Ok chiudiamo il discorso arranger,ed accontentiamoci di usare accordi normali,ma il discorso del jazz rimane.
Ho studiato composizione al conservatorio per svariati anni ed altre numerose materie,ma le dissonanze vanno preparate e poi risolte(questa è una regola dei trattati di composizione), ma mai nessuno mi ha spiegato perchè nel jazz questo non accade.
None,tredicesime ed altri accordi danno colore e sapore alle sequenze musicali e dipendono dal buon gusto dell'esecutore(quindi non sono preparate),ditemi voi jazzisti la logica di ciò,forse il il buon orecchio dell'improvvisatore lo decide?
Non lo sapevo che insegnano anche ad improvvisare nel jazz?
I realbook sono solo un promemoria,ma uno che ha buona memoria musicale ed orecchio,può suonare per ore ed ore....
Non mi reputo jazzista ne musicista classico,ascolto tanta musica e vivo la musica attimo per attimo,con quello che il mio orecchio mi consiglia,finalmente dopo tutti questi anni di scuole conservatori ecc.,che sinceramente non mi sono serviti,vivo felice improvvisando lontano dallo spartito....
Sono pronto per la Lapidazione....