Siamo ( per fortuna) tanti e con idee, esperienze, necessità, gusti...........eccetera eccetera........diversi.
Per me va bene tutto ciò che ho letto e recepito, sia dai post seri che da quelli, diciamo, ironici.
Però dico la mia, sperando d'essere costruttivamente smentito, un po' meno se volete sfottere........
il trend degli ultimi anni delle Major musicali non ha fatto altro che (senza fantasia) ricalcare ciò che è sempre stato il loro modo di agire e non sto qui a ripetere passo passo la storia.
Il problema, per me, è che quando Roland (solo come esempio, ma potrei citare anche altri brands) sfornava Jupiter 8, il suo scaled down si chiamava Jupiter 6, poi Juno............ragazzi, avevano anche nei piccoli synth la capacità di produrre tanta personalità, al punto che è superfluo ricordare quanto costa oggi un Juno 60 vecchio di 31 anni almeno, un Juno 106 anche guasto coi difetti che sappiamo.
Mi domando se fra 30 e passa anni ci si ricorderà di un Juno Stage o un Juno D. Io prevedo che sarà difficile anche che ci si ricordi o utilizzi anche un Jupiter 80........................ E ho detto tutto. Smentitemi.
Detto questo;
Credo che il tastierista moderno, una volta creatosi il suo sistema base di campioni e sistemi d'uso (chiedo venia per la ripetizione), ad un certo punto deve produrre qualcosa di suo, il suo suono insomma e questo lo si può fare solo con strumenti di personalità. C'era l'epoca in cui un piano stage aveva UN suono, eppure lo si personalizzava al punto che lo si riconosceva nei dischi in modo inoppugnabile. Ecco, quella è la personalità di cui essere capaci.
Per cui, ogni tanto facciamo finta che Clavia non sia mai esistita o Kronos sia "solo" il padre di tutte le divinità pre-elleniche.
Korg rincorre da tempo la madre di tutte le Workstations, però non sempre è stata coerente negli anni e continua a non specializzare adeguatamente i suoi bei synth. Ad esempio, negli anni '90, quando produsse la wavestation, Profecy, Z1........non fece altro che rispondere al mercato (leggi VL1 Yamaha, WSA1 Tecnics eccetera). All'epoca bastava solo,per fare una grande workstation, Assortire i samples di Trinity, con la modularità (magari riscrivibile) del sistema MOSS, permettendo di usare la sintesi vettoriale di Wavestation e predisporre il filtro di Trinity dell'auto-oscillazione. Poi dare 8 tracce audio, anziché le 4 di HDR-try. Sarebbe stata la workstation di riferimento per anni. Invece Korg si limitò a fare il Triton che francamente non ho mai amato e non lo descrivo, sperando lo conosciate già, nelle sue versioni..........
Ora come ora il Kronos è un po' tutto questo, ma io penso che per dare personalità ad uno strumento (e futuro) ci sia bisogno di qualità, oltre che di quantità di mezzi a disposizione, che io apprezzo sempre, sia ben chiaro.
Di che genere di qualità parlo? così come ho sentito, ma parlando di Trinity qualcuno esperto di quello strumento sa di cosa parlo, tornare a DSP costosi ed eliminare parte delle virtualizzazioni di natura software prevalentemente.