lucabbrasi ha scritto:
...esce un prodotto straniero, magari con minitasti o versione scaled down..
Con quattro note di polifonia a tiratura limitata, che se non ne compri subito due non puoi suonarlo?.
Oppure mini synth senza preset ne effetti?
Ti meravigli se uno dice "che cavolata"?.
lucabbrasi ha scritto:
ora, oggi su questo piano c'e' solo un annuncio, per il momento con caratteristiche tecniche che manco il sig. Clavia o il sig. Yamaha si sognerebbero (polifonia oltre 320 voci???)
Forse il signor Clavia o il signor Yamaha, non ricordano che le 320 voci di polifonia le aveva gia' il Promega3 tredici anni fa (ed ho avuto il piacere di possederne uno per un po' di anni).
Ti meravigli di qualcosa (320 note di polifonia) che e' "vecchio" di 13 anni?.
Forse trovi eccellente la polifonia di quattro voci del signor Roland, e pensi che la tecnologia non permetta di fare di piu'.
Esiste gia', ha 13 anni e si chiama Drake, e non mi meraviglierei se scoprissi che dentro i Dexibell c'e' proprio quella tecnologia.
lucabbrasi ha scritto:
per favore, evitate l'effetto all'incontrario tipo "ah, che schifo, e' uscito il nuovo Casio PX5...che cagata, ma non facevano orologi digitali????
Quell'effetto non ci sara', perche' dietro un nome apparentemente nuovo, c'e' un team di tecnici che ha lavorato per gli arranger Roland, per il V Accordion ed altri strumenti che sono tutt'altro che orologi.
Le keybed sono praticamente a chilometri zero, ed il polo marchigiano degli strumenti musicali ha una tradizione talmente antica, che i nomi giapponesi se la scordano.
Direi che gli ingredienti per fare qualcosa di buono ci sono tutti, e sinceramente mi entusiasma di piu' quest'esperienza che bolle in pentola, rispetto ai troppi countdown che hanno partorito topolini rachitici.
Non mi sembra di aver visto la folla che ha urlato "ho preso il nanosintetizzatore ad edizione limitata, monotimbrico senza preset e senza polifonia".
Se avranno successo o no, lo dira' il mercato quando usciranno e se usciranno (me lo auguro), ma almeno questa e' una partenza fatta con umilta', direttamente da chi ci ha lavorato, senza presentazioni pompose con dimostratori americani che sembrano drogati di finta felicita' per lo strumentino portachiavi.
Inoltre ti ricordo che le persone che lavorano a questo progetto, sono quelle che hanno insegnato ai giapponesi a fare gli arranger, e che dopo anni di drenaggio di esperienze si son visti "salutare" dai medesimi, rischiando di restare senza lavoro.
Meritano rispetto solo per questo motivo (e non e' campanilismo)
Se poi qualcuno ha messo del capitale per riprovarci ben venga : questo e' gia' un motivo per essere entusiasti, con la speranza che nasca un alternativa ai soliti nomi.
Di altri progetti mai decollati ho avuto notizia, e tutto e' possibile, ma data la struttura ed il team, mi aspetto che il battesimo del volo ci sara'.
Tu se vuoi puoi continuare ad entusiasmarti per i portachiavi da boutique, io preferisco farlo sentendo parlare di 88 tasti, 73 tasti, di 320 note di polifonia e cose simili, e su questo non mi aspetto delusioni.