michelet ha scritto:
Non so se sia stato già detto, però i negozianti di strumenti musicali (ed i commercianti in genere) non sono enti benefici o, peggio, filantropici e guardano esclusivamente al loro tornaconto.
Esistono due forme di commercio : quella di altri tempi, e quella moderna.
Quella di altri tempi consisteva nel cercare di rifilare i prodotti con il maggior guadagno possibile, senza andare incontro alle esigenze del cliente.
Era tipica dei tempi delle vacche grasse, quando la domanda era alta e c'era poca concorrenza.
All'epoca potevi anche permetterti di vendere pochi pezzi al doppio del prezzo pagato, tanto il negozio era sempre pieno.
Potevi rifilare la giacenza, spacciandola per il miglior prodotto, tanto se non tornava quel cliente, ne sarebbero arrivati altri (e cosi' via).
Quella moderna invece deve fare i conti con la concorrenza (soprattutto di internet, ed ora anche di paesi stranieri).
Chi ha capito che le cose sono cambiate, ha cambiato anche il modo di vendere consultando internet, guardando i prezzi dei concorrenti (vicini di zona, o on line), ed applicando prezzi molto simili.
Allo stesso modo, dovendo fare conti con margini ridotti, cerca il piu' possibile di fidelizzare tanti clienti, affinche' il minor guadagno sia compensato da volumi piu' grandi, e per fare cio' deve giocoforza essere costantemente il piu' corretto possibile.
Il commerciante on line guadagna poco, smerciando tanti prodotti (in Germania ci sono negozietti che lavorano on line in questo modo), e chi lo ha capito ed ha saputo adattarsi, e' riuscito a restare competitivo.
Se sono sopravvissuti molti negozi all'antica, e' perche' non hanno ancora visto gli effetti del nuovo tipo di commercio : ma chi lo ha capito in ritardo, ed ha continuato col vecchio metodo, e' finito per tirare giu' la serranda (mi riferisco a settori generici, e non specificatamente a quello musicale).
Nello specifico, il negozio presso il quale mi servo, e' in posizione decentrata, ma non cosi' distante dal magazzino del cuneese, e sulle tastiere ha sempre dovuto tener conto di quell'influenza.
Successivamente con il commercio on line, si e' adeguato anche ai prezzi medi della rete, con i quali cerca costantemente di confrontarsi.
Se e' sopravvissuto alla crisi, e' perche' ha saputo guardare i cambiamenti che ci sono stati.