@ cecchino
Che è quello che la buonanima della mia insegnante di pianoforte mi faceva fare taaaaaanti anni fa.
P. S. e comunque fatemi spezzare una lancia in favore del transpose in situazioni particolari. Premesso che tanti anni fa, la prima volta che lo usai (era una diretta in radio) ebbi un’esperienza simile a quella del nostro amico Lollo78 in teatro (poi rimediata con cenni d’intesa con gli amici del gruppo) è assolutamente vero che avendo tempo a disposizione va assolutamente evitato. Ma supponete che il cantante per motivi vocali più o meno temporanei chieda di abbassare tutto di un semitono, e che parte dei pezzi da trasporre “ora subito adesso” contengano parti obbligate per le quali è oggettivamente difficile rivedere la diteggiatura in tempo reale (es.: di vita vissuta, Firth of Fifth ed altri brani genesisiani), voi che fareste? Io in quel caso e solo in quello il transpose l’ho tranquillamente usato (ed anche chitarrista e bassista hanno semplicemente accordato un semitono sotto).
Se non sussistono condizioni particolari come questa, di solito mi dicono “la facciamo in xx “ ed io la faccio al volo. Grazie anche alla suddetta buonanima
Concordo, anche e soprattutto perché per pezzi della tipologia sopracitata, cioè con ampie (o tutte) parti obbligate e di un certo livello di qualità musicale, non mi va di rovinarmi la memoria manuale/muscolare. Con i dovuti distinguo, sarebbe come studiare un pezzo di classica in un'altra tonalità, non avrebbe senso, tanto lavoro per cosa, per rovinare un brano? Sono casi in cui anche volendo non è che si può cambiare tonalità al brano in cuor leggero, sono stati scritti e pensati in un certo modo. Pur non avendo l'orecchio assoluto ritengo che ogni tonalità abbia un suo "sapore" e cambiandola in un certo senso brani del genere si snaturano. Poi magari per farli entrare nel range del cantante (o per rimanere in tonalità "amiche" a quella di partenza) si portano le parti di altri strumenti fuori dalle loro tessiture, si rovina l'arrangiamento, è un casino. Per cui, solo ed esclusivamente nei casi siffatti, se il cantante non ce la fa, personalmente spingo per non fare il pezzo, e se proprio per qualche motivo si deve fare, il transpose mi permette di mantenere la memoria muscolare (a costo dell'associazione tasto/suono), e soprattutto di esprimere il mio profondo dissenso
Ovviamente dipende dal genere, dal tipo di brano, il discorso cambia completamente per brani più leggeri, e soprattutto per gli standard, dove il cambio di tonalità è una parte fondamentale del gioco, tanto che sulle sigle accordali conviene ragionare più per gradi che per nomi...e in generale è importante sapersi adattare e saper buttare giù qualcosa al volo, almeno il minimo necessario per andare bene insieme agli altri.
E poi in situazioni troppo al di là delle proprie capacità IMHO bisogna anche imparare a dire "non lo posso fare", e tenere le mani a posto, con buona pace di tutti. Sono tante le cose che non so fare, figurati se devo vergognarmi a non saper trasporre Firth of Fifth al volo.
P.S. alcuni esercizi dell'Hanon (tra cui i primi, e anche i primi della seconda parte, oltre alle scale, ecc...) personalmente li trovo eccellenti per ritrovare familiarità con la tastiera e le sensazioni fisiche dopo un po' di lontananza, e le trasposizioni e le varianti ritmiche sono utilissime...