wildcat80 ha scritto:
Mi rendo conto che spesso abbiamo opinioni divergenti, però per una volta in cui eravamo sulla stessa lunghezza d'onda (l'opinione sul generalissimo), trovo che sia stupido cercare motivi per finire a litigare.
In effetti .....
Il mio post partiva dal tema dei vegani, per riallacciarsi al mio pensiero circa "tesi" di Vannacci su omosessualità e "temi etnici".
La questione non è tuttavia peregrina, poichè se per me il veganesimo (giusto o meno che sia sotto il profilo scientifico alimentare) rimane un fatto di libertà individuale, esistono movimenti vegan che hanno adottato una filosofia "woke", ergendosi da un lato a detentori di verità assolute e, dall'altro lato, a "minoranza discriminata" e per ciò stesso legittimati a "condannare" chi non rinuncia alla grigliata di carne.
Stiamo assistendo ad una sorta di "impazzimento sociale", laddove anche le scelte su come e cosa mangiare diventano una questione politica ....
....... in attesa del grande scontro tra terrapallonisti e terrapiattisti alle prossime elezioni politiche, laddove qualcuno verrà contestato per avere commentato con frasi del tipo "così gira il mondo" (... no, non gira perchè è piatto!)
Non ho letto il libro di Vannacci.
Penso che lo leggerò, così come ho fatto per un altro "libro" (lettura agghiacciante!) scritto da quello psicopatico che annunciava chiaramente al mondo, con dieci anni di anticipo, i crimini spaventosi che avrebbe poi messo in atto.....
Ho però avuto modo di ascoltare il generale in alcune trasmissioni TV ed ho avuto la chiara impressione che il soggetto si rivolga al
"popolo dei bar", ovvero a quella fascia di "non elettori" che
"tanto sono tutti uguali"... "fanno tutti schifo".... fino ad arrivare a quelli che
"magari un uomo forte ci vorrebbe"... "in fondo un Putin non farebbe male all'Italia"..... "bisogna sparare sui barconi, come fanno in Grecia" ...."ma che c... vogliono sti fr...?"... "gli Ebrei stanno tutti tra di loro, pieni di soldi e padroni delle banche"....
E queste sono solo alcune delle frasi che ho personalmente sentito, mentre mi sorbivo il mio "cappuccio e brioche" (di cui sono golosissimo).
In questo senso, il bar sembra divenuto una sorta di "refugium peccatorun", un "porto franco" dove si esterna l'altrimenti inconfessabile.
E tuttavia una domanda dobbiamo porcela.
E' sufficiente affermare che Vannacci dice minchiate, o criticarlo nei "salotti bene" e nei talk show televisivi?
Non è addirittura controproducente impedirgli di presentare un libro?
Un tempo la Politica (quella con la P maiuscola) entrava capillarmente nella società civile attraverso i "circoli", le associazioni, i centri culturali di quartiere, i comitati di fabbrica ecc. ecc. .
I comuni cittadini venivano coinvolti nelle discussioni, nei ragionamenti e costituivano la "base pensante" di partiti e movimenti che non si limitavano a "teorizzare" dall'alto, ma cercavano di spiegare, di confrontarsi e di traslare le teorie nella quotidianità della gente.
Oggi, mi pare che questa ampia fascia di cittadini sia stata messa da parte.... come dimostrano, da ultimo, le "pernacchie" rivolte da molti alla proposta di un "tour elettorale" nelle fabbriche e negli ospedali.
Già... perchè nelle fabbriche bisognerebbe starci sempre, mica solo quando si va a votare.
La politica si è allontanata dalla società civile... o meglio, dal suo vivere quotidiano.... proponendo slogan e temi lontani dalla realtà, oltretutto in modo confuso (l'antifascismo, ad esempio).
Si viaggia a suon di slogan e qualche proposta estemporanea (salario minimo, reddito di cittadinanza, superbonus) destinata a raccattare qualche voto in più, senza proporre un vero modello di società, senza una reale visione del futuro del paese... e poi senti i vari "politici" frignare indignati per l'astensionismo e il "disinteresse alla politica".
E' qui che "generale" trova terreno fertile.
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