@ gobert4
No, se tu non hai conoscenze tecniche a riguardo, non significa che si possa parlare di aria fritta.
A livello mondiale lo standard è ancora 16 44.1KHz.
In mix, si lavora a 32bit f.p. o 48bit fixed et simila.
È pratica comune lavorare a freq. di campionamento più alte per poi fare downsampling per almeno 2 motivi:
1. La sezione analogica di un convertitore ha dei filtri...Detta in soldoni, più tali filtri sono lontani dai 44.1KHz, più si linearizzano le rotazioni di fase, si riduce l’aliasing
2. Molti software operano meglio a freq. di campionamento elevate (non a caso, oggi come oggi, visto le cpu più potenti, gran parte dei plugin lavora ad alte freq di campionamento e se il progetto nella DAW ha una frequenza più bassa, operano in upsampling per processare il segnale, per poi fare downsampling.
Ergo...le differenze sono evidenti.
Non ci vogliono chissà quali attrezzature per rendersene conto, non sono strettamente necessari oscilloscopi ed analizzatori di spettro; solo un orecchio allenato ben funzionante.
I sistemi costosi e gli ambienti sonorizzati a dovere, amplificano soltanto il tutto.
Un professionista dovrebbe saperle queste cose
Il sovraccampionamento in sè e per sè non porta nessun vantaggio (anzi, come già scritto è molto controverso l'effetto collaterale che porta a catturare anche gli ultrasuoni). Può però essere utile a seconda della tecnica di quantizzazione utilizzata. Nella quantizzazione PCM lineare (quella dello standard CD-DA per intenderci) non ha alcun vantaggio, proprio perchè il teorema del campionamento afferma che è possibile ricostruire fedelmente in frequenza a partire dai campioni prelevati ad almeno il doppio del limite di banda (gli standard sono più elevati perchè in concreto è impossibile avere dei filtri passa basso con pendenza verticale, quindi per passare senza attenuazione i 20kHz, devono passare necessariamente anche frequenze superiori, via via attenuate a seconda della pendenza del filtro, quindi il limite di banda reale è più alto dei 20kHz). Sovraccampionare, conviene, per tecniche di quantizzazione differenziale come la delta modulation, che prevedono di codificare il campione di ampiezza come differenza rispetto a quello precedente.
In questi casi, sovraccampionando, ovviamente i campioni successivi sono più "vicini" temporalmente parlando, e quindi la "pendenza locale" della curva che descrive il segnale è ridotta, ovvero la differenza di ampiezza tra due campioni vicini è inferiore.
Questo permette di risparmiare bit di quantizzazione (perchè si deve memorizzare un valore più piccolo), potendo quindi utilizzare più livelli, e ridurre quindi il rumore di quantizzazione. Se ci pensi bene la questione è piu semplice di quanto si possa credere. Il vero audio professionale a livello mondiale queste domande non se le pone nemmeno perchè vige la regole che meno colli di bottiglia ci sono nella catena audio >(specialmente in quella digitale , meglio è) . Quasi tutti i veri studi, quelli che fanno i numeri lavorano in un sistema misto e l'acquisizione audio, quando è digitale viene fatta a 24bit 44.1khz. se poi credete alle favole meglio per voi.