@ wildcat80
Il DDL Zan è la questione politica che mi ha fatto più imbestialire, perché è un cartellone pubblicitario che sottende il nulla.
Intendiamoci, se è vero come sembra che ci sia un'emergenza di reati e comportamenti intollerabili legati all'orientamento sessuale e di genere è giusto intervenire, ma non è pensabile non iniziare a guardare al futuro.
Il futuro si costruisce a scuola.
In Italia, anzi nel mondo, fino a prova contraria gli inasprimenti delle pene non hanno portato a nulla da sempre, d'altra parte se così fosse dove vige la pena di morte non esisterebbe la criminalità.
Gli interventi che possono creare un futuro diverso sono quelli sulle persone.
Gli italiani in senso risorgimentale non sono mai stati fatti, adesso però oltre a quel tipo di italiano, si deve fare l'upgrade: occorre costruire un cittadino che sia aperto alla multiculturalità, che sappia cogliere la diversità come ricchezza e non come ostile imposizione.
Un paese aperto mentalmente e moderno lo riconosci dalle politiche sulla maternità ad esempio.
Qui siamo al medioevo, la maternità è un problema tanto per le aziende quanto per le lavoratrici, che sfocia di fatto nelle carriere che in molti ambiti, tipo il mio, per le donne sono un'illusione.
Se siamo così indietro sulle politiche sociali di base, non basta un decreto punitivo a cambiare pagina, occorre da una parte un decreto ma per forza di cose occorre insegnare a stare al mondo.
Occorre che l'ora di religione non sia la succursale del catechismo, ma che sia un'ora di filosofia e insegnamento del pensiero umano, che metta sullo stesso piano le grandi religioni come anche l'ateismo e l'agnosticismo.
Occorre che si possa festeggiare il Natale e il Ramadan, non la festa delle luci come facevano all'asilo di mia suocera, scelta fatta per non turbare chi non è cristiano, una follia.
Occorre insegnare che l'uomo è l'uomo, non è il nero, il bianco, l'ateo, il gay, il non binario.
Occorre creare una mentalità in cui tutto ciò che oggi viene visto come diverso, diventi una sfumatura di colore e che sia apprezzata come tale.
Visto il momento storico delicato, o si incomincia davvero a investire sulla creazione dei nuovi cittadini, o i conflitti sociali saranno sempre più un'emergenza quotidiana.
Quello che dici sulla scuola è vero, ma è altrettanto vero che al momento intervenire solo sull'aspetto dell'educazione e della cultura non sarebbe sufficiente, almeno non per il breve termine.
Anche io la pensavo così, anche sulle etichette, ma dobbiamo a tutti i costi provare a metterci nei panni di queste persone.
Premetto che trovo comprensibile il bisogno di definirsi in qualche modo, di dare un nome alle proprie peculiarità. Ma al di là di questo...il problema è sia futuro che presente, l'intervento sulla cultura (che è necessario e sacrosanto) serve a sistemare il futuro, ma noi persone rispettose dei diritti altrui non dobbiamo commettere l'errore di pensare che tutti siano rispettosi dei diritti altrui come noi.
Se due uomini vengono pestati da un branco di fascistoidi perché si tenevano per mano, ha senso per me mettere una aggravante per omofobia sul reato commesso.
Oggi come oggi chi non è eterosessuale non può comportarsi con la stessa tranquillità degli eterosessuali. Chi non vive questi problemi quotidianamente ha più difficoltà a capire, e infatti io stesso ci ho messo un po' a (iniziare a) capire come può sentirsi una persona così.
Io che sono maschio, eterosessuale e pure troppo appassionato dalle donne, ultimamente più volte camminando in città con la mia fidanzata tenendola per mano mi sono chiesto: ma due omosessuali (o transgender, o che dir si voglia) potrebbero andare in giro mano nella mano con la stessa disinvoltura, senza attirare troppi sguardi e troppi commenti, senza essere notati, additiati, commentati se non insultati o nel peggiore dei casi aggrediti? No, non potrebbero.
Mentre mi sono posto la domanda un paio di volte, a caso, per poi continuare a passeggiare tranquillamente. Insomma non è per niente facile immaginare tutti i problemi (piccoli e grandi) della vita di persone così. Io ne uscirei matto.
Investire nel futuro sì, ma sono convinto che sia necessario anche agire nel presente per migliorare le vite di chi vuole vivere in piena libertà ("reale" e non solo teorica) adesso.
Poi vabbè, gli imbecilli stanno dappertutto, anche tra i non eterosessuali...