@ wildcat80
markelly2 ha scritto:
on esiste solo il COVID, potrebbe prendersi una qualunque polmonite e compromettere ugualmente l'organo.
Sì, verissimo, infatti i trapiantati polmonari fanno anche anti influenzale e anti pneumococco.
Non vedo perché non fare il vaccino contro la malattia che quintuplica il rischio di morte post trapianto.
Ogni trapianto viene deciso e valutato in modo multidisciplinare: il soggetto di cui si parla non è stato escluso tanto per il rifiuto del vaccino, che come gli altri citati non è obbligatorio ma consigliato (come la terapia immunosoppressiva, mica vai in galera se non la assumi, vai diretto all'altro mondo e stop), quanto è stato determinante ciò che è emerso dai colloqui psicologici... Questa persona delirava contro il vaccino, microchip inoculati e altre minchiate, non vi erano garanzie di aderenza terapeutica, e quindi è stato escluso, un trapianto costa tantissimo (prima, durante e soprattutto dopo l'intervento) e la materia prima scarseggia... Non è che si trovino polmoni compatibili al supermercato, rifiutare un trapianto comunque è sempre una sconfitta, nonostante ad un rifiuto corrisponda un'altra vita salvata.
E da quando non si cura una persona perché è un coglione?
Milioni nel mondo sono quasi analfabeti, quindi possono morire?
Non dico questo perché concordo con quello che dice il 56 enne dell'articolo, anzi mi sta sulle palle che esista gente simile, ma ovviamente non posso accettare che si discrimini su queste basi.
Trump ha detto di curare il COVID con assunzione di disinfettanti per via orale, e è stato pesantemente criticato da tutta la comunità scientifica.
Credete che se domani necessitasse di un trapianto glielo negherebbero?
È lo stesso discorso di quando si diceva: se non ti vaccini, devi rinunciare alle cure o pagartele.
Assurdo.
Allora perché non si fa lo stesso discorso verso un obeso, un alcolista, un fumatore, un drogato ecc?