativo come tecnologia in sè, ma non come operatività ed uso.
Un piccolo Moog analogico gli faceva un paiolo così quanto ad operatività ed uso.
Un K5000 era innovativo come tecnologia in sè, ma non come operatività ed uso.
Un piccolo Moog analogico gli faceva un paiolo così quanto ad operatività ed uso.
Questo è il discorso sostanziale.
A noi oggi non manca l'innovazione per ciò che concerne squisitamente il suono.
Di suoni ne abbiamo a migliaia, una caterba, abbiamo macchine digitali in grado di generarne chissà quanti ancora.
Ma non c'è più l'innovazione alla Moog!
Ossia quella cosa che permetteva al musicista di sfruttare TUTTO lo strumento all'istante, in modo altamente intuitivo, e in un lasso di tempo brevissimo.
Questa è "l'innovazione" che oggi manca suoi nostri strumenti.
Anzichè divenire ancora più intuitivi e versatili di un Moog siamo tornati indietro, siamo tornati agli armadi complicatissimi con manuali di istruzioni che sembrano fatti per gli ingegneri del CERN.
Proprio come erano i vecchi synth modulari (i quali primi di essere strumenti musicali erano fatti per essere usati dagli ingegneri elettronici, e solo da essi).
ll giorno in cui vedremo uno strumento che risponde a questa cosa... cioè controllo facile rapido ed intuitivo di TUTTA la potenza intrinseca nello strumento... allora quel giorno potremo davvero dire di avere creato uno strumento innovativo.
Ed è su questo aspetto fondamentale che io (se fossi un progettista) concentrerei i miei sforzi.
efis007 26-04-15 07.14
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Ha dichiarato inoltre di essere in possesso di uno scatolone contenente un migliaio di chip CEM (ce ne vogliono otto dentro un Synthex, o sbaglio?); il problema è che pare trattarsi di chip tutti da verificare (son passati pur sempre 30 anni, e se fossero già stati scartati a suo tempo? chi può dirlo...)

Le tue perplessità sono lecite.
Tuttavia riguardo i circuiti integrati l'esperienza mi ha mostrato che sono straordinariamente longevi nel tempo, forti probabilmente della loro singolare incapsulazione.
Mesi fa ho riparato un vecchio timer (un orologio da scrivania) che mi ero costruito quando ero giovane e studiavo elettronica.
Mi serviva un chip NE555 che si era guastato, e ho rovistato in cantina in mezzo a vecchie "tolle" arrugginite dentro le quali conservavo ancora vecchi componenti elettronici (resistenze, condensatori, diodi, chip vari, e transistor).
Sono rimasti lì in cantina per più di 30 anni.
Rovista qu,i rovista lì, alla fine ho trovato l'integratino NE555, gli ho raschiato leggermente i terminali con un coltello per togliere lo strato di ossido che si era accumulato, non che per permettere una saldatura a stagno ben fatta.
Infine ho saldato il NE555, acceso il timer, e non ha fatto una grinza, l'NE555 vecchio di 30 anni funzionava come un orologio svizzero (funziona ancora adesso).

Io penso che gli integrati, se lasciati lì in pace senza corrente elettrica che li "consuma", sono praticamente eterni.
Col tempo gli si ossidano giusto i terminali esterni, ma ciò che sta dentro l'incapsulamento ceramico è ben "corazzato" contro qualsiasi agente esterno.
Parafrasando ai chip gli puoi passare sopra anche con l'automobile e non gli fai niente (i terminali li distruggi ovviamente, ma l'interno sopravvive).

Naturalmente questo discorso decade se il chip è già guasto di suo, dalla nascita.
In questo caso c'è poco da fare.
Ma se è funzionante non vedo perchè dopo 30 anni non dovrebbe funzionare più.
Ok che è vecchio... che ha 30 anni... ma praticamente è nuovo, elettricamente parlando non è mai stato usato, quindi è come se fosse uscito dalla linea di produzione oggi stesso, stampato, confezionato, e messo lì in attesa di essere montato.

Se quei 1000 chip CEM 3320 (sì... nel Synthex ne servono 8) erano buoni allora, secondo me ci sono ottime speranze che siano buoni anche adesso, come fossero nuovi.
Almeno in teoria, dipende da chip a chip.
emo
Edited 26 Apr. 2015 5:26
lipuwwf 26-04-15 10.32
Ne555 come il bc107 e simili sono come la Coca Cola si trovano ovunque che siano eterni non è esatto invecchiano anche loro fra i due citati ad es. In linea di massima è più longevo il BC107 i Chip contengono al loro interno migliaia di componenti elettronici resistenze ma anche condensatori di piccola capacità sono questi componenti i responsabili N.1 del malfunzionamento in primis i condensatori che vanno in perdita poi vengono le resistenze che si possono alterare come valore (aumentano a livello di ohm). Più longevi i semiconduttori se si rispettano ovviamente le caratteristiche funzionali e non si stressano termicamente. Detto questo la Gem può anche rinascere ma sarà come la Telefunken e marchi similari di cui esiste ancora solo il nome, ammesso che il nome GEM sia stata una scelta azzeccata e che a livello mondiale sia paragonabile ai colossi ancora in buona salute. Il segreto è alta qualità e basso prezzo, competitivo rispetto alla concorrenza e max generosità nel dare il disponibile, a livello tecnologico, nel momento in cui esce il prodotto senza eccessive tirchiaggini e soluzioni all'Italiana, che mirano spennare il singolo e dare il minimo per la serie "eppur si muove". Questo non vale solo per le tastiere, ho acquistato un forno De Longhi che appunto "eppur riscalda" ma i difetti abbondano e facevo meglio ad acquistare un Forno in un centro commerciale spendendo un terzo, con risultati finali migliori (esperienza pratica ovviamente).
Riccardo_Gerbi 26-04-15 10.55
efis007 ha scritto:
Tuttavia riguardo i circuiti integrati l'esperienza mi ha mostrato che sono straordinariamente longevi nel tempo, forti probabilmente della loro singolare incapsulazione.


Un conto è discutere di una sveglia da poche decine di euro, un altro è convincermi a investirne migliaia (e in anticipo), su un sintetizzatore.

Riguardo al fatto dell'invecchiamento, ti hanno già risposto...

Un saluto a tutti
R.Gerbi
andrew1 26-04-15 11.51
Non si sa se sarà coinvolto Mario Maggi (che sarebbe un bel "valore aggiunto" al progetto, soprattutto in termini commerciali), e al momento non sono così certo che il "papà" del Synthex possa "benedire" questa operazione...

Perchè non dovrebbe ... se oggi un imprenditore dovesse propormi di rifare qualcosa che avevo realizzato quando ero giovane, mi ci ributterei a capofitto ...

QUI c'è una sua intervista (a quando risale?) in cui dice che stà lavorando al Syntex II.
A questo punto, se fossi io, invece di rifare il Syntex, lo contatterei e cercherei di ultimare quella versione.
Ho anche scritto più indietro che non condivido nemmeno io il riuso di schede vecchie, non perchè sono vecchie (per renderle nuove basta sostituire quei 3-4 componenti che vanno in deriva con il tempo), ma perchè oggi, con relativamente poco, si potrebbe reingegnerizzarle (mantenendo ovviamente l'analogico).

QUI addirittura il firmware e gli schemi ... se avessi qualcuna di quelle schede, a questo punto uno proverei ad assemblarlo io ... emo

Comunque, a leggere l'intervista mi viene quasi da piangere ... quanto erano belli quei tempi ... c'era spazio per tutto e per tutti, si aveva una idea, si prendeva un millefori, si cominciava a saldare qualche componente, quello che non c'era lo si andava a comprare, e se il negozio non lo aveva, toccava aspettare (non come oggi che si và su internet).
Oggi si compra Arduino, si và su google e si scarica quello che serve.
Tutto molto asettico, freddo.

In quegli anni mi ricordo che anche realizzare un contagiri per auto a led era motivo di grandissima soddisfazione (e contribuiva non poco ad arrotondare la paghetta).

Edited 26 Apr. 2015 9:57
lipzve 26-04-15 12.22
1) i tuoi amici che stanno a londra, considerando la tua età, saranno laureati dei tempi migliori, ora c'è gente laureata che va all'estero per sfuggire ai call center e si ritrova in un bar tedesco 16hh al dì con mezzo stipendio in nero.

2) 5000 euro a londra valgono meno di 2000 qui. Prova a vivere a londra. Mio cugino vive li. Non mi sembra sto gran risultato. Se con 2000 qui, apto in affitto (come a londra) riesci a risparmiare un 1000 al mese, 5000 a londra se ti va bene stai sui 1200.

3) la tua fiat del 96 non direi che sei fortunato, stiamo parlando dei fatidici 20 anni fa, quando ancora tutto funzionava.

Ho aperto io questo "quasi OT". Chiudiamola qui o continuiamo in privato, sarà una goduria massacrarti.
Riccardo_Gerbi 26-04-15 12.51
andrew1 ha scritto:
Perchè non dovrebbe ...


Non sempre gli altri ragionano come noi...

andrew1 ha scritto:
A questo punto, se fossi io, invece di rifare il Syntex, lo contatterei e cercherei di ultimare quella versione.


Visto che "giri" la rete, avrai notato che del Synthex II se ne parla dal 1995...
Se non si è' fatto finora, i problemi non sono solo di carattere tecnico o economico: mi fermo qui.

andrew1 ha scritto:
oggi, con relativamente poco, si potrebbe reingegnerizzarle (mantenendo ovviamente l'analogico).


Se non si è rifatto un "massiccio" Oberheim o un più "semplice" Crumar Spirit, e anche John Bowen per il suo Solaris (progetto originale) sta penando per raccogliere fondi, probabilmente non "costa relativamente poco" studiare un nuovo synth.
Però Bowen viene a Francoforte da anni, mostrando il Solaris funzionante, quindi c'è della concretezza in questo tipo di investimento: nel caso di Jukka, oltre al video con quel materiale e una press conference a Francoforte con il vecchio synth, non c'è niente di concreto...

Ok, la discussione "da bar", ma i soldi son soldi, e se devo investirne una bella cifretta lascio da parte i sogni (anche se è bello coltivarli) e divento pragmatico.
Qui si tratta di vera e propria scommessa "al buio", e su certe questioni io mi tiro indietro...

Un saluto a tutti
R.Gerbi



maxpiano69 26-04-15 13.25
@andrew1: in effetti, fossi in te, un "?" cautelativo al titolo del thread io lo aggiungerei emoemo
Edited 26 Apr. 2015 11:26
andrew1 26-04-15 13.56
@Lip
Uno dei due si è laureato 3 anni fa in ing elettronica.
E comunque non capisco come puoi valutare la qualità degli insegnamenti se non hai mai frequentato e non frequenti l'università.

6mila Euro a Londra è un buon risltato, considerando che spendono 700€ di affitto ed altrettanti per vivere.
E poi, come ho scritto, la laurea è un punto di partenza. Un esperienza là vale molto di più di quello che si mette via (che comunque non è poco).
Uno che qui con la laurea aveva come lavoro il call center e nessuna altra alternativa, immagino non fosse proprio osì bravo.
Gli posso dare io un indirizzo di una multinazionale locale, ma deve essere laureato in ingegneria.

Comunque ripeto, iscriviti in facoltà di ingegneria o medicina e dai un paio di esami, poi torna a parlare qui (o altrove).

Edited 26 Apr. 2015 11:58
efis007 26-04-15 17.58
lipuwwf ha scritto:
i Chip contengono al loro interno migliaia di componenti elettronici resistenze ma anche condensatori di piccola capacità sono questi componenti i responsabili N.1 del malfunzionamento in primis i condensatori che vanno in perdita poi vengono le resistenze che si possono alterare come valore (aumentano a livello di ohm)

Ed è per questo motivo che i chip analogici adibiti a generazioni sonore utilizzano sostanzialmente condensatori e resistenze esterni al chip.
Al chip viene relegato sostanzialmente il compito di componente "attivo", mentre tutta la parte passiva la si lascia all'esterno.
All'interno nei chip si cerca di ridurre al minimo indispensabile l'uso di componenti resistivi e capacitivi, sia per ragioni di spazio che di valore relativo dei componenti.
A questo aggiungiamo che un condensatore integrato in un chip non è simile al convenzionale condensatore esterno (es un elettrolitico) che è costruito con "liquami chimici", ma è costruito attraverso drogatura di silicio come un diodo o un transistor.
Tutto ciò che sta dentro un chip è sostanzialmente un cristallo di silicio drogato ionicamente (che ne altera la struttura atomica), non ci sono condensatori "liquidi", cioè costruiti nella maniera convenzionale di un condensatore esterno standard.
C'è una totale differenza costruttiva tra un condensatore o resistore standard, ed un condensatore o resistore chippato in un integrato.
E qualora all'interno di un chip siano presenti delle resistenze che (col tempo) cambiano valore ohmmico, la questione viene risolta semplicemente modificando il valore ohmmico delle resiste esterne adibite al completamento del circuito inerente il chip stesso.
In fatti non è un caso se in alcuni synth analogici delle STESSO modello ci siano resistenze e condensatori esterni al chip di valore leggermente diverso.
Queste cosa veniva fatta per riequilibrare i valori corretti tra chip e circuito esterno (qualora un chip avesse mostrato dei valori leggermente diversi dall'altro).
Infine consideriamo anche che i semiconduttori (es i transistor) hanno un vita media superiore al milione di ore.
Ma tale valore è calcolato a componente ATTIVO, cioè alimentato, sotto tensione, e alla corretta temperatura di utilizzo.
Un transistor di silicio mai alimentato, mai sotto tensione, e tenuto semplicemente in uno scatolone è praticamente nuovo di zecca, a tempo pari a zero.
E siccome un chip è fatto di silicio, e non di gomma caramellata... ci siamo intesi.

Un integrato solitamente si distrugge a causa di shock termico o shock elettrico, non tanto perchè si è "scaricato" un componente.
E' mille volte più probabile che si scarichi prima un condensatore esterno che non un condensatore interno in un chip.
Questo è lo schema del CEM3320 utilizzato nel Synthex e in molti altri synth analogici del passato.
Non è un sofisticatissimo microprocessore che abbia dentro chissà cosa.
E' un normale chip di tipo low cost, come potrebbe essere un NE 5517 o un SSM 2044.

efis007 26-04-15 18.32
Riccardo_Gerbi ha scritto:
Un conto è discutere di una sveglia da poche decine di euro, un altro è convincermi a investirne migliaia (e in anticipo), su un sintetizzatore.

Non è un questione di un sveglia o di un synth.
E' una questione di chip.
Se in un chip integrato è presente UN solo condensatore che si scarica (o una sola resistenza che si guasta) è totalmente ininfluente che quel chip sia un NE555 o un Intel i7 quadcore.
Il chip smette di funzionare.
Stessa cosa per un CEM 3320.
Se quel chip non era guasto già di suo (cioè è uscito dalla fabbrica di produzione già guasto) non c'è alcuna ragione logica per il quale non deve funzionare dopo 30 anni.
Se un NE555 dopo 30 anni funziona tranquillamente, perchè un CEM 3320 mai alimentato non dovrebbe funzionare?
Non capisco su quale ragione logica è del tutto normale che un NE555 funziona dopo 30 anni, e un CEM 3320 no.
Cos'hanno di diverso?
Forse che il NE555 ha meno componenti all'interno?
E' del tutto ininfluente.
NE555 e CEM3320 sono due "pezzi di silicio drogato", entrambi con transistors resistenze e forse condensatori.
Silicio, pezzi di silicio incapsulati dentro un contenitore plastico/ceramico che li conserva a vita dagli agenti esterni.
Sono come lampadine sottovuoto, mai usate, mai alimentate, lasciate lì in attesa di essere accese.
Una lampadina di 30 anni fa, mai usata, se la accendi che fa? Esplode? Non funziona?
E perchè mai dovrebbe farlo?
Idem un chip.
Lo costruisci 30 anni or sono, lo lasci lì sugli scaffali senza mai metterlo sotto tensione, e un bel giorno lo prendi e lo monti.
E funziona.
Non capisco perchè non dovrebbe funzionare.
Come ho già detto, un integrato è fatto di silicio, non è fatto di gomma caramellata che col tempo puzza e marcisce.
E' un cristallo, semplicemente un cristallo trattato atomicamente, fatto per durare.
Poi con l'uso intensivo... con gli sbalzi di calore e di corrente si può rompere, lo sappiamo, nulla è eterno.
Ma in assenza di corrente, di sbalzi di tensione, di shock elettrici, di vampate di calore dovute a stress elettrico, insomma in assenza di uso "elettrico" come può distruggersi?
Un condensatore standard lo fa, da solo, smette di funzionare perchè è fatto di "liquami" e composti chimici che col tempo degradano.
Ma un condensatore impiantato nel silicio (cioè che non è fatto in modo convenzionale) è un tantino diverso.

Poi oh, io non ci scommetto nulla su questa storia del Synthex, fortunatamente (o sfortunatamente) non ho i soldi per preordinarlo, quindi per me il problema non si pone neppure.
Ma sulla questione che un chip di 30 anni fa, MAI usato, non deve funzionare ci credo ben poco quando, per esperienza diretta (ho la passione dell'elettronica) ho usato numerosi chip vecchi per numerosi progetti, e hanno sempre funzionato tutti.
Non ho mai trovato un chip che dopo 20 o 30 anni non funzionasse.
Fortuna?
Può darsi.
Ma non ne sono tanto sicuro che sia solo fortuna.
Edited 26 Apr. 2015 16:47
zavaton 26-04-15 19.36
efis007 ha scritto:
Il DX7 era innovativo come tecnologia in sè, ma non come operatività ed uso.
Un piccolo Moog analogico gli faceva un paiolo così quanto ad operatività ed uso.
Un K5000 era innovativo come tecnologia in sè, ma non come operatività ed uso.
Un piccolo Moog analogico gli faceva un paiolo così quanto ad operatività ed uso.

Efis il tuo ragionamento è giustissimo però tralasci un piccolo detaglio, i parametri!
Il Moog sotto quel punto di vista è semplicissimo e tutti i suoi "comandi" stanno sul suo piccolo pannello, prova invece ad immaginare di mettere sempre su un pannello tutti i parametri di un dx7 o addiritura del k5000.
Edited 26 Apr. 2015 17:37