ragazzi, io intervengo per dire due cose:
1, chiedere all'autore del post di cambiare il titolo, perché ogni volta che lo vedo mi si contorce la bile... Un titolo giusto potrebbe essere: ma come caxxo si fa a comparare due strumenti in un modo del genere?!? Oppure: ma a cosa caxxo serve un confronto fatto in questo modo?!? e così via.
2, l'argomento di cui stiamo parlando ora è diventato invece molto interessante; personalmente trovo ottime (come al solito) le disamine di Vin, di Max e di Lucablu.
Voglio aggiungere alla discussione un altro tassello: siamo proprio sicuri che tutti noi, di fronte a un pianoforte vero (anche blasonato!), preferiremmo quello per un certo tipo di spettacolo?
Quando l'anno scorso sono stato al Musikmesse, ho (molto immeritatamente) provato nello stand Yamaha un Bosendorfer da 135k euro, e l'emozione è stata indescrivibile... Ma sarebbe stato "efficace" quanto un digitale nella maggior parte delle situazioni in cui mi capita di suonare?
Esempio freschissimo, che risale a ieri sera: situazione elegantissima, Civico Teatro di Alghero (una perla dell'800); sul palco solo io con Nord Stage 3, un chitarrista acustico e due cantanti donne; eseguivamo delle canzoni "dalla parte delle donne" per una piece (suonata e recitata) scritta contro la violenza e la prevaricazione sul genere femminile. Ecco, in contesti "acustici" come questo, io utilizzo un suono di piano rafforzato (non troppo marcatamente) sulle basse da un suono di basso elettrico (la NS3 mi permette uno split a dissolvenza, senza quindi stacco netto tra una zona e l'altra della tastiera), e un pad (creato da me in base ai miei gusti) controllato tramite pedale continuo, che faccio salire all'occorrenza. Certo, avrei potuto suonare tutto su un piano vero; ma è solo il digitale (o un piano vero triggerato
) che mi può permettere queste "variazioni" che sono sì FINTE rispetto alle possibilità anche del miglior coda, ma rimangono FUNZIONALI al tipo di sonorità che io ricerco in quelle determinate situazioni.