@ markelly2
Quello che dici è condivisibile, però ritengo che il problema non sia tanto offendere la comunità gay, quanto piuttosto il rischio di alimentare uno stigma (in più) nei loro confronti.
Anche perché il virus non è un virus "gay", può attaccare chiunque, solo che a quanto pare, come con l'HIV, si propaga più facilmente attraverso i rapporti anali, poiché è più facile che si abbiano lacerazioni.
C'è un problema sanitario, ma anche sociale.
Quindi capisco che si voglia andare cauti.
Sì ma capisci che dietro al non dire, 40 anni fa, seppur per motivazioni diverse, abbiamo dato il la a una strage, con costi sociali incredibili?
Il messaggio dovrebbe essere chiaro: esistono comportamenti a rischio, se siete uomini abituati a trombare con il primo che capita, mordete il freno soprattutto se siete abituati ad avere rapporti omo o bisessuali, perché il rischio è questo. Senza atteggiamenti censori, ma spiegare senza falso perbenismo.
Peraltro la dicitura MSM fa ridere, chi sono gli uomini che fanno sesso con altri uomini?
Questo è veramente un caso in cui la rincorsa al politically correct può davvero essere nociva, perché si fraintende il fine ed il messaggio.
Aggiungo un dettaglio. Il problema dell'HIV non sono stati inizialmente rapporti anali quanto il fatto che, negli anni 60 e 70, c'è stato un curioso fenomeno.
Il Congo di Mobutu era piuttosto isolato dalla comunità internazionale, e si è ritrovato con tutte le posizioni precedentemente ricoperte da bianchi scoperte: mancavano figure qualificate, medici, ingegneri, avvocati, manodopera specializzata. C'è stata una cooperazione con Haiti, altra dittatura, che era vicina anche per la lingua, per cui tanti ometti haitiani si sono riversati in Congo, mischiandosi con una popolazione largamente infetta da HIV 2. Al loro ritorno ai Caraibi è successo di tutto: chi aveva rapporti omosessuali ha infettato altri uomini, chi eterosessuali altre donne.
A questo punto i binari di diffusione diventano almeno due: da una parte le donne, per pochi spiccioli e soprattutto senza sapere di essere infette, donavano plasma ai vari plasma center che rifornivano altri paesi isolati dalla comunità internazionale come la Cina ad esempio, dall'altra essendo Haiti del post Papa Doc una meta turistica molto frequentata dalla comunità omosessuale americana, c'è stata la bomba esplosiva in quella comunità, facilitata dalla maggior traumaticità dei rapporti anali.
Per cui una comunicazione mirata e obbiettiva è fondamentale.