@ paolo_b3
Time to resume the Topic!
Stasera metto in forno una ricciola di 1 chiletto al cartoccio con pomodorini, patate e cipolla di tropea. Ricetta talmente semplice che non vi insulto raccontandovela...
Puoi anche metterci una zucchina tagliata molto fine, in stagione. L'ideale è la trombetta del Ponente (che non è una zucchina ma una zucca immatura), ma va benissimo anche la "matita" (da noi chiamano così le zucchine piccole con un bel fiore rosso fuoco).
Ma in realtà volevo raccontarvi un'altra cosa.
A inizio dicembre ho ricominciato con gli infusi.
Quest'anno ho in preparazione del mirto, dovrebbero essere circa 4 litri finali, e due amari, circa 2 litri per tipo.
Il mirto... Sono stato agevolato dall'aver scoperto un costone che pullula di mirto a bacca grossa, per cui in un'oretta scarsa ho raccolto qualcosa come 1200 gr molto abbondanti di bacche. Un litro d'alcool ogni 800 gr, quindi ne ho messo 1200 gr in 1.5 litri. Ma la macerazione è lunga, sarà pronto per l'estrazione il 18 gennaio, e a seguire almeno un mese di riposo una volta mischiato con lo sciroppo.
Per quanto riguarda gli amari invece ho appena assaggiato.
Qui c'è molta fantasia in quanto non ho trovato ricette belle pronte.
Dicevo che ne ho fatto due versioni.
Una è la replica della ricetta tentata (con successo) lo scorso anno: un'infusione alcoolica di macchia mediterranea (foglie di mirto e qualche bacca, rosmarino, alloro, elicriso "liquirizia", timo selvatico, salvia).
La seconda è la stessa miscela base (meno concentrata) arricchita con le zeste di un'arancia amara locale e da una piccola aggiunta di anice.
Lo sciroppo che ho utilizzato non è sciroppo di saccarosio fatto con il comune zucchero bianco, ma uno sciroppo di caramello di zucchero di canna del tipo muscovado, che è il più grezzo e ricco di melassa, molto aromatico.
Fare lo sciroppo di caramello non è un'operazione così semplice: si deve miscelare il caramello attorno alla temperatura di fusione (siamo attorno ai 160°C) all'acqua, che si porta a ebollizione per avere una minor differenza di temperatura e mitigare la reazione, ma non è propriamente un'operazione semplice e innocua.
Anche questa volta comunque sono sopravvissuto.
A distanza di una settimana dalla miscelazione ho assaggiato.
La ricetta originale è veramente top, aromatica, selvatica come le nostre coste e inospitale come noi

ti fa digerire un bue grasso bollito intero.
La ricetta nuova, che ho creato dietro suggerimento di un vecchio frate conosciuto sul lavoro, invece è estremamente morbida e amabile, che ricorda molto prodotto locali tipo il Camatti o l'amaro di S. Maria del Monte.
In settimana ultrafiltro il tutto (già si stanno depositando le impurità), lo facciamo riposare ancora un po' e magari nel mentre metto su un amaro all'alloro puro.