Synth o WorkSt rappresentativo stato dell arte

paolo_b3 08-10-19 21.14
orange1978 ha scritto:
ed ecco il punto cruciale, per ragioni artistiche puoi fare quello che vuoi, anche fare musica con due bontempi system 5 e un quattro piste analogico, e magari fai anche successo per l'originalità del sound.


Bravo Andrea! Per questo ti ho detto "mi fido di te", perchè se pensi ad una creatura originale, magari fai una base ritmica con una marimba ed il basso con trombone sintetico, anche se la macchina è datata ma stimola la tua creatività puoi "tirarci fuori" cose strabilianti. Ma occorre genialità, dote concessa ad una minoranza molto ristretta.

Per un uso "lavorativo", dove occorrono cose "normali", Reason, piatto e banale, fa egregiamente il suo lavoro.
anonimo 09-10-19 09.15
Come succede spesso, Andrea ha introdotto una riflessione molto acuta, che vorrei sviluppare

1) esiste un tipo di musica che in sostanza prescinde dal colore timbrico, una musica che vale per se stessa ed in cui l'orchestrazione è fatto per così dire accessorio...tant'è che di molti brani esistono versioni per piano, orchestra, quartetto, col solista oboe, col solista tromboe, violoncello, hammond, voce...

2) esiste una musica che è per così dire "generata dal timbro"...brani così indissolubilmente legati ad un'atmosfera timbrica da risultare impensabili, quasi grotteschi se orchestrati differentemente

Allora vien da pensare che il processo creativo sia in realtà diverso per questi due approcci...uno di carattere "matematico-razionale", l'altro di carattere "emotivo-viscerale"..

Cosa ne pensate?
zerinovic 09-10-19 09.32
Cyrano ha scritto:
uno di carattere "matematico-razionale", l'altro di carattere "emotivo-viscerale"..

Penso che faccia parte della natura umana, ed anche in musica ci sia questa "lotta" continua...
afr 09-10-19 11.54
@ anonimo
Come succede spesso, Andrea ha introdotto una riflessione molto acuta, che vorrei sviluppare

1) esiste un tipo di musica che in sostanza prescinde dal colore timbrico, una musica che vale per se stessa ed in cui l'orchestrazione è fatto per così dire accessorio...tant'è che di molti brani esistono versioni per piano, orchestra, quartetto, col solista oboe, col solista tromboe, violoncello, hammond, voce...

2) esiste una musica che è per così dire "generata dal timbro"...brani così indissolubilmente legati ad un'atmosfera timbrica da risultare impensabili, quasi grotteschi se orchestrati differentemente

Allora vien da pensare che il processo creativo sia in realtà diverso per questi due approcci...uno di carattere "matematico-razionale", l'altro di carattere "emotivo-viscerale"..

Cosa ne pensate?
fatta la premessa che comunque sia un qualsiasi brano deve avere un'idea di base, uno scheletro su cui sorreggersi, personalmente ritengo che un suono "particolare" possa rappresentare la scintilla che poi avvia il tutto.

Non sono compositore di professione, ma mi diletto e traggo grande soddisfazione nel mettere in musica le mie idee, molto spesso capita che alcuni suoni diano il LA al processo compositivo.

Diventano essi stessi funzionali al brano, almeno a me capita così

Però non escludo che ciò accada perchè in qualche modo sopperisce a palesi lacune che ho rispetto al concetto stesso di composizione
anonimo 09-10-19 12.01
@ afr
fatta la premessa che comunque sia un qualsiasi brano deve avere un'idea di base, uno scheletro su cui sorreggersi, personalmente ritengo che un suono "particolare" possa rappresentare la scintilla che poi avvia il tutto.

Non sono compositore di professione, ma mi diletto e traggo grande soddisfazione nel mettere in musica le mie idee, molto spesso capita che alcuni suoni diano il LA al processo compositivo.

Diventano essi stessi funzionali al brano, almeno a me capita così

Però non escludo che ciò accada perchè in qualche modo sopperisce a palesi lacune che ho rispetto al concetto stesso di composizione
Direi che il tuo approccio è ottimo, moltissimi grandi compositori hanno scritto pezzi mirabili mossi sostanzialmente dalla fascinazione di un suono particolare...addirittura c'è chi ha scritto dei brani non solo ispirato dal particolare suono di uno strumento, ma addirittura dal modo unico ed irripetibile che un particolare esecutore aveva di suonare il suo strumento
anonimo 09-10-19 12.04
Diverso è, comunque, il mio approccio

Di solito compongo sul pentagramma (o meglio su un "pentagramma elettronico" tipo Musescore) e nella mia mente si muovono dei suoni per così dire astratti, disincarnati...ed insieme a loro si muove la bellezza incomparabile delle loro relazioni matematiche, della perfezione ineffabile della polifonia, dell'armonia, della struttura

Spesso ascolto la prima stesura realizzata con il suono di un pianoforte...per vedere che la musica funzioni "in se", spogliata dalla fascinazione dell'opulenza timbrica che potrebbe nasconderne le pecche e le magagne

Poi, in un secondo tempo, orchestro...cercando di capire quale timbro sonoro meglio si presti ad una determinata linea melodica
1paolo 09-10-19 13.20
@ zerinovic
MarianoM ha scritto:
funzionalità, sonorità, facilità di utilizzo.

La media di voti piu alti secondo me c'è l'ha sempre il kronos.
Tutti d’accordo su Kronos?
paolo_b3 10-10-19 00.27
@ anonimo
Come succede spesso, Andrea ha introdotto una riflessione molto acuta, che vorrei sviluppare

1) esiste un tipo di musica che in sostanza prescinde dal colore timbrico, una musica che vale per se stessa ed in cui l'orchestrazione è fatto per così dire accessorio...tant'è che di molti brani esistono versioni per piano, orchestra, quartetto, col solista oboe, col solista tromboe, violoncello, hammond, voce...

2) esiste una musica che è per così dire "generata dal timbro"...brani così indissolubilmente legati ad un'atmosfera timbrica da risultare impensabili, quasi grotteschi se orchestrati differentemente

Allora vien da pensare che il processo creativo sia in realtà diverso per questi due approcci...uno di carattere "matematico-razionale", l'altro di carattere "emotivo-viscerale"..

Cosa ne pensate?
Sono due elementi imprescindibili della musica, la struttura armonico - melodica e l'arrangiamento. Non puoi fare a meno di uno dei due.
Se una particolare sonorità può essere l'incipit di una composizione originale è solo perchè hai attinto da essa ispirazione per poi completarla con l'ossatura. Viceversa ci sono movimenti, frasi, passaggi di un brano che cantano solo se li affidi alla giusta voce.

Poi l'approccio "pop art" alla musica ha un po' mescolato questi fondamenti "tradizionali", ad esempio i cosiddetti rumoristi cercano di trovare spunti musicali dalle sonorità che ci circondano nella vita moderna. Sono un po' pop art e un po' futuristi. In soldoni un antitesi vivente.

Però anche solo la discomusic, quella di Giorgio Moroder 1977, astrae da queste mie considerazioni. Fai una versione piano solo di "I feel love" e vediamo quanto ci emoziona. Eppure penso sarete d'accordo nel considerarla una pietra miliare per l'evoluzione della musica.
MarcezMonticus 10-10-19 08.34
@ anonimo
Come succede spesso, Andrea ha introdotto una riflessione molto acuta, che vorrei sviluppare

1) esiste un tipo di musica che in sostanza prescinde dal colore timbrico, una musica che vale per se stessa ed in cui l'orchestrazione è fatto per così dire accessorio...tant'è che di molti brani esistono versioni per piano, orchestra, quartetto, col solista oboe, col solista tromboe, violoncello, hammond, voce...

2) esiste una musica che è per così dire "generata dal timbro"...brani così indissolubilmente legati ad un'atmosfera timbrica da risultare impensabili, quasi grotteschi se orchestrati differentemente

Allora vien da pensare che il processo creativo sia in realtà diverso per questi due approcci...uno di carattere "matematico-razionale", l'altro di carattere "emotivo-viscerale"..

Cosa ne pensate?
emo
Se mi permetti aggiungerei un terzo punto

3) esiste una musica generata dal caos delle idee, dalla confusione più totale, succede quando ti siedi davanti alla tastiera e le mani si muovono automaticamente su melodie spesso incoerenti e insulse, fino al momento in cui trovi la quadra, non perchè hai in mente le progressioni armoniche che hai imparato, neanche perchè hai il timbro giusto al momento giusto, ma è puro brainstorming ... ecco io compongo così.

Infatti non sono un cazzo di nessuno. emo

Ho imparato ad accendere Cubase e registrare all'infinito ... poi sviluppo il tutto, con una workstation non avrei mai potuto farlo!
anonimo 10-10-19 09.11
@ MarcezMonticus
emo
Se mi permetti aggiungerei un terzo punto

3) esiste una musica generata dal caos delle idee, dalla confusione più totale, succede quando ti siedi davanti alla tastiera e le mani si muovono automaticamente su melodie spesso incoerenti e insulse, fino al momento in cui trovi la quadra, non perchè hai in mente le progressioni armoniche che hai imparato, neanche perchè hai il timbro giusto al momento giusto, ma è puro brainstorming ... ecco io compongo così.

Infatti non sono un cazzo di nessuno. emo

Ho imparato ad accendere Cubase e registrare all'infinito ... poi sviluppo il tutto, con una workstation non avrei mai potuto farlo!
Ottima osservazione, la chiamerei "musica aleatoria" e talvolta genera, per via per così dire subconscia, ottimi risultati
MarcezMonticus 10-10-19 09.13
@ anonimo
Ottima osservazione, la chiamerei "musica aleatoria" e talvolta genera, per via per così dire subconscia, ottimi risultati
emo
anonimo 10-10-19 09.14
@ paolo_b3
Sono due elementi imprescindibili della musica, la struttura armonico - melodica e l'arrangiamento. Non puoi fare a meno di uno dei due.
Se una particolare sonorità può essere l'incipit di una composizione originale è solo perchè hai attinto da essa ispirazione per poi completarla con l'ossatura. Viceversa ci sono movimenti, frasi, passaggi di un brano che cantano solo se li affidi alla giusta voce.

Poi l'approccio "pop art" alla musica ha un po' mescolato questi fondamenti "tradizionali", ad esempio i cosiddetti rumoristi cercano di trovare spunti musicali dalle sonorità che ci circondano nella vita moderna. Sono un po' pop art e un po' futuristi. In soldoni un antitesi vivente.

Però anche solo la discomusic, quella di Giorgio Moroder 1977, astrae da queste mie considerazioni. Fai una versione piano solo di "I feel love" e vediamo quanto ci emoziona. Eppure penso sarete d'accordo nel considerarla una pietra miliare per l'evoluzione della musica.
In linea di massima hai ragione, ma per esempio gente come Bach scriveva in generale col massimo disinteresse verso l'orchestrazione (in fase compositiva), tant'è che molti suoi brani si possono realizzare al piano, al clavicembalo, con l'orchestra, col coro, coll'organo...

Invece, come dici tu, alcuni brani sono inscindibilmente legati alla strumentazione immaginata dall'esecutore: pensiamo all'adagio di Benedetto Marcello realizzato invece che con l'oboe, col violino...si perderebbe moltissimo delll'impianto espressivo e dell'intenzione comunicazionale...
michelet 10-10-19 09.41
@ anonimo
In linea di massima hai ragione, ma per esempio gente come Bach scriveva in generale col massimo disinteresse verso l'orchestrazione (in fase compositiva), tant'è che molti suoi brani si possono realizzare al piano, al clavicembalo, con l'orchestra, col coro, coll'organo...

Invece, come dici tu, alcuni brani sono inscindibilmente legati alla strumentazione immaginata dall'esecutore: pensiamo all'adagio di Benedetto Marcello realizzato invece che con l'oboe, col violino...si perderebbe moltissimo delll'impianto espressivo e dell'intenzione comunicazionale...
Ed aggiungo che l’utilizzo di timbriche non convenzionali e non riconducibili a strumenti acustici, quindi prettamente frutto di strumenti elettronici e/o software, vincola fortemente la creatività alla sorgente di suono. In altre parole, senza quel determinato strumento o virtual instrument ed i relativi settaggi, non sarà possibile riprodurre la musica su questi composta.
L’unico modo per tramandare ai posteri è la registrazione in formato audio, sempre che i formati non cambino con il passare del tempo e il .WAV di oggi ed il supporto utilizzato per memorizzare non siano più leggibili tra qualche manciata d’anni.
paolo_b3 10-10-19 11.14
michelet ha scritto:
L’unico modo per tramandare ai posteri è la registrazione in formato audio, sempre che i formati non cambino con il passare del tempo e il .WAV di oggi ed il supporto utilizzato per memorizzare non siano più leggibili tra qualche manciata d’anni.


Tutti i supporti hanno una fine. Anche scrivere il brano sul pentagramma in un foglio di carta.
paolo_b3 10-10-19 11.23
@ anonimo
In linea di massima hai ragione, ma per esempio gente come Bach scriveva in generale col massimo disinteresse verso l'orchestrazione (in fase compositiva), tant'è che molti suoi brani si possono realizzare al piano, al clavicembalo, con l'orchestra, col coro, coll'organo...

Invece, come dici tu, alcuni brani sono inscindibilmente legati alla strumentazione immaginata dall'esecutore: pensiamo all'adagio di Benedetto Marcello realizzato invece che con l'oboe, col violino...si perderebbe moltissimo delll'impianto espressivo e dell'intenzione comunicazionale...
Il discorso è estremamente complesso.
Bach è decisamente "ingombrante" nella nostra cultura musicale, i ragionamenti fatti sulla sua produzione non possono prescindere da questo.

Chissà cosa ne risulterebbe orchestrando per coro o per clavicembalo Marcel Duprè?

Mentre a mio parere ne esce bene questo Jump

(e risolviamo il problema di programmazione del suono caratteristico) emo
anonimo 10-10-19 11.43
paolo_b3 ha scritto:
Mentre a mio parere ne esce bene questo Jump


figo!!!
anonimo 10-10-19 12.10
paolo_b3 ha scritto:
questo Jump


Sempre di trombette si tratta...emoemo
paolo_b3 10-10-19 12.39
@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
questo Jump


Sempre di trombette si tratta...emoemo
Non mi svilire Paul Anka... come dicono i ferraresi "par mi al pol anca andar a cagar".

Scusa Paul !!!!!! emo
anonimo 10-10-19 12.59
c'è anche una versione di the final countdown di P. Anka?
paolo_b3 10-10-19 14.24
@ anonimo
c'è anche una versione di the final countdown di P. Anka?
Non che io sappia, ma anche questa è carina. Immagina la faccia di Billy quando l'avrà sentita. emoemoemo