anumj ha scritto:
l risultato è che oggi, come dicevo prima, non abbiamo ancora uno strumento tale da rendere obsoleta la qualità e l'espressività di un analogico d'epoca
Di questo ne abbiamo gia' discusso : l'economia e' cambiata (la parola globalizzazione comporta tanti cambiamenti) e non necessariamente in meglio, il mercato e' cambiato, la distribuzione di risorse e' cambiata e cosi' via.
Cosi' i nomi che conosciamo gia' si sono di conseguenza adeguati opportunisticamente a tutti questi cambiamenti puntando verso i giocattoli.
Pero' la globalizzazione spinta sta portando verso un nuovo fenomeno che pochi stanno percependo : la ri localizzazione spontanea.
Un esempio banalissimo per il ferromodellismo.
Dagli anni 50 al 2000, ferromodellismo in Italia erano prevalentemente i marchi Lima e Rivarossi.
Poi si sono fuse tra loro per far fronte ai cambiamenti, ma proprio nel momento in cui erano indebolite da grossi investimenti, son state divorate dal marchio Inglese (sempre loro !) Hornby.
Hornby ha smantellato gli stabilimenti italiani, mandando a casa tutti, ha tenuto il nome dei marchi (per fregare gli italiani), ed ha spostato la produzione dei modelli di catalogo (sempre quelli e senza novita') in Cina.
Cosi' al modellista italiano (ma anche tedeschi e francesi molto affezionati alla nostra storica produzione), e' rimasta una possibilita' : o comprare le ribollite Hornby (modelli fatti in Cina e ri colorati, con scarsa innovazione) oppure mollare il modellismo.
Qualcuno ha capito il vuoto lasciato dalla "globale" megaditta inglese, e si e' riunito in nuove artigianali case costruttrici.
Sono nati cosi' i marchi Acme, Vitrains (e non mi ricordo il terzo) che chi sono?...
Sono i dirigenti di Lima e Rivarossi, che si sono riuniti fondando cio' che gli inglesi avevano distrutto, ma di qualita' migliore visto che ora erano loro (e non gli azionisti) a prendere le decisioni.
Crisi internazionale a parte, questi marchi hanno visto una bella crescita a conferma del fatto che il mercato non voleva giocattoli ribolliti. (e i modellisti sono belli pignoli !).
Negli strumenti elettronici, sebbene in modo piu' lento e complicato sta accadendo qualcosa di simile.
I marchi globali impongono la loro produzione per soddisfare la volonta' degli azionisti (numeri sempre in crescita), e quella della parte facile del mercato (prodotti piu' commerciali, entry level ecc), e poi mettono anche in produzione prodotti altamente tecnologici, ma nel senso attuale.
Cosi' facendo pero', i grandi marchi stanno lasciando scoperti (e il tuo disappunto lo conferma) determinati settori.
Qualcuno se n'e' accorto ed ha pensato bene di riprendersi il mercato.
Dieci anni fa, non avrei mai pensato di rivedere il marchio Moog fare strumenti (oramai ero rassegnato alla moog delle elettrovalvole
), poi (guarda caso) sono ri apparsi altri nomi come prophet, e penso che questo stimolera' altri mostri sacri a tornare sul mercato.
Certo e' che Oberheim non potra' tornare, salvo che chi ne detiene ancora il marchio (non so se e' ancora Viscount) non lo restituisca ad un ipotetico gruppo storico oberheim che torni sul mercato.
Pero' confido nel fatto che altri strumenti possano tornare sul mercato ma... : (continua )..