@ 1paolo
La difficoltà maggiore e’ nelle parti di fisarmonica, di cui Premoli e’ un virtuoso e quelle di violino (specie su Zirichiltaggia); per il resto con una workstation top di gamma fai quasi tutto, eventualmente in aggiunta una App Model D per i soli di minimoog, imho
Sì, per fortuna i pezzi di fisa in quel repertorio sono pochi, Sally piuttosto semplice, mentre Un Giudice è veramente difficile, è tutta fisarmonica, è il solo più bello dei due dischi per me.
Premoli è nato come fisarmonicista e poi è passato al pianoforte e alle tastiere, ma lì si sente tutto.
Nelle varie versioni del tributo, ho visto un concerto con Gianluca Tagliavini al posto di Premoli, che se l'è cavata alla grande, senza fisarmonica.
Nell'ultimissimo concerto che ho visto, a Milano 5 anni fa, c'era Premoli (ma non Mussida), che per il suo ha utilizzato un pianoforte Yamaha (non uno stage, un pianoforte da casa tipo Clavinova per capirci), la fisa e il Voyager.
Però oltre a Lucio Fabbri c'erano altri due polistrumentisti che gestivano chitarre acustiche e tastiere, e il setup era abbastanza impressionante, c'erano almeno altre 6 tastiere, in parte suonate da questo due musicisti e in parte pilotate da Premoli... Ricordo bene la presenza di un Nord Electro 3 73 (che hanno usato per le parti dell'Elka Rhapsody, la libreria Nord sulle strings machine è molto bella), di un Motif XF7.
Li ho visti anche in formazione storica con Lucio Fabbri che tolti alcuni pezzi di violino e la 12 corde ne Il Testamento di Tito, ha fatto prevalentemente il secondo tastierista.
Diciamo che da soli è impossibile se non utilizzando sequenze di appoggio... Io personalmente, limiti tecnici a parte, avrei grosse difficoltà a scegliere che parti suonare, perché sono tutte bellissime e tutte con parti di rilievo assoluto. Anche dove le parti sono oggettivamente semplici, penso ad esempio a Rimini, un tappeto di Elka Rhapsody e il lead in auto oscillazione del Moog, l'effetto è incredibile, quel connubio è a dir poco emozionante.
Io quando ascolto certe cose non riesco a trattenere le lacrime, e i due dischi della tournée con De Andrè riescono sempre ad emozionarmi.