@ ahivela
andrealentullo ha scritto:
- se si vuole cambiare qualcosa bisogna far passare l'idea che la fatica, il tempo e i soldi spesi a suonare, a studiare e a comprare gli strumenti hanno un valore: se siamo noi i primi ad accettare di suonare gratis, siamo noi i primi a non dare valore a quello che facciamo. per quale motivo dovremmo aspettarci che questo valore venga riconosciuto da altri?
Il valore non ce lo diamo noi (sarebbe facile cosi'...), ne' il gestore: ce lo da' il mercato, ovvero domanda vs offerta. Visto che viviamo in una economia di mercato (ma questo concetto stenta ad entrare nella testa di molti). Il gestore, in genere, non e' un mecenate, ma un imprenditore, che ha tutto il diritto di spendere il meno possibile per avere quello che gli serve. Se il mercato e' ULTRA-saturo di gente che vuole suonare, ed e' disposta a farlo pure gratis, non ci sono santi che tengano. Il gestore, a cui per vendere la sua fottutissima birra vanno bene pure i cani, purche' costino meno e gli facciano vendere la birra, ha perfettamente ragione, dal suo punto di vista, ed ogni buon proposito va a farsi friggere.
Le uniche armi a nostra disposizione sono:
- alzare il tiro. Cioe' alzare (di molto) la propria offerta, offrire un prodotto musicale di grande qualita' e di nicchia, ed ovviamente esibirsi solo dove la gente PAGA per sentire musica, e non dove va per chiacchierare, rimorchiare, ubriacarsi o mangiare la pizza. Ovviamente e' la strada piu' difficile e selettiva.
- suonare ESCLUSIVAMENTE quello che ci piace, quando ci piace, come ci piace e alle nostre condizioni, senza alcuna velleita' di compiacere gestori o pubblico. In questo caso lo si puo' fare a qualunque prezzo, pure gratis: il piacere che se ne ricava e' di gran lunga superiore a quei quattro spiccioli che se ricaverebbero mettendosi a tappetino di fronte al mercato, a fare gli schiavi-intrattenitori fino alle quattro del mattino...
- fare gli schiavi-intrattenitori SOLO se pagano bene. Smazzarsi di prove, strumenti, tempo e benzina per andare a suonare roba che nemmeno ci entusiasma a 50 euro e' una cosa, a mio parere, priva di senso. Se invece suoniamo roba che ci piace veramente e ci fa stare bene veramente, 50 euro o zero non fa molta differenza: il nostro tempo e il nostro benessere vale molto di piu'.
Occorrerebbe ogni tanto farsi un esame di coscienza, e ragionare in questi termini: quanto sarebbe disposto a pagare il pubblico, per sentirmi? E se si e' convinti di valere qualcosa avere anche il coraggio di organizzarsi in proprio i concerti, con un biglietto di ingresso, anche di importo minimo. Implacabilmente verrebbe fuori la verita', nel bene o nel male.
E' inutile appellarsi all'avidita' dei gestori, all'ignoranza del pubblico, al destino cinico e baro, o peggio che mai a fantomatiche leggi che dovrebbero tutelare i cachet degli artisti (che non avrebbero alcun senso).
Ti faccio un esempio analogo,
io ogni tanto ormai a tempo perso, sono anche fotografo, non sono un professionista
ma sono un discreto fotografo e ho attrezzatura da utente prosumer
riuscendo a fare servizi molto belli,
una volta ho chiesto a un mio amico chi gli facesse
le foto per il suo matrimonio e lui mi ha detto che ci pensava il cugino che è un appassionato,
allora io ingenuamente chiedo se posso fare qualche foto e se non do fastidio.
Lui mi risponde che anzi è contento, alla fine le mie foto sono diventate il suo album di matrimonio,
non ho mai visto le foto del cugino e a dir il vero non ho capito nemmeno chi fosse questo cugino
forse l'ho intimidito bho!!!!
Allora gli propongo se come regalo di nozze avrebbe gradito l'album
di nozze, io ho risparmiato il regalo (spendendo meno di quanto avevo previsto) lui è rimasto contento.
Con questo voglio dire che ormai si da per scontato tutto, basta avere in mano una macchina fotografica
e si è fotografi, basta avere due cassa con un pc è si è DJ, basta sentirti DJ per essere musicisti e tutto il resto!
Basta prenotare un biglietto di ryan air su internet e si diventa agente di viaggio!
Oggi si tende a sminuire tutto e troppo, tutto vale niente, intanto categorie merceologiche chiudono per questo
modo di pensare, vedi gli empori musicali, vedi le agenzie di viaggio, vedi i fotografi, per ora tengono duro
solo le attivitèà gastronomiche che non hanno molto riscontro in internet!