@ anonimo
mima85 ha scritto:
Tutto armamentario la cui età media si situa tra i 30 e 40 anni, che tra l'altro non ha mancato di giocargli pure qualche brutto scherzo.
qui si può parlare di vera musica elettronica sperimentale
Si, nel senso che
sperimenti cosa vuol dire quando uno strumento te la mette in quel posto proprio nel bel mezzo di un concerto
E non mi stupisco che ad impazzirgli sia stato proprio il Memorymoog, insieme al Polymoog è uno dei synth più inaffidabili che siano mai usciti dalla casa americana, ed anche in generale occupa un posto nella classifica delle macchine più problematiche. È stato prodotto in fretta e furia per cercare di risanare le finanze di Moog, che non navigavano in buone acque. Già quand'era nuovo spesso si incasinava e tanti sono ritornati alla casa madre per riparazioni in garanzia (pure più volte) o addirittura definitivamente dietro rimborso da parte di chi, disperato, non ne poteva più dei problemi e voleva acquistare altri strumenti. Infatti se Moog è fallita poco dopo, uno dei principali responsabili è stato proprio il Memorymoog, senza contare il DX-7 che, arrivato qualche mese dopo che il Memorymoog è stato annunciato, ha dato il colpo di grazia agli analogici in generale.
D'altronde quando un synth già circuitalmente complesso di suo è
cablato in questo modo, per di più lesinando sulla qualità di cavi e connettori (anche di quelli che portano segnali critici tipo le tensioni di controllo degli oscillatori) come ha fatto Moog, il risultato non può che essere disastroso. Peccato, perché di persè il Memorymoog è un ottimo strumento, e per certi versi unico.
Negli anni poi terze persone hanno studiato kit e strategie di aggiornamento per rendere finalmente il synth affidabile (una su tutti la Lintronics, con la
LAMM), e si tratta di interventi dal costo estremamente elevato.
Non mi stupisco che oggi, per produrre il Moog One, Moog Music ci abbia messo 3 anni di ricerca e sviluppo prima di farlo uscire dalla fabbrica. Si vede che hanno imparato la lezione.