@ violino999
Anni fa, ho avuto modo di vedere un concerto di Enrico Rava e il suo gruppo. Tutti i musicisti erano italiani, e conosciuti nell 'ambiente, addirittura il trombonista Petrella ha vinto il premio, come miglior strumentista dell' anno, a livello mondiale. Nonostante le premesse, il concerto è stato molto difficile da seguire e digerire, anche se sono un appassionato e pessimo esecutore di standard jazz. Come bis eseguirono 'Besame mucho' e fu il pezzo più applaudito dal pubblico, perché conosciuto dalla gran parte degli spettatori . È difficile stabilire il confine tra libertà artistica e apertura verso il pubblico, ma se non ci si pone questo problema, sicuramente i partecipanti ai concerti jazz saranno sempre non molto numerosi, perlomeno in Italia
Un'altra volta andai a sentire un gruppo che rivisitava Jimi Hendrix in chiave jazz. C'era pubblico, a occhio più persone (tra cui io) che volevano sentire Hendrix in salsa jazz, quindi diciamo più rock.
Suonavano bene, ineccepibile, gli accenni alle sue canzoni pure, mood molto liscio e rilassato.
Sarà stato il fresco, il teatro, l'inverno, quello che vuoi, ma si sentiva un'atmosfera incredibilmente glaciale, freddissima. Lo sentivamo noi dal pubblico e i musicisti pure, tanto che ho la netta impressione che tagliarono la scaletta annunciando l'ultimo pezzo in largo anticipo; appena finito, in trenta secondi liberarono il palco alla svelta e il pubblico era letteralmente fuggito dalla sala. Una cosa terribile e avvilente.
Mi chiedo allora se non fossero bravi abbastanza loro o se proprio quel tipo di musica ha difficoltà nel comunicare.