@ giosanta
d_phatt ha scritto:
questo succede anche sull'acustico, ma essendo presente una meccanica con leva del tasto molto (molto) più lunga, l'effetto è minore.
Quindi il Kawai MP 11 ha sempre di più un suo perche.
Beh, direi che MP11 e anche VPC1 giocano in un altro campionato rispetto a tutto il resto.
Però, secondo me, bisogna anche riconoscere che le meccaniche degli stage piano sui 18 - 20 kg, tipo le varie TP40, la RH3, quella del CP88, ecc. fanno un ottimo lavoro considerato non solo il peso, ma anche le dimensioni della tastiera. I loro sistemi interni funzionano eccome per rimediare alla scarsa lunghezza del tasto, pur essendoci sempre, come dici giustamente tu, un avvicinamento al più asintotico.
Chiaro che su quelle più leggere e compatte i compromessi diventano più evidenti. Comunque sulla SL73 non ho eccessiva difficoltà a suonare accordi "dentro" la tastiera, con tutti gli ovvi limiti meccanici del caso.
Poi secondo me dipende, tanto, da quello che uno deve suonare. In alcuni casi si può chiudere un occhio, in altri no...
Però IMPARARE a suonare su una tastiera non all'altezza può essere deleterio, sempre secondo me.
Il problema non sono tanto gli inizi (guarda caso, quando di solito uno suona sempre sui tasti bianchi e vicino al loro bordo, possibilmente). Ma quando un ragazzino deve iniziare a cimentarsi con i primi veri studi e pezzetti, con uso intensivo dei tasti neri, del gesto tecnico associato al suono con intenzione musicale, le prime posizioni impegnative della mano...lì se la meccanica non ha il giusto valore a mio avviso si rischia di imparare male, e si rischia di non capire mai cosa significa provare piacere fisico suonando, o anche solo abbassando i tasti.