Behringer presenta il clone del PPG

filigroove 29-12-24 17.34
@ stesgarbi
Il Punto 1 tutto sommato è fattibile.
Il Punto 2... beh... la vedo un po' dura.

Il punto vero, secondo me, non è tanto se questa macchina sia o meno un' "esatta fotocopia" dell'originale, bensì che rispetti almeno 3 requisiti:
1) sia un prodotto valido, dal punto di vista della resa sonora (definizione, profondità ed equilibrio degli oscillatori e dei filtri, giusto rapporto degli inviluppi);
2) rispecchi adeguatamente l' "intenzione sonora" dell'originale (per fare un paio di esempi: il nuovo OB-X8 di Oberheim non suona esattamente come i gloriosi originali di un tempo, ma ne rispecchia in modo eccellente la tipica sonorità. Analogo discorso per i prophet 5/10 di nuova fattura. Per non parlare del Prophet 6, che non suona certo come un prophet 5 ma rimane a pieno titolo nella famiglia sonora di quei sintetizzatori).
3) abbia una qualità costruttiva per lo meno accettabile (tenuto conto del prezzo) e sia priva di grossi "bugs" .
Hai centrato il punto per me.
dxmat 05-03-25 22.03
Groove Synthesis vs Behringer.... chi suona meglio?

3rd Wave vs Behringer
filigroove 05-03-25 22.28
“La differenza chiave è il suono di me che prenoto una vacanza di due settimane alle Barbados per tutta la famiglia con le 4200 sterline che risparmierò non comprando il 3rd wave.”
Primo grande commento 😄
KBL 06-03-25 09.48
ppg wave è un synth che mi ha sempre incuriosito, soprattutto perché tutti in genere ne parlano con grandissimo rispetto/divinazione.
Io ho provato l'emulatore free (anche per capire quanto potenzialmente potrei essre interessato al Behringer), e riuscivo solo ad ottenere belle campanelle, improbabili pad metallici e rumori di modem.
Mi ci vorrebbe un bel tutorial.
simondrake 06-03-25 13.39
KBL ha scritto:
e riuscivo solo ad ottenere belle campanelle, improbabili pad metallici e rumori di modem.

emoemoemo anche io riesco solo a fare rumori di modem quando programmo!!! a volte anche di unghie sul vetro!
berlex65 06-03-25 17.35
@ dxmat
Groove Synthesis vs Behringer.... chi suona meglio?

3rd Wave vs Behringer
Però il 3rd Wave è sempre disponibile emoemo...Li avranno comprati tutti loro i cloni Behringeremoemo!
Ciao
Paolo
wildcat80 06-03-25 17.57
@ KBL
ppg wave è un synth che mi ha sempre incuriosito, soprattutto perché tutti in genere ne parlano con grandissimo rispetto/divinazione.
Io ho provato l'emulatore free (anche per capire quanto potenzialmente potrei essre interessato al Behringer), e riuscivo solo ad ottenere belle campanelle, improbabili pad metallici e rumori di modem.
Mi ci vorrebbe un bel tutorial.
In realtà non è così difficile programmare i synth a wavetables.
La catena di sintesi è sempre una sottrattiva classica, con un certo grado di modulazioni.
Quello che cambia è l'oscillatore. Per programmare un wavetable, bisogna conoscere le singole tabelle e sapere che significato hanno.
Per esempio, ci sono tabelle che emulano lo sweep di un filtro in forte risonanza, tabelle che sono campioni di singole combinazioni di drawbars di un organo elettromeccanico, tabelle che sono vocalizzi, insomma, bisogna mettersi lì, recuperare sempre tutta la documentazione e capire quello che si può ottenere da una tabella, quale modulatore sfruttare per lo scan dinamico per ottenere l'effetto voluto, e fare tante prove.
Per fare degli esempi pratici, sul Modwave ho caricato tutte le tabelle originali PPG e Waldiorf, fra cui una tabella Electric piano che è costituita da campioni di un classico piano FM a diversa dinamica. Con quella tabella viene fuori un piano FM bellissimo sfruttando la velocity come modulazione dinamica per la lettura della tabella.
Oppure, una tabella con campioni di formanti si può modulare con un LFO sufficientemente lento per ottenere vocalizzazioni sintetiche.
Oppure ancora, una tabella tipo saw sweep (singoli campioni di una dente di segna filtrata ad alta risonanza con diversa apertura del cutoff) modulata da un inviluppo emula uno sweep di un filtro.
Poi ci sono tabelle che sono piene di campanini e campanelli, ma in linea di massima c'è una logica, che si ritrova cercando sui manuali dei vecchi strumenti (tipo quello del Blofeld, in cui si trovano tutte le wavetables di casa ben spiegate).
dxmat 06-03-25 18.59
@ wildcat80
In realtà non è così difficile programmare i synth a wavetables.
La catena di sintesi è sempre una sottrattiva classica, con un certo grado di modulazioni.
Quello che cambia è l'oscillatore. Per programmare un wavetable, bisogna conoscere le singole tabelle e sapere che significato hanno.
Per esempio, ci sono tabelle che emulano lo sweep di un filtro in forte risonanza, tabelle che sono campioni di singole combinazioni di drawbars di un organo elettromeccanico, tabelle che sono vocalizzi, insomma, bisogna mettersi lì, recuperare sempre tutta la documentazione e capire quello che si può ottenere da una tabella, quale modulatore sfruttare per lo scan dinamico per ottenere l'effetto voluto, e fare tante prove.
Per fare degli esempi pratici, sul Modwave ho caricato tutte le tabelle originali PPG e Waldiorf, fra cui una tabella Electric piano che è costituita da campioni di un classico piano FM a diversa dinamica. Con quella tabella viene fuori un piano FM bellissimo sfruttando la velocity come modulazione dinamica per la lettura della tabella.
Oppure, una tabella con campioni di formanti si può modulare con un LFO sufficientemente lento per ottenere vocalizzazioni sintetiche.
Oppure ancora, una tabella tipo saw sweep (singoli campioni di una dente di segna filtrata ad alta risonanza con diversa apertura del cutoff) modulata da un inviluppo emula uno sweep di un filtro.
Poi ci sono tabelle che sono piene di campanini e campanelli, ma in linea di massima c'è una logica, che si ritrova cercando sui manuali dei vecchi strumenti (tipo quello del Blofeld, in cui si trovano tutte le wavetables di casa ben spiegate).
Bells e pad metallici e bassi martellanti sono un po’ la firma del PPG e discendenti di casa Waldorf
KBL 07-03-25 10.32
devo essere sincero, fin'ora mi ero limitato a provare tutti i preset del emulatore free spostando un po' le rotelline quasi a caso (anche perché purtroppo nel software le scritte sono quasi illeggibili per me anche ingrandendo il pannello al massimo) per vedere dove andavo a parare e come dicevo i risultati mi demoralizzavano, primo perché già i preset di partenza non mi sembravano esaltamti e poi perché capivo poco di quello che succedeva spippolando.
Ora sono andato a cercarmi il manuale del behringer (avevo già provato a consultare quello del ppg2 ma il fatto che non avesse immagini ammetto che mi disturbava).
Quello del Behringer è fatto molto bene (una volta tanto) e dopo un po' sono riuscito a capire il synth (il manuale è perfettamente applicabile trattandosi di un clone), ho visto che comunque ogni wavetable ha le ultime 4 forme d'onda sempre ugiali, ad esempio l'ultima è sempre una saw e già questo mi ha fatto capire perché cambiando wavetable nel primo preset (che usava appunto una di queste 4) non succedeva nulla di nulla, cosa che mi aveva in primis fatto archiviare il synth con un "non ci ho capito nulla allora".
Individuato il pippolino che cambia le wave all'interno di una wavetable, spostandolo tutto in senso orario e quindi selezionando l'ultima forma che appunto come detto è sempre una classica saw indipendentemente dalla wavetable selezionata, oltre che individuando inviluppi e filtri grazie alle immagini del manuale Behringer, a quel punto già lì tutto torna al classico synth a cui ero abituato e sono riuscito ad ottenere dei suoni.
Inoltre consultando il manuale ho visto che sono descritte le wavetable con dei "consigli" su quali tipi di suoni sono adatte (es. un aper campanelli, una per organi ecc.).
E all'interno di una wavetable le forme d'onda sono posizionate in modo che passare da una all'atra (con l'apposito pippolino) non genera cambiamenti bruschi (a parte un particolare tipo di wavetable, le "sub" che sono fatte appositamente in modo che passando da una forma all'altra i risultati siano drastici, ma questo tipo va appositamente abilitato con un settaggio).
A questo punto sono pure riuscito a tornare sui manuali originali ppg e mi ci sono ritrovato perfettamente (il 2.3 ha i menu diversi e quindi l'avevo inizialmente scartato, ma esiste una particolare sezione dedicata alla modalità "compatibilità 2.2" di cui dispone il 2.3).

Insomma alla fine la morale è sempre la stessa, i manuali vanno usati
Deckard 07-03-25 12.26
@ wildcat80
In realtà non è così difficile programmare i synth a wavetables.
La catena di sintesi è sempre una sottrattiva classica, con un certo grado di modulazioni.
Quello che cambia è l'oscillatore. Per programmare un wavetable, bisogna conoscere le singole tabelle e sapere che significato hanno.
Per esempio, ci sono tabelle che emulano lo sweep di un filtro in forte risonanza, tabelle che sono campioni di singole combinazioni di drawbars di un organo elettromeccanico, tabelle che sono vocalizzi, insomma, bisogna mettersi lì, recuperare sempre tutta la documentazione e capire quello che si può ottenere da una tabella, quale modulatore sfruttare per lo scan dinamico per ottenere l'effetto voluto, e fare tante prove.
Per fare degli esempi pratici, sul Modwave ho caricato tutte le tabelle originali PPG e Waldiorf, fra cui una tabella Electric piano che è costituita da campioni di un classico piano FM a diversa dinamica. Con quella tabella viene fuori un piano FM bellissimo sfruttando la velocity come modulazione dinamica per la lettura della tabella.
Oppure, una tabella con campioni di formanti si può modulare con un LFO sufficientemente lento per ottenere vocalizzazioni sintetiche.
Oppure ancora, una tabella tipo saw sweep (singoli campioni di una dente di segna filtrata ad alta risonanza con diversa apertura del cutoff) modulata da un inviluppo emula uno sweep di un filtro.
Poi ci sono tabelle che sono piene di campanini e campanelli, ma in linea di massima c'è una logica, che si ritrova cercando sui manuali dei vecchi strumenti (tipo quello del Blofeld, in cui si trovano tutte le wavetables di casa ben spiegate).
La tua spiegazione stride leggermente con la tua introduzione emo
tsuki 07-03-25 15.13
A parte l'aspetto tecnico,suggerisco di stare molto attenti alla politica dei prezzi su questi cloni.Non so se sia sfuggito a qualcuno,ma UB XA è stato venduto a 1333 euri es. dal tedesco in prevendita e nelle prime consegne.Attualmente a distanza di alcuni mesi viene venduto intorno ad 850 euri nuovo da negozio. Ora,a prescindere dal fatto che io personalmente lo ritenga nel suo genere uno strumento mica malaccio,penso che una politica sui prezzi condotta in modo cosi' spregiudicato meriti di essere meditata a dovere e ricordata,perchè insomma,a nessuno piace fare la figura del boccalone e men che meno con i propri danari.
wildcat80 07-03-25 15.15
@ Deckard
La tua spiegazione stride leggermente con la tua introduzione emo
Ma dai è facile, non è un FM o un additivo emo
KBL 07-03-25 15.19
@ wildcat80
Ma dai è facile, non è un FM o un additivo emo
sì effettivamente credevo peggio anzi, va a finre che questo synth cominci ad intrigarmi e magari ci farò u pensiero.
Per curiosità, visto che sei sempre sul pezzo su queste cose, come giudichi il filtro ssm2044?
wildcat80 07-03-25 15.22
@ KBL
sì effettivamente credevo peggio anzi, va a finre che questo synth cominci ad intrigarmi e magari ci farò u pensiero.
Per curiosità, visto che sei sempre sul pezzo su queste cose, come giudichi il filtro ssm2044?
A me piace molto anche l'erede attuale SSI2144, lo trovo molto musicale e mai aggressivo.
Deckard 07-03-25 16.45
@ KBL
sì effettivamente credevo peggio anzi, va a finre che questo synth cominci ad intrigarmi e magari ci farò u pensiero.
Per curiosità, visto che sei sempre sul pezzo su queste cose, come giudichi il filtro ssm2044?
Ma si dai, si scherza, anche se, secondo me, quello che è poco digeribile per l’utente medio è proprio il concetto di “tabella di forme d’onda” (molto comune nel campo informatico ad esempio, soprattutto quando si parla di database), spesso le si confondono con i campioni, oggetti per molti aspetti simili.
KBL 07-03-25 17.09
Deckard ha scritto:
quello che è poco digeribile per l’utente medio è proprio il concetto di “tabella di forme d’onda” (molto comune nel campo informatico ad esempio, soprattutto quando si parla di database), spesso le si confondono con i campioni, oggetti per molti aspetti simili.


io che sono completamente nuovo a questo tipo di sintesi l'ho capito pensando semplicemente che in questo caso ad esempio hai a disposizione 1800 diverse forme d'onda ma al posto che vederle separatamente in modo che per ogni suono scegli una di queste 1800 forme d'onda, sono organizzate in 30 "gruppi" (appunto le diverse wavetable) ognuna con 60 forme d'onda (30 x 60 = 1800), quindi tu scegli prima il gruppo, e poi la specifica forma d'onda (e all'interno di ogni gruppo le forme d'onda sono organizzate in modo di essere "affini" nel senso che passando da una alla successiva cambia poco.
Quello che ancora non ho capito perché stavo proprio cominciando dalle basi (appunto anche solo riuscire a riprodurre un classico suono) è se è possibile in qualche modo (modulazioni di qualche tipo usando ad es LFO) passare da una forma d'oda ad una "adiacente" per fare "muovere" il suono e se è questo ch eintendi quando dici

wildcat80 ha scritto:
sfruttando la velocity come modulazione dinamica per la lettura della tabella.
dxmat 07-03-25 18.42
KBL ha scritto: Quello che ancora non ho capito [...] è se è possibile in qualche modo (modulazioni di qualche tipo usando ad es LFO) passare da una forma d'oda ad una "adiacente" per fare "muovere" il suono


Esatto, puoi utilizzare qualsiasi sorgente di modulazione prevista dal synth (LFO, envelope, modwheel ecc.) per passare da una forma d'onda (wave) all'altra all'interno della stessa wavetable.


mima85 07-03-25 19.42
KBL ha scritto:
Quello che ancora non ho capito perché stavo proprio cominciando dalle basi (appunto anche solo riuscire a riprodurre un classico suono) è se è possibile in qualche modo (modulazioni di qualche tipo usando ad es LFO) passare da una forma d'oda ad una "adiacente" per fare "muovere" il suono e se è questo ch eintendi quando dici


Certo, la forza del PPG e dei synth a lui simili è proprio questa. Il parametro si chiama "Wavetable Index" o qualcosa del genere e variandolo si fa si che il synth si sposti da un'onda all'altra all'interno della stessa wavetable.

E niente di meglio che una bella immagine per far capire di fatto cos'è una wavetable. Non è altro che un insieme di campioni di onda a singolo ciclo che vengono letti ripetutamente in modo da far generare il suono all'oscillatore, che è appunto digitale. Ogni cella di quell'immagine è un campione a singolo ciclo, che come si vede a partire dall'alto a sinistra ha una forma d'onda molto arrotondata, che diventa progressivamente più spigolosa e ricca di alte frequenze mano a mano che si percorre la tabella, andando verso il basso a destra. A ogni cella è associato un indice, il Wavetable Index appunto, quindi la prima cella in alto a sinistra sarà la nr. 1, la seconda la nr. 2, la prima cella a sinistra della seconda riga sarà la nr. 9, poi la 10, 11, 12... fino all'ultima cella in basso a destra che è la nr. 40.

Se manteniamo il parametro Wavetable Index a 1, l'oscillatore continuerà a suonare leggendo l'onda dalla prima cella, producendo un suono molto morbido. Se lo impostiamo a 2 l'oscillatore pescherà dalla seconda cella e produrrà un suono leggermente più brillante. Se impostiamo di botto il parametro al numero 40, l'oscillatore andrà a leggere dall'ultima cella, producendo tutto ad un tratto un suono estremamente brillante, metallico e pure sgradevole. Se si varia su e giù lentamente da 1 a 40 in modo continuo il Wavetable Index, cosa che può essere fatta modulando quel parametro con un LFO, si fa in modo che l'oscillatore produca in modo ciclico un suono che parte molto morbido fino ad arrivare all'estremo brillante e metallico, per poi tornare verso il morbido, per poi tornare verso il brillante, e via così indefinitamente. Quest'operazione, nel gergo dei sintetizzatori wavetable, si chiama "Wavetable Sweep".

Non tutti i synth a wavetable però consentono di fare questo. I DW-6000 ed 8000 di Korg ne sono un esempio, sono anche loro strumenti a wavetable in modo del tutto analogo ad un PPG, ma le wavetable sono fisse. Una volta che per un oscillatore imposti una wavetable tra le 8 del DW-6000 o le 16 del DW-8000, quella resta e non c'è modo di cambiarla in tempo reale.
wildcat80 08-03-25 11.43
A mio avviso la cosa più affascinante dei synth wavetables è la generazione molto particolare del suono, in particolare dei vecchi, che mette assieme oscillatori digitali piuttosto grezzi e LoFi con amplificatore e filtro analogici.
Gli oscillatori forniscono forme d'onda a bassa risoluzione e ricchi di aliasing (parliamo di wavetables a 8 bit/24 kHz), amplificazione e filtraggio analogici ammorbidiscono e forniscono colore e calore: il risultato è molto diverso dai synth wavetables più moderni, che magari hanno oscillatori in banda limitata e frequenze di campionamento molto elevare.
Naturalmente il comportamento dei synth wavetables ibridi come appunto il Wave viene replicato in maniera efficace anche in digitale, associando una modellazione analogica virtuale di filtro e amplificatore agli oscillatori digitali a bassa risoluzione.
SimonKeyb 08-03-25 11.51
mima85 ha scritto:
Non tutti i synth a wavetable però consentono di fare questo. I DW-6000 ed 8000 di Korg ne sono un esempio, sono anche loro strumenti a wavetable in modo del tutto analogo ad un PPG, ma le wavetable sono fisse. Una volta che per un oscillatore imposti una wavetable tra le 8 del DW-6000 o le 16 del DW-8000, quella resta e non c'è modo di cambiarla in tempo reale.

quindi per wavetable si intendono tutti gli oscillatori digitali... ma la definizione in bit del generatore di un DW è la stessa di quello di un PPG? perchè i DW mi ricordo hanno delle saw e delle square "ortodosse" mentre ascoltando il PPG mi sembra di no.

Se volessi creare nel PPG una coppia di saw detunate devo generare sempre una wavetable come somma delle saw? o posso sovrapporne due?