Ho avuto il Coronavirus...

markelly2 06-08-22 11.04
wildcat80 ha scritto:
No, MSM è un termine inventato negli USA per non dire omosessuali.

Non mi risulta.

wildcat80 ha scritto:
Il tutto per non scrivere omosessuali.

Omosessuale comprende anche le donne, e non puntualizza il comportamento. Ci sono omosessuali che non hanno rapporti, o persone che si definiscono etero ma hanno rapporti anche con uomini. Potrebbero fraintendere proprio coloro a cui è rivolta l'informazione.
wildcat80 06-08-22 11.48
@ markelly2
wildcat80 ha scritto:
No, MSM è un termine inventato negli USA per non dire omosessuali.

Non mi risulta.

wildcat80 ha scritto:
Il tutto per non scrivere omosessuali.

Omosessuale comprende anche le donne, e non puntualizza il comportamento. Ci sono omosessuali che non hanno rapporti, o persone che si definiscono etero ma hanno rapporti anche con uomini. Potrebbero fraintendere proprio coloro a cui è rivolta l'informazione.
Il motivo per cui in 3 mesi non si è voluto essere chiari sul tema è questo: la paura delle parole.
Con il 99% di contagi fra uomini omosessuali non si può dire che la categoria più a rischio è quella degli omosessuali di sesso maschile.
Quando assisto a discussioni così surreali, che purtroppo non sono quelle che facciamo qui, ma sono questioni che si affrontano a livello di WHO, CDC, ECDC, mi stupisco di come sia possibile che non ci siamo ancora estinti, perché discorsi dello stesso livello di inutilità sono stati fatti riguardo la gestione dell'emergenza del pandemia in Cina, riguardo la severità della COVID 19 in Italia, e non solo.
Si ha paura di parlare chiaramente: l'emergenza monkeypox rappresenta una valida occasione per riscattarsi dalla gestione COVID, invece si sta facendo pure peggio, perché al di là della questione sessuale, si discute sul fatto che non debba essere chiamato vaiolo delle scimmie perché il riscontro sulle scimmie è stato puramente occasionale.
Adesso non diciamo chiaramente chi sono i più colpiti e pure gli cambiamo nome: ma è normale? No, non è normale.
markelly2 06-08-22 12.21
@ wildcat80
Il motivo per cui in 3 mesi non si è voluto essere chiari sul tema è questo: la paura delle parole.
Con il 99% di contagi fra uomini omosessuali non si può dire che la categoria più a rischio è quella degli omosessuali di sesso maschile.
Quando assisto a discussioni così surreali, che purtroppo non sono quelle che facciamo qui, ma sono questioni che si affrontano a livello di WHO, CDC, ECDC, mi stupisco di come sia possibile che non ci siamo ancora estinti, perché discorsi dello stesso livello di inutilità sono stati fatti riguardo la gestione dell'emergenza del pandemia in Cina, riguardo la severità della COVID 19 in Italia, e non solo.
Si ha paura di parlare chiaramente: l'emergenza monkeypox rappresenta una valida occasione per riscattarsi dalla gestione COVID, invece si sta facendo pure peggio, perché al di là della questione sessuale, si discute sul fatto che non debba essere chiamato vaiolo delle scimmie perché il riscontro sulle scimmie è stato puramente occasionale.
Adesso non diciamo chiaramente chi sono i più colpiti e pure gli cambiamo nome: ma è normale? No, non è normale.
Ci sono infettivologi che dichiarano che il fatto che ci sia un buon numero di omosessuali contagiati sia una casualità. Il vaiolo delle scimmie è una malattia a trasmissione sessuale, non omosessuale.
Fu lo stesso con l'Aids. Per anni i gay furono considerati gli "untori", poi ci si rese amaramente conto che il virus non guardava in faccia a nessuno.

Sul nome della malattia, chi suggerisce di cambiarlo, lo vorrebbe fare per evitare fraintendimenti, proprio quelli che vuoi evitare anche tu.

Ma inspiegabilmente ti sei messo in testa che descrivere la malattia con i termini e i modi che dici tu sia il modo corretto di procedere.

Ma io ho dei dubbi.

Difatti se mi dicono: il vaiolo delle scimmie colpisce gli omosessuali, penso di esserne praticamente immune, perché non sono omosessuale e poi come potrei contrarre un virus che colpisce prevalentemente gli animali?
Ma non è così, per cui preferisco che mi dicano: il vaiolo delle scimmie adesso lo chiamiamo "vaiolo dell'uomo" (ad esempio) e può colpire chiunque. Comincerò quindi a prestare la dovuta attenzione.

Sembra un ragionamento arzigogolato, lo so, ma le informazioni devono raggiungere tutti, non solo i medici e gli addetti ai lavori.
Sbaffone 06-08-22 12.31
@ soicaM
Certo che quando si parla di "omo", neri, minoranze...te markelly2 ci sei sempre.
Ma chi sei Zan del ddl sotto mentite spoglie?
Comunque io credo che l'omosessualità debba rimanere nell'ambito della trasgressione, voler a tutti costi equipararla alla "normalità" mi sembra una forzatura fastidiosa e di cattivo gusto.
Che poi da dove arriveranno tutte ste malattie con il loro relativo vaccino bello e pronto....ma!!!
Occhio macios che ti vogliono fregare, e ricordati “non ce lo dicono “ emo
wildcat80 06-08-22 12.59
@ markelly2
Ci sono infettivologi che dichiarano che il fatto che ci sia un buon numero di omosessuali contagiati sia una casualità. Il vaiolo delle scimmie è una malattia a trasmissione sessuale, non omosessuale.
Fu lo stesso con l'Aids. Per anni i gay furono considerati gli "untori", poi ci si rese amaramente conto che il virus non guardava in faccia a nessuno.

Sul nome della malattia, chi suggerisce di cambiarlo, lo vorrebbe fare per evitare fraintendimenti, proprio quelli che vuoi evitare anche tu.

Ma inspiegabilmente ti sei messo in testa che descrivere la malattia con i termini e i modi che dici tu sia il modo corretto di procedere.

Ma io ho dei dubbi.

Difatti se mi dicono: il vaiolo delle scimmie colpisce gli omosessuali, penso di esserne praticamente immune, perché non sono omosessuale e poi come potrei contrarre un virus che colpisce prevalentemente gli animali?
Ma non è così, per cui preferisco che mi dicano: il vaiolo delle scimmie adesso lo chiamiamo "vaiolo dell'uomo" (ad esempio) e può colpire chiunque. Comincerò quindi a prestare la dovuta attenzione.

Sembra un ragionamento arzigogolato, lo so, ma le informazioni devono raggiungere tutti, non solo i medici e gli addetti ai lavori.
L'HIV non è stato possibile arginarlo perché ai tempi non è stato possibile fare comunicazione per motivi di censura.
Gli omosessuali americani sono stati le prime vittime per una ragione abbastanza casuale, ma quando è iniziata ad emergere la particolarità dell'epidemiologia, la gente non andava in ospedale per paura di essere additata come gay o tossicodipendente, quando la realtà poteva essere ben altra, tipo aver subito una trasfusione.

Oggi assistiamo a uno scenario analogo: una malattia sessualmente trasmissibile che sta incidendo in una popolazione in particolare, e un atteggiamento sociale altrettanto sbagliato, seppur per motivi diametralmente opposti.

Incidere sulla fascia a rischio di un ad malattia sessualmente trasmissibile non vuol dire stigmatizzare ma evitare la deflagrazione.
Se si ferma la catena di contagio dominante, si evita la deflagrazione.
Se si arresta la deflagrazione, si evita un ulteriore casino sanitario.

Ma occorre essere chiari: la malattia è a trasmissione sessuale ed ha vantaggio in una popolazione in particolare.

Non c'è nessuna discriminazione.

In America ad esempio stanno offrendo la vaccinazione antipox a tutte le persone che negli ultimi mesi hanno fatto profilassi HIV, che è un'iniziativa molto intelligente (tralascio discorsi sull'epidemiologia di chi fa profilassi HIV perché è inutile, il messaggio non lo vuoi recepire e sembra di conseguenza che sia io a incattivirmi nei riguardi di qualcuno).
ilviandante 06-08-22 13.14
@ markelly2
wildcat80 ha scritto:
No, MSM è un termine inventato negli USA per non dire omosessuali.

Non mi risulta.

wildcat80 ha scritto:
Il tutto per non scrivere omosessuali.

Omosessuale comprende anche le donne, e non puntualizza il comportamento. Ci sono omosessuali che non hanno rapporti, o persone che si definiscono etero ma hanno rapporti anche con uomini. Potrebbero fraintendere proprio coloro a cui è rivolta l'informazione.
toglimi una curiosità: ma secondo te dovrebbero vaccinare tutta la popolazione solo per non discriminare?
markelly2 06-08-22 13.17
@ ilviandante
toglimi una curiosità: ma secondo te dovrebbero vaccinare tutta la popolazione solo per non discriminare?
È evidente che non hai letto bene ciò che ho scritto.
Ho forse parlato di vaccini? Ho detto altro.
wildcat80 06-08-22 13.17
A scanso di equivoci, in medicina l'orientamento sessuale di una persona conta tanto quanto sesso, età, peso, etnia: caratteristiche di popolazione e null'altro.
ilviandante 06-08-22 13.30
@ markelly2
È evidente che non hai letto bene ciò che ho scritto.
Ho forse parlato di vaccini? Ho detto altro.
ho letto bene, l'argomento è la vaccinazione ed ho aggiunto una ulteriore domanda, ma non mi hai risposto.

Se in un ospedale arrivano X persone col vaiolo e il 99% sono omsessuali che fai?
Vaccini tutti per non discriminare oppure, fai prevenzione su chi è più a rischio?

Lo dice Bassetti

Va reintrodotto al più presto il servizio militare: sì, signor sì, signore emo
markelly2 06-08-22 13.38
@ wildcat80
L'HIV non è stato possibile arginarlo perché ai tempi non è stato possibile fare comunicazione per motivi di censura.
Gli omosessuali americani sono stati le prime vittime per una ragione abbastanza casuale, ma quando è iniziata ad emergere la particolarità dell'epidemiologia, la gente non andava in ospedale per paura di essere additata come gay o tossicodipendente, quando la realtà poteva essere ben altra, tipo aver subito una trasfusione.

Oggi assistiamo a uno scenario analogo: una malattia sessualmente trasmissibile che sta incidendo in una popolazione in particolare, e un atteggiamento sociale altrettanto sbagliato, seppur per motivi diametralmente opposti.

Incidere sulla fascia a rischio di un ad malattia sessualmente trasmissibile non vuol dire stigmatizzare ma evitare la deflagrazione.
Se si ferma la catena di contagio dominante, si evita la deflagrazione.
Se si arresta la deflagrazione, si evita un ulteriore casino sanitario.

Ma occorre essere chiari: la malattia è a trasmissione sessuale ed ha vantaggio in una popolazione in particolare.

Non c'è nessuna discriminazione.

In America ad esempio stanno offrendo la vaccinazione antipox a tutte le persone che negli ultimi mesi hanno fatto profilassi HIV, che è un'iniziativa molto intelligente (tralascio discorsi sull'epidemiologia di chi fa profilassi HIV perché è inutile, il messaggio non lo vuoi recepire e sembra di conseguenza che sia io a incattivirmi nei riguardi di qualcuno).
Anch'io non voglio sembrare insistente.

E forse neanche tu hai letto bene i miei interventi, perché ho scritto subito che sono anch'io per dare in maniera rapida tutte le info necessarie a contenere il contagio nel miglior modo possibile.

Solo ritengo che vada fatto con i termini più consoni.

Quindi NON sono d'accordo sul fatto che si sia perso tempo a discutere di cose non inutili ma certamente secondarie, ritengo questo spreco di tempo come una incompetenza di chi di dovere. Bisognava trovare subito le parole corrette da dire, e in tre mesi di tempo ce n'è stato a sufficienza.
markelly2 06-08-22 13.39
ilviandante ha scritto:
Vaccini tutti per non discriminare oppure, fai prevenzione su chi è più a rischio?

A ridaje, ma dove ho scritto che è un problema di discriminazione?
ilviandante 06-08-22 13.40
@ markelly2
ilviandante ha scritto:
Vaccini tutti per non discriminare oppure, fai prevenzione su chi è più a rischio?

A ridaje, ma dove ho scritto che è un problema di discriminazione?
l'ho aggiunto io in quanto è pensiero comune.
Che faresti?
markelly2 06-08-22 13.56
@ ilviandante
l'ho aggiunto io in quanto è pensiero comune.
Che faresti?
A me meno mi si parla di vaccini e meglio sto.
È chiaro che si vaccina, se necessario, solo la popolazione a rischio.
wildcat80 06-08-22 14.31
markelly2 ha scritto:
Solo ritengo che vada fatto con i termini più consoni.


Termini più consoni sono già stati indicati, e non da me.

Supponiamo che si stia parlando di una malattia che su 1000 casi, ne vede 990 nella fascia di età 70/75, 5 nella fascia 15/20, e 5 distribuiti nelle altre fasce d'età.
Non avresti problemi a dire che quella malattia prevale nella fascia 70/75 immagino, e non cercheresti altri termini per dire la stessa cosa.

Stesso discorso se parlassimo di una malattia che ha un rapporto uomo:donna pari a 10:1.

Diresti che incide nel sesso maschile 10 volte in più o cercheresti termini differenti per non discriminare chi si definisce non binario?

La medicina non deve essere non inclusiva; gli infettivologi peraltro sono fra noi medici quelli che più di tutti lavorano in mezzo agli emarginati.
Pensate che c'è ancora un retaggio dell'epoca della censura sociale in cui la tubercolosi polmonare si definiva "processo specifico" perché dire tubercolosi significava additare il malato a poveraccio, o retrovirosi per non dire HIV.

Ecco io sono assolutamente convinto che lo stigma sociale si abbatta parlando senza censure, e non cercando perifrasi incomprensibili.
markelly2 06-08-22 14.53
wildcat80 ha scritto:
Ecco io sono assolutamente convinto che lo stigma sociale si abbatta parlando senza censure, e non cercando perifrasi incomprensibili.

Io ti dico solo questo: una volta ho accompagnato un amico a fare il test dell'HIV, perché aveva avuto un comportamento a rischio, fortunatamente senza conseguenze.
Però sono stato molto grato per lui che il test fosse totalmente anonimo, e eseguito in una struttura non appariscente.
Lo stigma c'era eccome, lo avvertivo già semplicemente guardando l'atteggiamento guardingo degli altri pazienti.
wildcat80 06-08-22 16.22
@ markelly2
wildcat80 ha scritto:
Ecco io sono assolutamente convinto che lo stigma sociale si abbatta parlando senza censure, e non cercando perifrasi incomprensibili.

Io ti dico solo questo: una volta ho accompagnato un amico a fare il test dell'HIV, perché aveva avuto un comportamento a rischio, fortunatamente senza conseguenze.
Però sono stato molto grato per lui che il test fosse totalmente anonimo, e eseguito in una struttura non appariscente.
Lo stigma c'era eccome, lo avvertivo già semplicemente guardando l'atteggiamento guardingo degli altri pazienti.
Ma guarda mi sa che con il tuo amico avete sbagliato completamente il percorso.
Il test HIV si fa in qualsiasi laboratorio pubblico, privato o privato convenzionato con una semplice richiesta, pagando il ticket se dovuto, senza nessun rischio di violazione privacy.
Se si vuol correre, a 20 euro si fa privatamente.
Comunque, in una sala d'attesa di un qualsiasi laboratorio, nessuno può sapere il motivo per cui uno fa il prelievo, e di conseguenza nessuno può essere guardingo (per che motivo poi vorrei saperlo).

Altrimenti, e questo è il rovescio della medaglia, esistono tanti centri in cui si fa gratis e in forma anonima, dove però è inevitabile finire con la X sulla schiena, perché i prelievi al checkpoint Anlaids o all'ambulatorio HIV non si fanno per altri motivi.

Oggi la cosa più sensata è andare dal proprio medico, parlarne (ed è già una forma di counseling iniziale fondamentale), farsi fare una richiesta e andare a fare il test in qualsiasi ambulatorio dove si è trasparenti: chi può dire che tu faccia il test HIV piuttosto che gli esami per il colesterolo?
Per non fare leggere alla receptionist che non vedrai mai più in vita tua che hai fatto il test HIV?
ilviandante 06-08-22 16.28
si è scoperto qualcosa sulla malattia del sudore?
markelly2 06-08-22 16.35
@ wildcat80
Ma guarda mi sa che con il tuo amico avete sbagliato completamente il percorso.
Il test HIV si fa in qualsiasi laboratorio pubblico, privato o privato convenzionato con una semplice richiesta, pagando il ticket se dovuto, senza nessun rischio di violazione privacy.
Se si vuol correre, a 20 euro si fa privatamente.
Comunque, in una sala d'attesa di un qualsiasi laboratorio, nessuno può sapere il motivo per cui uno fa il prelievo, e di conseguenza nessuno può essere guardingo (per che motivo poi vorrei saperlo).

Altrimenti, e questo è il rovescio della medaglia, esistono tanti centri in cui si fa gratis e in forma anonima, dove però è inevitabile finire con la X sulla schiena, perché i prelievi al checkpoint Anlaids o all'ambulatorio HIV non si fanno per altri motivi.

Oggi la cosa più sensata è andare dal proprio medico, parlarne (ed è già una forma di counseling iniziale fondamentale), farsi fare una richiesta e andare a fare il test in qualsiasi ambulatorio dove si è trasparenti: chi può dire che tu faccia il test HIV piuttosto che gli esami per il colesterolo?
Per non fare leggere alla receptionist che non vedrai mai più in vita tua che hai fatto il test HIV?
Non so, io ho seguito lui, parliamo di quasi trent'anni fa.
Fabri72 06-08-22 17.17
@ ilviandante
si è scoperto qualcosa sulla malattia del sudore?
Io ne sono affetto dalla nascita. Trasformo tutto in sindone
Sbaffone 06-08-22 17.23
Altri 45m

Chissà cosa stanno pensando i vari siti complottari nostrani, ok il complotto ma se mi tocchi i soldi…