@ giosanta
Visti alcuni interventi successivi non vorrei che quanto ho scritto fosse male interpretato.
So di ripetermi ma non tempo di farlo di nuovo, ne ora ne quando se ne dovesse presentare di nuovo l'occasione.
I produttori di Cloni, nostrani e, per essere onesti, svedesi sono degni della massima stima e considerazione, la loro opera è fondamentale, meritoria e preziosa perché credo non sfugga a nessuno che senza di loro l'Hammond sarebbe una curiosità da museo o tuttalpiù retaggio dei pochissimi che possono permettersi di movimentare strumenti di simile stazza e delicatezza.
Se quindi ci permettiamo (credo di poter interpretare in questo senso gli altri interventi larvatamente critici), mi permetto, di fare qualche osservazione, è in chiave assolutamente costruttiva. Per cercare di contribuire, scusate la presunzione, al loro successo, anticipando, ipotizzando, certamente anche sbagliando (parlo per me), eventuali critiche.
Nello specifico non tornerò, ho già chiarito che se Crumar/BG ritiene la cosa fattibile non deve far altro che produrre un semplice accessorio, una scatoletta con dei bottoncini, in modo da non alterare la perfetta interfaccia del suo gioiello, ad uso dei dissacratori delle purezza delle ruote foniche che, con blasfemo ardire, vogliano sfruttare integralmente quanto consentito dal nuovo software, come del resto già autorevolmente auspicato da Logos e Drmacchius oltre che, per quel che vale, dal sottoscritto.
Anzi, approfittando del fatto che la discussione coinvolge gli artefici di questi meravigliosi strumenti, voglio unirmi al coro dei questuanti sognatori per proporre la realizzazione di due ulteriori scatolotti, due expander, naturalmente muniti d'interfaccia fisica (bottoni, manopole, levette o quello che sia).
Uno per dare consistenza fisica ai rinomati motori software GSI quali Mr Ray, Mr Tramp e CP 70 (non oso proporre uno stand alone con tastiera perché le recenti discussioni sul Nord Piano - leggero pesante, di legno, di bronzo, di plastica - hanno rivelato chiaramente come l'ortodossia pianistica, peggio di quella hammondistica è lungi dall'essere univoca), una sorta di Rhodeschord da pilotare con la pesata preferita ed implementato con analogo tipo di architettura hardware/software.
Un altro da dedicare a due classici quali Farfisa Compact De Luxe e Vox Continental. Da attaccare al Mojo o, mi copro il capo di cenere, all'Hamichord o altro.
Troppa fantasia? Temo di di si, ma tanto valeva provarci...
o magari frae una specie di keyBexpander con i controller fisici per e la totale integrazione per i pianoforti elettromeccanic............insomma, più che progettare qualcosa di nuovo ampliare l' offerta con i pezzi che si hanno già........
l' architettura aperta basata su windows ha costi aggiuntivi, depenalizza lì immagine perchìe ti fa trovare gli utenti che ti sputtanano dicendo: "ho aperto lo strumento, cì era solo un banale pc dal prezzo economico, ho aggiornato il bios, non funziona più niente"......ma anche iol vantaggio di facilitare la crittura o il riciclo di driver di periferiche di controllo permettendo collegamenti elettronici senza dover progettare circuiti elettronici di sanapianta ma potendo utilizzare semplici connessioni digitali tramite usb-firewire-pci, ecc, ecc
sostanzialmente si parla di scrivere qualche script e di moddare qualche controller tipo behringer/novation (lo so che la cosa a livello commerciale e industriale è più complessa, ma solo per capirci).......perchè non sfruttare a proprio vantaggio una scelta produttiva che ha comunque dei vantaggi oltre che dei costi svantaggiosi e degli obiettivi rischi inerenti i' immagine dei propri prodotti e della propria azienda?
E' una modesta opinione ma io temo che la curva di crescita tecnologica in questo settore non sia lineare, ma sia una iperbole orizzontale e ormai ci si è avvicinati,soprattutto grazie a ziokiller ed elvio previati, ai limiti in cui la curva è prossima al limite che non otrà mai raggiungere......
Il limite in questo caso è la Real Thing e è difficile pensare che le nuove generazioni di cloni abbiano prezzi superiori a quelle di un hammond originale restaurato ed in ottime condizioni.....
la major hanno dormito per anni ed è da almeno un decennio che non investono nel settore, ma se decidessero di farlo avrebbero la strada spianata dai prodotti italiani, che in ogni caso potrebbero prendere, smontare analizzare, e far processare da laboratori di ricerca e sviluppo con fondi milionari......
se aziende nordeuropee decidessero di invesitre sul settore potrebbero facilmente dire a qualche politecnico "di faccio un finanziamento, ti pago delle borse di studio, mandami 30 dottorandi a fare tirocinio da me e supervisiona il lavoro, cinque a fine progetto li assumo, gli altri avrannoun curriculum che li farà assumere ovunque, e tu coi miei soldi, i tuoi studenti e gli altri 50 dottorandi continua a fare quello che vuoi " e in poco tempo potrebbero ottenere risultati analoghi a quelli delle italiane........
per quanto sia difficile per andare avanti credo ci sia bisogno di continuare a lavorare come si è fatto sin' ora ampliando il tiro.
La crumar ha fatto un patto con la genuinesoft: il miglior clonesw di hammond, nella sua versione più potente esiste solo per vincolata a prodotti crumar. Che senso ha l'hamichord controller così comìè? Chi lo compra per pilotare i cloni native instruments?
Che senso ha lì expander così com'è?
Perchè non fare un controller con i controlli di un hammond ma in più display, pichbend, funzioni di master e un manuale con aftertoutch?
Perchè non fare un manuale tipo nord electro con solo elettromeccanici, hammond, organi combo, effetti specifici ed emulatori di amplificazione, coi controlli fisici dei pianoforti da usare come perfetta integrazione del controller?
Perchè non fare un Hamichird che sia solo Hammond e perfezionato per questo come la versione di organstudio?