Perchè tanto accanimento verso le entry level?

Lele75 12-04-15 20.04
La saggezza é trovare lo strumento giusto è adeguato alle proprie esigenze... Io non prenderei mai e poi mai una Kronos perché per le mie esigenze sfrutterei il 5% delle funzionalità...e poi non esiste lo strumento perfetto ma solo quello più adatto al proprio scopo.
Nel mio caso solo in Nord Stage 2 sarebbe l'ideale ma per uso amatoriale è semplicemente esagerato...
La realtà è che le nostre insicurezze musicali spesso le superiamo dientro ad uno strumento Top...
Io per primo dovrei dedicare più tempo a studiare di nuovo musica che a cambiare strumento ogni 6 mesi...emo
Edited 12 Apr. 2015 18:04
kurz4ever 12-04-15 22.26
io son passato per una entry level (kurz sp4-7 e korg tr ) prima di vendere tutto e passare al pc3k. Ci ho rimesso un bel po'.
Quello che critico alle entry level attuali è il fatto che il risparmio lo fanno sulle meccaniche (quella del korg tr è teribbbile, quella del sp4, che è il sotto entry level di kurz era già più decente):
krome 61, fa06,moxf6... ditemi che le ritenete suonabili...
Kurz per i pc3le ha usato le stesse keybed delle pc3k e ha dimezzato la polifonia e gli effetti. Ecco, se facessero così tutti....
Ho imparato a suonare su un juno 106, ed era tutta un'altra cosa. Era uno scaled down con una bella meccanica (molto limitato come oscillatori, senza velocity, ne' aftertouch, ma ci sta).

Lele75 12-04-15 22.56
@ kurz4ever
io son passato per una entry level (kurz sp4-7 e korg tr ) prima di vendere tutto e passare al pc3k. Ci ho rimesso un bel po'.
Quello che critico alle entry level attuali è il fatto che il risparmio lo fanno sulle meccaniche (quella del korg tr è teribbbile, quella del sp4, che è il sotto entry level di kurz era già più decente):
krome 61, fa06,moxf6... ditemi che le ritenete suonabili...
Kurz per i pc3le ha usato le stesse keybed delle pc3k e ha dimezzato la polifonia e gli effetti. Ecco, se facessero così tutti....
Ho imparato a suonare su un juno 106, ed era tutta un'altra cosa. Era uno scaled down con una bella meccanica (molto limitato come oscillatori, senza velocity, ne' aftertouch, ma ci sta).

Si la TR era terribile e confermo.... É stato l'acquisto peggiore che ho fatto .... Da quel momento mi sono orientato su master e rack...ma ora che cerco qualcosa di più compatto mi pongo lo stesso tuo problema....
La cosa strana é che la A49 dal costo di 150 euro ha una meccanica ottima per il rapporto Q/P e se fosse montata sui vari Juno G Gì D etc sarebbero veramente rivalutati tantissimo...
CoccigeSupremo 12-04-15 23.06
La meccanica del moxf8 dovrebbe essere la stessa del p105.... però ironicamente quella del p105 mi è sembrata leggermente più "reattiva", però magari è stata un impressione :)

In entrambi i casi comunque le meccaniche a e sembravano suonabilissime.
kurz4ever 12-04-15 23.42
le 88 tasti infatti non le ho indicate perché tutto sommato sono decenti (vorrei dire kross a parte... ma magari era un modello usurato in demo)... parlavo dei 61 tasti
Raptus 13-04-15 10.56
Esatto, per avere meccaniche decenti bisogna andare sempre oltre i 1000 euro... assurdo.
Oppure, vabbè, passare alle master e quindi doversi appoggiare a qualcos'altro.
Solo la Kurz (motivo percui è quasi una rarità in giro) sembra non adottare questa mentalità, anche perchè bisogna ammetterlo, non ha strumenti a bassissimo costo, la le6 me la sparano ancora a 900 euro nei negozi!

Possibile che non si possa inventare una "superfice" di controllo dove paghi solamente la meccanica e la costruzione tecnica/dimensioni ed il resto, che tanto è solo software, lo puoi prendere a parte magari arrivando pure a superare 2000 euro?
Non sarebbe figo avere una meccanica scelta da te e un comparto strumentale infinito? Tastiera fatar e sw komplete ad esempio tutto in uno stesso oggetto?

Trovo assurde le meccaniche di tutte le marche sotto i 1000 euro... vero: la Roland A49 a 150 euro ha una meccanica migliore della Krome emo
Edited 13 Apr. 2015 8:56
sterky 13-04-15 11.57
il prezzo delle meccaniche è molto strano, e va a influire non poco. una fatar to40/wood 88 tasti a comprarla come privato gli dai 700 eurozzi. ok, la prendi su scala gliene dai 600, però se solo i tasti ti vengono, tra bottoni lucette e manodopera anche una sola master ti viene sul millino (in effetti studiologic numa nero siamo sui 950, per solo una master). cosa che non capisco sono le entry level......una tp9/s 61 tasti con aftertouch (quella montata da pc3k6) l'ho comperata per 120 euro spese di spedizione incluse. quindi grandi quantità.....gli darai un 80 euro, ergo cosa ti costa mettera su di una krome per esempio e trasformarla in una bella entry level?
barbetta57 13-04-15 12.32
da quello che penso di capire, se partiamo dal prezzo di vendita al pubblico, il costo di produzione è scalato anche di un fattore 5. vale a dire che se la tua tastiera viene venduta a 1000 euro ne deve costare 200 in sede di produzione, il resto va nei passaggi successivi (e precedenti), sviluppo, pubblicità, tasse, guadagno di tutti quelli attraverso cui viene commercializzata, trasporti.
di conseguenza, anche un aumento del 10% sul costo di produzione ha un impatto non indifferente sul costo finale.
Raptus 13-04-15 12.50
Secondo me qui ci sarebbe invece un boom commerciale.
Se solo qualche grossa ditta se ne rendesse conto.
Dare la possibilità di poter scegliere la tua tastiera personalizzata, almeno fisicamente, per poi farti scegliere i software da installare (sui quali in realtà la casa madre lucra sul serio) sarebbe semplicemente innovativo e mi sorprendo che ancora non esista. Probabilmente non esiste perchè così si ucciderebbero i grossisti, quindi tutta la catena che dicevate voi che in qualche modo devono guadagnare la pagnotta, a discapito nostro.
barbetta57 13-04-15 13.42
non ci guadagnerebbe più nessuno, nemmeno i costruttori
secondo te, perché hanno una così scarsa diffusione i vari receptor e tutti gli strumenti basati su VSTi?

oltretutto, il motore di queste macchine si evolve nel tempo, adesso le tastiere hanno all'interno schede madri e cpu che nell'informatica attuale sono un paio di generazioni indietro. chi è che produrrebbe uno strumento aperto, e lo svilupperebbe, sapendo che tra due anni la componentistica andrebbe comunque sostituita perché non in grado di sostenere il software?

il vero mercato sarebbero appunto le librerie, ma per quelle ci vuole tanta ram e/o un SSD, tutte cose che farebbero lievitare il costo della macchina. sfortunatamente credo che produrre una libreria valida costi di più che non sviluppare la tastiera, in termini di ore/sviluppatore e costi vari, non per niente vi sembra di sentire sempre gli stessi suoni: è ovvio, sono sempre gli stessi, gli daranno una rinfrescata, ma li devono ammortizzare
Raptus 13-04-15 14.06
Parlando solo dal punto di vista dei vsti ti dirò che non ho visto tutta questa grande evoluzione di richieste, in termini di risorse, da quando ho iniziato ad usarli da 15 anni a sta parte.
Per far girare un engine tipo il kontakt ad esempio come requisito minimo ci son ancora 2gb di ram (che diventano 8 se usi un vsti valido)... fai un accordo con la Native Instruments (o Magix o Protools, Apple stessa etc..) e tu ti occupi della parte hardware, meccaniche etc e per il software usi un linux modificato... secondo me non hai questi gran costi da spendere, semmai sarà l'utente a spendere in termini di vsti e librerie, perchè crei un sistema che ti legge quasi una infinità di roba... dove tu però gli vincoli cosa può e non può installarci.
Ne avrebbero vantaggi tutti: gli utenti per avere suoni di qualità e funzionalità, le case per la qualità costruttiva... gli unici a non trarne vantaggio sarebbero solamente gli attuali negozi.
barbetta57 13-04-15 14.41
sbagli di grosso
supponiamo che in italia ci siano 1.000 acquirenti di tastiere (di un certo tipo).
una volta vendute le 1.000 unità, la casa costruttrice dovrebbe chiudere perché nessuno comprerebbe più nuovi modelli
2 Gb non bastano per le librerie attuali, a meno di non accontentarsi
linux è un sistema utilizzato da receptor, ad esempio, ma occorre caricarci sopra emulazioni di windows per far girare gli strumenti virtuali, non fosse altro perché il software di autenticazione delle chiavette, o il NI contol center, o in genere i service center di qualsiasi software house su linux non vanno, né funzionano i VSTi senza appunto emulazioni
ma supponiamo per un attimo che la kore produca un attrezzo del genere.
bisogna metterci dentro un quadcore con 8 giga di ram, una tastiera, un gruppo di controllers ed un sistema operativo proprietario in grado di gestire il tutto. in pratica, un kronos potenziato emo
a questo punto, i costi di sviluppo sarebbero identici per il modello cosiddetto entry e quello full, a meno di non utilizzare piattaforme diverse, e sottopotenziare gravemente il modello entry
se volessi customizzare lo strumento, dovresti studiare un sistema modulare per l'hardware, quindi stampi complessi e spese ulteriori.
se volessi aprire lo strumento a terze parti per quel che riguarda il software, perderesti l'unica cosa che secondo te farebbe guadagnare e cioè la customizzazione software. a questo punto le maggiori spese per lo sviluppo e la produzione, non potendo spalmarsi su produzioni vaste e soprattutto sulle successive varianti, te le troveresti tutte in corpo al momento dell'acquisto. inoltre, essendo basato su un solo tipo di hardware e su un sistema operativo complesso e a strati, eventuali aggiornamenti software terze parti sarebbero più difficili da implementare, costringendo la casa produttrice a lavorare a vantaggio della concorrenza.
questo non accade solo per le tastiere, ma in qualsiasi campo del commercio.
perché un produttore dovrebbe darsi la zappa sui piedi?
Raptus 13-04-15 14.56
Mah, secondo me perchè tu parti dal preconcetto di dover riutilizzare quello che già c'è.
Per questo io parlo di accordi commerciali per fare uno standard nuovo, che è vero, attualmente non esiste.
Non parlo di costruirti una modifica per il raspberry pi dove farci andare il NI con i vsti :D
Parlo che se si volesse si potrebbe andare avanti in questo senso e forse col tempo (costrette da altri fattori) le grandi case lo faranno.




anonimo 13-04-15 14.58
Fino a che Apple non si accorge del business e sforna un host hardware su cui girano i DAW e i VST che decide lei...
CoccigeSupremo 13-04-15 15.00
La vera domanda è... perchè Yamaha ha messo in commercio Mox8 e Moxf8 andando a rompere gli zebedei alla propria creatura Motif XF? emo emo
Personalmente, continuo a non trovare spiegazioni... soprattutto analizzando le richieste del pubblico (poco peso, buoni suoni, scheda audio integrata, buona meccanica... per quale motivo dovrei preferire il motif XF? per i 15 chili di peso in piu? )

mistero....

tornando in topic, ho messo le mani su una yamaha mx. Perchè tanto accanimento verso le entry level? Perchè non tutte sono vendute a prezzo di entry level. ricordo a tutti che 400 euro, che sembrano pochi, sono in verità 800 mila delle vecchie lire...e non so se a quei tempi le entry level costassero cosi tanto.
tsuki 13-04-15 15.26
Io credo che non ci sia un accanimento,ma un certo grado di antipatia si'. Onestamente,qui non si tratta di avere alcune funzioni castrate,quello starebbe nel conto,per carita'....se anzichè spendere ,per dire,8 lire ne spendo 4,normale che alcune funzioni magari anche non da poco vengano semplificate.Ma il fatto è che in genere queste macchine Entry Level peccano proprio in cio' che serve a suonare davvero: alle volte montano delle meccaniche che-diciamolo francamente-fanno schifo,controllo della dinamica risibile,after-touch ma non se ne parla proprio.....E poi,ancora peggio,la Presenza sonora ed un volume d'uscita nettamente insufficenti a fare attivita' musicale non dico professionale,ma almeno da dilettante evoluto....Non dico sia sempre cosi',ma spesso capita che vengano presentate entry e mid-level con questi problemi,ed è davvero insoddisfacente....Piani che "non escono" live,leads senza corpo,etc etc.....Cioè voglio dire,le case devono fare un qualche sforzo in piu';non puoi mettermi sulla ammiraglia una "signora" meccanica,e sulla sorellina un obbrobrio di tasti......e a metterci un cacchio di after-touch,quanto costa in piu' alla fine? E poi,mettimi meno suoni,ma non mettermeli tutti pero' con una incisivita' ridotta delle meta',con un volume basso per qualsiasi impianto di media levatura! Io mi chiedo: ma a fare un MOxf 6 con una tastiera un po' migliore,magari l'A.T. (persino il TR61 Korg pur a tastiera economica implementava l'after-touch),con un volume in uscita piu' elevato,con maggior presenza,quanto inciderebbe sul prezzo?100 euro in piu'? bene io son convinto che a 100 euro in piu' di quello che la danno ma con le migliorie dette,ne avrebbero vendute altrettante se non di piu'...E non è che la differenza di costo con l'ammiraglia ne avrebbe risentito poi piu' di tanto,IMHO. Stesso discorso quando è uscita l'M50 della Korg;o il VR-09 della Roland...Tutte macchine con potenzialita' e prezzi notevoli,ma rovinate da una meccanica scadente ed a volte presenza sonora difficilissima da gestire....Non è bello spendere 1000 euro per una tastiera ,essere contenti del risparmio e con tutta la volonta' di adattarsi,e poi dopo 2 mesi esser costretti a rivenderla per inadeguatezza nella gestione della dinamica e del volume live....emo Tutto cio' IMHO ovviamente.
lipzve 13-04-15 15.51
peccato che io l'idea l'abbia avuta già ai tempi dei primi expanders, del d-110 per intendersi.

una keybed, un modulo standard dove uno si mette il Sy77, oppure la D50, oppure l'M1 (tanto per citare la Sacra Triade di quei tempi) e cosi uno ha il suo synth preferito con la sua keybed preferita.

E, non solo, ero talmente fuori di testa da immaginarmi addirittura un doppio slot, quindi uno poteva avere 2 synth sulla stessa macchina...

allora, siccome io non mi ritengo un genio, sicuramente questa idea non l'ho avuta io solo, e se mai è stata realizzata, la negazione ha 2 fasi:

1) A quei tempi forse difficilmente realizzabile;
2) in tempi successivi.... non conveniente... per loro ovviamente, per noi sarebbe stata una manna.
michelet 13-04-15 17.17
@ lipzve
peccato che io l'idea l'abbia avuta già ai tempi dei primi expanders, del d-110 per intendersi.

una keybed, un modulo standard dove uno si mette il Sy77, oppure la D50, oppure l'M1 (tanto per citare la Sacra Triade di quei tempi) e cosi uno ha il suo synth preferito con la sua keybed preferita.

E, non solo, ero talmente fuori di testa da immaginarmi addirittura un doppio slot, quindi uno poteva avere 2 synth sulla stessa macchina...

allora, siccome io non mi ritengo un genio, sicuramente questa idea non l'ho avuta io solo, e se mai è stata realizzata, la negazione ha 2 fasi:

1) A quei tempi forse difficilmente realizzabile;
2) in tempi successivi.... non conveniente... per loro ovviamente, per noi sarebbe stata una manna.
Per chi è vecchio come me o forse di più, ricorderà che un tempo (a metà degli anno '90) su una rivista chiamata European Musician - una vera meteora - ci fu una serie di articoli che trattava del synth del futuro.

E proprio in quegli articoli si fantasticava di un synth modulare, che consentiva di aggiungere i vari blocchi costitutivi, fino a generare una workstation dalla potenza ineguagliabile (per allora, ovviamente).

Nonostante il desiderio di essere profetici, tutto lo sforzo degli estensori è stato vano, viste come sono andate le cose.
Un pallido, pallidissimo esempio è avvenuto con Korg M3 e RadiasR che potevano condividere la stessa struttura di supporto e keybed.

Per il resto, mi sembra che l'idea non sia stata più sviluppata. emo
clouseau57 13-04-15 17.27
afr ha scritto:
ma vi siete già dimenticati i vari DX con numeri che parevano la sequenza di fibonacci? o quei cessi dei YS100 e 200, o il DS55? tutti derivati dei derivati del DX nnnnnnn

e Roland con i vari JV JX ed altre amenità?

e tutti i figlioletti di M1 e 01 della Korg?

...e chi le scorda , per il resto l'hai detto tu....emo
lipzve 14-04-15 09.53
non conosco quella rivista, io l'idea ce l'ho avuta quando ho visto i primi exmanders, e se ci pensi è una idea assai banale...

invece di collegare 1 o 2 exp esterni perchè non troviamo il modo di metterli "dentro" come si fa con le schede dei pc? è stato proprio pensando ai pc che ho avuto la pensata.

La keybed della korg da problemi sui ribattuti, ok mi prendo la keyboard roland o yama o qualsiasi altra e ci sbatto dentro il kronos... mica male eh

a proposito di vecchie riviste, michelet, ma te la ricordi una certa music research? la adoravo...sparita.
e il bello è che neppure in rete si trova traccia, neppure un cenno storico.