vin_roma ha scritto:
male che gli sarebbe andata oggi sarebbe uno stimatissimo docente in un prestigioso conservatorio
Non ne dubito.
vin_roma ha scritto:
Quando ti rendi conto che sei e saresti anche potuto esser meglio di chi lo fa (meritatamente) a tempo pieno ...ti rode il c... e non poco. Non per invidia ma per aver mancato l'opportunità di poter colorare una fetta di mondo, piccolo o grande che sia, con il tuo punto di vista.
Lungi da me mettere in discussione questo, anche perché significherebbe voler sminuire lo stato d'animo da lui espresso, e anche nei tuoi post si scorge più di una nota di amarezza.
Alla fine penso che possiamo vederla sotto due aspetti diversi: quello della carriera professionale (avviata o meno) e quello del livello musicale raggiunto, puro e semplice.
Sulla prima: malgrado eventuali rimpianti, pur se fondati e comprensibili, la vedo come @paolo_b3 e come ho già esposto in un mio precedente post.
Sulla seconda, IMHO per ognuno c'è sempre qualcuno a cui guardare più in là, probabilmente quel qualcun altro di diretta conoscenza che stimiamo tanto e di cui vorremmo le capacità improvvisative davanti a Peterson, Hancock, Jarrett o Mehldau tornerebbe a casa con la coda tra le gambe. E chissà cosa pensano Jarrett e Mehldau quando a casa loro, fuori da ogni attenzione, ascoltano J.S. Bach...
Ogni estate ho Umbria Jazz a mezz'ora di macchina da me. Ogni anno vedo coi miei occhi fior di musicisti bravissimi di mia conoscenza (parlo di professionisti dalla carriera avviata, ma l'ho notato chiaramente anche da alcuni insegnanti di conservatorio) uscire dal Santa Giuliana con la faccia più rassegnata che entusiasta dopo aver sentito Hancock, Chris Potter o chi per loro...
Conosco bene un ottimo batterista, potente, preciso, musicale, eppure è uscito dal concerto di Dave Weckl con le ossa rotte peggio di me quando ascolto le fughe di Cyrano.
Secondo me è una ruota che non finisce mai di girare...io pagherei per poterla guardare nella sua interezza con la consapevolezza di chi ha esplorato la musica profondamente come te o Cyrano. Probabilmente, il contrappasso è che persone come voi avvertono il colpo in maniera molto più pesante e diretta...però alla fine perché un signor ingegnere o un brillante avvocato dopo una vita di valido lavoro sempre presso lo stesso studio, sempre nella stessa città dovrebbero sentirsi insoddisfatti? Vero che la nostra società spoglia la professione del musicista di molta della sua dignità, io però mi riferisco alla consapevolezza interiore della propria qualità.
Perdonatemi se mi permetto, di certo ingenuamente, di scrivere ancora, il desiderio di spezzare una lancia per un punto di vista più positivo è troppo forte. Forse sbaglio a postare di nuovo, ma...faccio click su Pubblica e via.