@ mike71
fulezone ha scritto:
conosco però anche ragazzi che invece senza aver mai aperto un libro di greco (solo seguendo la lezione) fanno una versione a occhi chiusi e prendono 9 e programmano con una facilità estrema. Conosco due aziende che cercano programmatori per sviluppare applicazioni per Android ed SQL e cercano da due anni senza riuscire a trovare nessuno, ho chiamato un mio amico ricercatore, programmatore alla facoltà di ingegneria informatica di Palermo e tutti i programmatori papabili già lavorano senza essersi ancora laureati.
Ma appunto essere un fruitore di un computer non significa conoscere l'informatica.
Va anche detto che fare l'analista programmatore non è quella carriera che ti riempie di soddisfazioni economiche e non economiche, per di più i pozzi sono stati avvelenati dalle società di consulenza che in realtà sono interinali, per cui molte persone, che magari hanno studiato nel ramo se ne vanno all'estero o cambiano settore.
Certo se una banca invece di assumere direttamente preferisce rivolgersi alle body rental per motivi di bilancio.
Secondo me una cosa che dovrebbe fare il prossimo governo sarebbe quella di migliorare e rendere efficienti le agenzie per l'impiego e convincere gli imprenditori che esse funzionano per la ricerca di personale, e che non bisogna per forza passare dalle interinali. Probabilmente le cose andrebbero a cambiare.
Ma siete tutti colleghi informatici?
Evidentemente esiste un collegamento psicologico tra l'essere informatico e tastierista...
Anche se OT, essendo del settore ti dico che:
In Italia si è dovuto fare i conti con l'aver "subito" il boom dell'informatica di consumo e internet degli anni 90- primi del 2000.
I grandi player erano pochi (una decina?) e si contendevano praticamente tutto- e sono ancora pochi i big più altre aziende straniere ovviamente - già questo ti fa capire qualcosa.
Come da tradizione di conseguenza sono nate le aziendine informatiche alla italiana, con gestione pseudo famigliare e con politiche sempre più al ribasso per riuscire a sopravvivere in questo sistema marcio. Politiche al ribasso significa bassa qualità, che si riflette in tutto: ricerca del personale (mi è capitato di lavorare con laureati in tutte le discipline - da qui è nata pure la svalutazione delle lauree) , qualità del lavoro, diritti, carriera e chi più ne ha più ne metta.
Se fai l'analista programmatore guadagni poco ma questo capita solo in Italia. Negli altri paesi non dico che vivi da pascià ma al pari di un ingegnere sicuramente (se non di più).
Fare informatica in Italia è diventato simile all'avere un posto pubblico negli anni 70. Un lavoro che ti da certezza di lavorare ma che non ti da certamente chissà che soddisfazioni.