Io ho avuto la fortuna di cominciare la mia carriera professionale con l'analogico e per anni ho avuto nel mio studio personale una Otari MTR-90 24 tracce 2". Quindi giocoforza ho dovuto imparare a calibrare la macchina in modo corretto.
Ecco un piccolo e incompleto manuale per calibrare i registratori analogici. Sarà necessariamente generico poiché in molti casi le procedure differiscono da marca a marca. Comunque sono sempre indicate chiaramente nei manuali.
In linea di principio per calibrare correttamente una macchina analogica servono alcune cose:
1. Un nastro "campione" con i segnali preincisi ad un determinato livello di nanoWeber (ad esempio NAB, AES, IEC/CCIR).
2. giravite piccolo isolato. Preferibilmente quelli adatti alle tarature (graditissimo omaggio da parte della Ampex nei gloriosi giorni dell'analogico)
3. Brugole adatte alla regolazione dell'azimuth (la posizione dell'angolo della testina rispetto al nastro) e dello Zenith (che di solito non si fa nelle calibrazioni quotidiane ed è meglio lasciarla a gente esperta)
4. Un buon vecchio oscilloscopio a doppia traccia (ottimo) o a traccia singola (più difficile da utilizzare per questa funzione. E' necessario, in congiunzione con il nastro campione, per la regolazione dell'Azimuth
5. Un VU meter.
Oggi è possibile utilizzare anche un software per molte di queste funzioni.
Quindi la procedura in breve è la seguente:
1. Utilizzando il nastro campione e l'oscilloscopio, confrontare l'allineamento della traccia 2 e 15 (in caso di 16 tracce) in modo che la differenza di fase (osservata con l'oscilloscopio) sia al minimo possibile
2. Utilizzando il nastro campione, calibrare l' OUTPUT della macchina, canale per canale fino ad allineare output, HF e LF o L compensation fino all'allineamento con lo standard prescelto. Ad esempio se il nastro campione è a 250 nW e la nostra scelta è 320nW bisogna calcolare la differenza in dB che nel nostro caso è di 2dB quindi sul VU meter dovremo leggere non 0 ma - 2dB.
3. Utilizzando un nastro vergine (attenzione a non rovinare il nastro campione) ed un generatore di frequenze (di solito disponibile sul banco di missaggio) generare un 700 Hz a 0dB VU ed inviarlo, traccia dopo traccia, al registratore. Calibrare l' INPUT del registratore fino ad ottenere una lettura di 0dB sul VU della macchina e del banco di missaggio. Poi, utilizzando una frequenza di 10KHz regolare il bias aumentandolo fino a che si superi il punto di massimo e continuando a guadagnare i 10Khz scendono di 3 dB (in verità sulle specifiche del nastro ci sono delle indicazioni)
4. Poi sempre utilizzando i 10Kz, regola la HF in modo che segni 0dB VU
5. poi se previsto dalla macchina, utilizzando la LF o LF compensation e usando 100Hz, regola le basse fino a che segnino 0dB VU.
Ripetendo tutto per tutte le tracce, di fatto la calibrazione è fatta.
Importante però, prima di operare queste regolazioni, che la macchina sia stata accesa per almeno 30 minuti, che sia stato rimosso l'ossido dal percorso del nastro e, periodicamente, che le parti metalliche siano state "smagnetizzate" con l'apposito attrezzo.
Un sacco di lavoro!
Ecco perché il digitale ha rapidamente conquistato il mercato....
:cool:
continua...
Edited 1 Mar. 2011 10:30