@ mima85
Crosfader ha scritto:
C'è un grandissimo piano a livello mondiale, che vuole svuotarci la testa a forza di armonie ripetitive, frequenze fisse a 440 hz, 4 accordi e mi raccomando, stessa tonalità e bpm!
Non saprei se questo impoverimento musicale è voluto per influenzare le masse, ed alla teoria dell'accordatura a 440 Hz voluta per qualche misterioso complotto massonico per manipolarci mentalmente (se è quella a cui ti riferisci) onestamente non ho mai creduto. Da secoli si fa un sacco di musica accordata a 440 Hz e non mi pare che i capolavori con gli strumenti accordati in questo modo siano mancati, ne che abbiano avuto ricadute negative sulla mente di chi li ha ascoltati.
Di certo l'impoverimento musicale e culturale in generale va tutto a vantaggio del business delle case discografiche. Perché fa si che possano diminuire gli sforzi per produrre musica, visto che non serve più produrre materiale di qualità, e contemporaneamente massimizza i profitti, perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà.
Per quanto riguarda le radio, qui in ufficio abbiamo sempre Radio 3iii (una radio della Svizzera italiana), il cui livello qualitativo è estremamente basso, e sono costretto a sorbirmela per 8 ore al giorno. Il problema è che su qualsiasi altra radio ti sintonizzi, a parte qualche rara eccezione trovi sempre la medesima spazzatura musicale. Fosse per me la spegnerei, ma ovviamente non posso imporre il mio volere ai colleghi.
Quotatura fatta in casa: "perché al pubblico impoverito di cultura musicale va bene così e "consuma" (quanto odio 'sto termine applicato alla musica...) spazzatura musicale a volontà."
Hai ragione. Purtroppo il consumismo è stato praticamente inventato dall'industria discografica americana nel dopoguerra, quando si scoprì un nuovo target (anche se all'epoca non si chiamava così): il giovane.
Fino al giorno prima, i soldi in tasca li teneva solo il capofamiglia. Ora gli spiccioli li aveva anche qualcuno a cui non dovevi proporre il disco di musica classica che avrebbe ascoltato tutta la vita. Si poteva proporre un prodotto da bruciare in fretta e sostituire. Si scoprì questo giochino:
1. Lanci l'Elvis di turno, bello e maledetto
2. I giovani si innamorano e corrono a comprare il disco
3. L'Elvis di turno diventa fenomeno di massa e va sulla tv nazionale
4. Il giovane pensa: "ah! Piace a tutti, allora a me fa schifo"
5. Si lancia il nuovo Elvis bello e maledetto.
Con questo giochino "lancia e brucia, lancia e brucia" si arriva tranquillamente fino a oggi. E probabilmente ci siamo cascati tutti. Personalmente ricordo benissimo la sensazione forte di aver "scoperto" Vasco, Battiato (sono del 69) e la più spiacevole sensazione di quando un giorno ti svegli e scopri che li ascoltano tutti.
Se oggi molti pianisti sparano a zero su Allevi e Einaudi, sicuramente c'è una componente di gusto personale, ma c'è anche la spinta del giochino di cui sopra: hanno successo e quindi bisogna prendere le distanze. Se Einaudi fosse finlandese e vendesse 200 copie a cd, molti direbbero: "è un genio intimista. Il mondo non è pronto per lui".