@ dxmat
@wildcat: se non erro hai avuto il modal, puoi fare un confronto rispetto al modwave?
Argon me lo sono coccolato per un anno giusto, e oggi ha preso la strada che porta in quel di Bergamo.
Sono strumenti molto simili, con 2 differenze consistenti per le mie esigenze.
1) Argon è monotimbrico, Modwave è bitimbrico (e se il problema è lo spazio, non è da sottovalutare).
2) Argon ha un quantitativo di partenza, parlando di materiale sonoro, cioè forme d'onda, elevatissimo, ma non espandibile autonomamente. Qual è il limite? Che se hai in testa certe sonorità, arrivare all'approssimazione del risultato è piuttosto laborioso (leggi si va per tentativi). Su uno strumento che permette di caricarti il materiale originale, arrivare al risultato è più diretto: un conto è arrivarci dalle forme d'onda già confezionate, un conto arrivarci per tentativi partendo da un numero spaventoso di forme d'onda. Alla fine è tempo risparmiato.
Inoltre ci sono aspetti secondari, tipo i filtri e gli effetti.
I filtri Modal sono molto molto belli, ma hanno, sottolineo per me, alcune mancanze, una su tutte la presenza di un solo filtro 4 poli (il Ladder Moog) con caratteristiche abbastanza spiccate... A me piace un sacco il sound del PPG (SSM 2044), che ha invece Modwave.
Gli effetti: il Modwave ha 3 slot per parte più la sezione master, Argon solo 3. Globalmente conosco molto bene gli algoritmi nuovi di Korg (che ho avuto su Prologue e NTS1), e li ritengo superiori, soprattutto le modulazioni, e lo slot preFX lo ritengo molto interessante per dargli un po' di botta.
Poi ho sentito un paio di cose fatte con wavetables PPG caricate, e sono rimasto a bocca aperta, perché tutto quello che avevo ascoltato viaggiava su sonorità molto più moderne e patinate, una vera bestia: il carattere lo decidi tu, attuale, pulito e patinato, oppure vintage, sporco e grosso.
Questo perché a differenza dei generici algoritmi tipo bit crushing applicati in coda, Modwave consente la degradazione diretta delle wavetables a 8 e 12 bit, introducendo artefatti e aliasing proprii di quel tipo di generazione sonora. Sembra un dettaglio, ma non lo è, perché un conto è entrare in catena di sintesi con quel suono, un conto uscire puliti dalla catena di sintesi e poi colorare un po' il tutto con il bit crushing.
Su gruppi tematici leggevo un'ora rimostranza, per così dire, fatta a Korg riguardo le DWGS, che hanno sempre fatto parte del pool di forme d'onda in dotazione ai synth di casa dagli anni 80: oggi le DWGS presenti sui synth Korg sono modernizzate, cioè sono portate ad un livello di definizione e oversampling tali da non generare più aliasing e artefatti.
Con la degradazione delle wavetables DWGS si può tornare a quel tipo di sound (non c'è il filtro NJM2069 ma ci si arriva via multimode filter).