Supporti gastronomici

Ilaria_Villa 26-03-24 11.09
@ wildcat80
paolo_b3 ha scritto:
Sono sorpreso: una ricetta id caccia da un uomo di mare. Ma ovviamente sono luoghi comuni, doverosamente da sfatare.


Vedi il confine fra terra e mare da noi è molto labile.
La maggioranza dei nostri piatti è di terra in realtà.

paolo_b3 ha scritto:
Sulla preparazione direi che sei ben ferrato, unica cosa che potrei aggiungere è di "steccare" la cipolla tagliata a metà con chiodi di garofano.


Questa ricetta è molto diversa dal classico cinghiale in salmì, dove la nota aromatica del chiodo di garofano (che a me piace molto peraltro) è dominante: u singhjari incù a mortula (il cinghiale col mirto) ha la nota dominante del mirto, che verrebbe coperto dal chiodo di garofano.

Mi resta solo da trovare una farina di castagne giusta, fatta con le castagne essiccate a legna, dal sentire affumico, per mettere in tavola due piatti caratteristici della cucina corsa: a pulenda e u singhjari incù a mortula appunto.
emo
wildcat80 26-03-24 12.40
@ stesgarbi
jacus78 ha scritto:
intestini, polmoni, cuori, lingue, cervelli, occhi.... brrrr

Essendo Umbro di origine, fin da piccolo ho imparato che la "pagliata" (budellucci di vitello da latte) cucinata alla griglia sulle braci, alla maniera umbra, è una leccornia deliziosa, da leccarsi i baffi.
Altro piatto che adoro sono le cervella alla toscana.
Per non parlare del mio patè di fegatini e cuori di pollo (o coniglio), anch'esso piatto gustosissimo toscano/umbro.

Sui grilli (e gli insetti in generale) invece...... mi associo al brrrrrrr.
Roba interessante! Io per dire non mangio fegato (cioè lo mangio ma come dico io), trippa, rognone e granelli (testicoli), però... Polmone, milza, cuore, animelle, cervella, tutto l'intestino di pecora (intrecciato come cordula o tatareu), anche l'intestino di vacca in uno zimino sassarese che ricorda molto la grigliata umbra che citi... Però poi la realtà è che la carne rossa la mangio una volta a settimana per scelta, per cui queste preparazioni meno convenzionali capitano poche volte all'anno in occasioni particolari.
Però quella volta a settimana la carne deve essere buona.
Spesso faccio scorta in Piemonte dal produttore.
Quando non ho possibilità ho un paio di fornitori vicino a casa che non scherzano.
Poi soprattutto non mi lancio sui soliti tagli: adoro il diaframma e il diaframma di lombo, la picanha, i tagli poco nobili da bollito che diventano gustosi brasati o arrosti a lenta cottura sul genere asado, tutta roba che quando costa tanto costa massimo 14 euro al kg, i tagli da bollito anche meno.
A tal proposito devo assolutamente comprare un rub a base di carbone vegetale con cui ottenere il sentore di una grigliata nel forno di casa!
paolo_b3 26-03-24 17.00
wildcat80 ha scritto:
tutta roba che quando costa tanto costa massimo 14 euro al kg,

Qua il cappello del prete ha passato i 20...
stesgarbi 27-03-24 16.13
wildcat80 ha scritto:
sul genere asado

Asado, Una leccornia che mi manda in visibilio.
Lo conosco bene, insieme alle altre squisitezze liguri, essendo uno di quei "bauscia" che infestano il Levante emo
wildcat80 27-03-24 20.37
Ecco sull'assedio occorre fare alcune precisazioni.
L'asado portato in riviera dai nostri migranti di ritorno è un pochino diverso da quello argentino.
Il "nostro" è semplicemente una cottura lenta, spesso al forno, di tagli di pancia un po' diversi (per dire le coste tagliate in trasversale come cartuchera qui non le trovi), ma soprattutto con un impiego di aromi tutto nostrano, con un bel sughetto delizioso, un fondo di cottura come hanno tutti gli arrosti.
Quello argentino non prevede marinatura né aromi, solo sale o al massimo aspersioni com salamoia in cottura per non fare asciugare troppo le carni, che vengono arrostite a lungo in cottura indiretta (ad una certa distanza dal calore). Ovviamente all'aperto.
Io l'ho fatto in maniera originale un paio di volte: ci vuole mezza giornata! Stagione giusta, compagnia giusta, vino giustoz un mazzo di carte per giocare tipicamente a trucco o a cirulla.
I miei adattamenti successivi, su smoker Weber, in casseruola a fondo pesante o in forno sono un po' una via di mezzo, nel senso che non uso aromi se non qualcosa per dare una vaga parvenza di affumicatura, e solo semplice sale alternato a spennellature d'acqua.
Il risultato è comunque valido, sapore di carne e fuoco puro senza altri aromi... Però, ogni tanto, una pancia di manzo fatta alla rivierasca mi fa piacere!
Ilaria_Villa 28-03-24 12.28
@ wildcat80
Ecco sull'assedio occorre fare alcune precisazioni.
L'asado portato in riviera dai nostri migranti di ritorno è un pochino diverso da quello argentino.
Il "nostro" è semplicemente una cottura lenta, spesso al forno, di tagli di pancia un po' diversi (per dire le coste tagliate in trasversale come cartuchera qui non le trovi), ma soprattutto con un impiego di aromi tutto nostrano, con un bel sughetto delizioso, un fondo di cottura come hanno tutti gli arrosti.
Quello argentino non prevede marinatura né aromi, solo sale o al massimo aspersioni com salamoia in cottura per non fare asciugare troppo le carni, che vengono arrostite a lungo in cottura indiretta (ad una certa distanza dal calore). Ovviamente all'aperto.
Io l'ho fatto in maniera originale un paio di volte: ci vuole mezza giornata! Stagione giusta, compagnia giusta, vino giustoz un mazzo di carte per giocare tipicamente a trucco o a cirulla.
I miei adattamenti successivi, su smoker Weber, in casseruola a fondo pesante o in forno sono un po' una via di mezzo, nel senso che non uso aromi se non qualcosa per dare una vaga parvenza di affumicatura, e solo semplice sale alternato a spennellature d'acqua.
Il risultato è comunque valido, sapore di carne e fuoco puro senza altri aromi... Però, ogni tanto, una pancia di manzo fatta alla rivierasca mi fa piacere!
emo
paolo_b3 22-05-24 21.01
Rilancio questo topic, quali erbe aromatiche tenere sul balcone?
wildcat80 23-05-24 21.49
@ paolo_b3
Rilancio questo topic, quali erbe aromatiche tenere sul balcone?
Al momento schiero: rosmarino, elicriso, menta, origano, maggiorana, basilico, salvia, timo limone, timo, mirto, alloro, erba Luisa, alloro, lavanda. Poi avevo un kiwi autoimpollinante che ho portato ai giardini dove portiamo il pargolo perché sul mio terrazzo patisce il sole.
Inoltre ho un delle more, un limone e un kumquat, per quanto riguarda gli edibili.
Vorrei tenere del timo selvatico a km 0 ma è praticamente impossibile da coltivare, per cui vado a raccoglierlo all'occorrenza.
paolo_b3 23-05-24 23.04
@ wildcat80
Al momento schiero: rosmarino, elicriso, menta, origano, maggiorana, basilico, salvia, timo limone, timo, mirto, alloro, erba Luisa, alloro, lavanda. Poi avevo un kiwi autoimpollinante che ho portato ai giardini dove portiamo il pargolo perché sul mio terrazzo patisce il sole.
Inoltre ho un delle more, un limone e un kumquat, per quanto riguarda gli edibili.
Vorrei tenere del timo selvatico a km 0 ma è praticamente impossibile da coltivare, per cui vado a raccoglierlo all'occorrenza.
L'elicriso è tipico delle zuppe alto atesine, quelle con la carne affumicata! emo
Io classici rosmarino, salvia, menta e in stagione basilico. Vorrei aggiungere il timo. Poi l'alloro lo ciuffo ai vicini...
wildcat80 23-05-24 23.19
paolo_b3 ha scritto:
L'elicriso è tipico delle zuppe alto atesine, quelle con la carne affumicata!

Ho i miei dubbi che si tratti dello stesso tipo... L'elicriso è piuttosto raro sulle Alpi, ma può crescervi, è uno degli arbusti più tipici della macchia mediterranea, anzi, è proprio la pianta che definisce il profumo tipico che si sente in Corsica e Sardegna, e anche dalle nostre parti nei luoghi più selvaggi. È quella piantina argentata con piccoli fiorellini gialli che emanano un forte odore di liquirizia, che molti erroneamente associano al mirto.
Ci sono comunque diverse varietà di elicriso
paolo_b3 24-05-24 17.48
@ wildcat80
paolo_b3 ha scritto:
L'elicriso è tipico delle zuppe alto atesine, quelle con la carne affumicata!

Ho i miei dubbi che si tratti dello stesso tipo... L'elicriso è piuttosto raro sulle Alpi, ma può crescervi, è uno degli arbusti più tipici della macchia mediterranea, anzi, è proprio la pianta che definisce il profumo tipico che si sente in Corsica e Sardegna, e anche dalle nostre parti nei luoghi più selvaggi. È quella piantina argentata con piccoli fiorellini gialli che emanano un forte odore di liquirizia, che molti erroneamente associano al mirto.
Ci sono comunque diverse varietà di elicriso
Forse sto facendo un associazione sbagliata.
stesgarbi 25-05-24 11.39
@ paolo_b3
L'elicriso è tipico delle zuppe alto atesine, quelle con la carne affumicata! emo
Io classici rosmarino, salvia, menta e in stagione basilico. Vorrei aggiungere il timo. Poi l'alloro lo ciuffo ai vicini...
Rosmarino, salvia, timo, menta, alloro, peperoncini e basilico (in stagione).
In cucina utilizzo spesso e volentieri il ginepro, che mi piace abbinare ad un trito di aglio, salvia e rosmarino, oppure in preparazioni con un pizzico di noce moscata, timo e qualche nota di chiodo di garofano.
Una spezia che mi fa letteralmente impazzire è il "pimenton de la vera" (deve essere di buona qualità): peperoncino affumicato lentamente, di solito con legno di quercia, e macinato. Prediligo la versione dolce, rispetto a quelle più piccanti.
Per il piccante, utilizzo peperoncino calabro o habanero.
Giusto ieri mi sono "confrontato" con una gallina (giovane, non troppo grassa) che ho stufato intera per quattro ore e mezza a fuoco lento, dopo averla rosolata a parte, in un intingolo di birra con cipolla tritata fine, una foglia di alloro, un pizzico di noce moscata, paprika affumicata, pepe, sale, un cucchiaio di miele ed una grattatina di scorza di limone alla fine.
Il risultato è stato piuttosto gradevole.
stesgarbi 25-05-24 11.49
@ paolo_b3
Forse sto facendo un associazione sbagliata.
Dai dai.... lo sappiamo qual' è il tuo piatto preferito
emoemoemoemoemoemoemoemoemo
wildcat80 25-05-24 13.27
Oggi ho mangiato testaroli al pesto. Tutto comprato ad onor del vero.
Testaroli, testaieu e panigacci sono 3 facce della stessa medaglia: un pane sottile non lievitato (sì direbbe mix 70:30 fra farina tipo 2 e polenta, acqua e sale) cotto in testi di diversa dimensione.
I testaieu sono tipici dell'entroterra della riviera di Levante, originario della Val Graveglia: diametro di circa 20 cm, cotti in testi di coccio scaldati e impilati.
I testaroli arrivano dalla terra di confine, un po' Liguria e un po' Toscana, dalla Lunigiana: cotti in testi di ghisa arroventati di diametro di 40/50 cm, chiusi con un coperchio e cotti comunque da un solo lato.
Entrambi vengono poi rinvenuti per un minuto in acqua bollente, i testaieu interi e i testaroli tagliati a pezzi irregolari di circa 5 cm di lato, e conditi con pesto, oppure sugo di funghi, o ancora con olio e formaggio (oggi parmigiano, anche se anticamente si usavano altri formaggi stagionati prodotti localmente).
I panigacci invece vengono cotti da ambo i lati, dentro piccoli testi di coccio (10 cm circa) arroventati in forno e impilati: ultimamente vengono anche rinvenuti e conditi come un primo piatto come i fratelli maggiori, ma storicamente si abbiano ad affettati e formaggi cremosi locali, alla marmellata di albicocche in versione dolce, oggi soppiantata dalla Nutella.

Diciamo che si riescono a fare anche a casa, anche senza i testi dedicati, si possono fare in padelle antiaderenti di diversi diametri avendo l'accortezza di cuocerli senza rivoltarli se si vogliono fare i testaieu (il testarolo così grande lo vedo più impegnativo), i panigacci io li faccio in un padellino da uovo rivoltandoli a metà cottura.
Dosi... A caso. L'importante è il rapporto 7:3 fra farina integrale e polenta.
Deve venire una pastella abbastanza liquida e morbida, ma che non sleghi: consiglio di usare acqua tiepida e di lasciar riposare per una buona mezz'ora. Se non ricordo male ogni 50p gr di farine 500 gr d'acqua e 5 gr di sale, ma potrei sbagliare.
Ilaria_Villa 25-05-24 15.34
@ wildcat80
Oggi ho mangiato testaroli al pesto. Tutto comprato ad onor del vero.
Testaroli, testaieu e panigacci sono 3 facce della stessa medaglia: un pane sottile non lievitato (sì direbbe mix 70:30 fra farina tipo 2 e polenta, acqua e sale) cotto in testi di diversa dimensione.
I testaieu sono tipici dell'entroterra della riviera di Levante, originario della Val Graveglia: diametro di circa 20 cm, cotti in testi di coccio scaldati e impilati.
I testaroli arrivano dalla terra di confine, un po' Liguria e un po' Toscana, dalla Lunigiana: cotti in testi di ghisa arroventati di diametro di 40/50 cm, chiusi con un coperchio e cotti comunque da un solo lato.
Entrambi vengono poi rinvenuti per un minuto in acqua bollente, i testaieu interi e i testaroli tagliati a pezzi irregolari di circa 5 cm di lato, e conditi con pesto, oppure sugo di funghi, o ancora con olio e formaggio (oggi parmigiano, anche se anticamente si usavano altri formaggi stagionati prodotti localmente).
I panigacci invece vengono cotti da ambo i lati, dentro piccoli testi di coccio (10 cm circa) arroventati in forno e impilati: ultimamente vengono anche rinvenuti e conditi come un primo piatto come i fratelli maggiori, ma storicamente si abbiano ad affettati e formaggi cremosi locali, alla marmellata di albicocche in versione dolce, oggi soppiantata dalla Nutella.

Diciamo che si riescono a fare anche a casa, anche senza i testi dedicati, si possono fare in padelle antiaderenti di diversi diametri avendo l'accortezza di cuocerli senza rivoltarli se si vogliono fare i testaieu (il testarolo così grande lo vedo più impegnativo), i panigacci io li faccio in un padellino da uovo rivoltandoli a metà cottura.
Dosi... A caso. L'importante è il rapporto 7:3 fra farina integrale e polenta.
Deve venire una pastella abbastanza liquida e morbida, ma che non sleghi: consiglio di usare acqua tiepida e di lasciar riposare per una buona mezz'ora. Se non ricordo male ogni 50p gr di farine 500 gr d'acqua e 5 gr di sale, ma potrei sbagliare.
I testaroli al pesto, che adoro, sono una pietra miliare nella storia del progresso dell'umanità.
paolo_b3 25-05-24 18.02
@ stesgarbi
Dai dai.... lo sappiamo qual' è il tuo piatto preferito
emoemoemoemoemoemoemoemoemo
Il borsch era il piatto centrale di una cena di S.Valentino che ho preparato per le mie donne. (Moglie e figlia) emoemoemo

emoemoemo
stesgarbi 25-05-24 23.07
@ paolo_b3
Il borsch era il piatto centrale di una cena di S.Valentino che ho preparato per le mie donne. (Moglie e figlia) emoemoemo

emoemoemo
Il Borsch mi piace molto!
Aspetto l'occasione di assaggiarlo "in originale" casalingo a Mosca, quando andrò a trovare un mio nipote che l'anno scorso ha sposato una ragazza Russa e si è trasferito là .....sperando che il "futuro geopolitico" nel frattempo migliori .
Peraltro, la settimana scorsa mio nipote mi ha mostrato (in video whatsapp) tutta una sfilza di prodotti di marche italiane (pasta, riso, olio, pummarola, parmigiano reggiano, mozzarelle ecc. ecc.) appena acquistati al supermercato, a prezzi neanche tanto più cari rispetto ai nostri.....ma.... e le "sanzioni"? Che fine hanno fatto?.... Boh.... emo
stesgarbi 25-05-24 23.38
Qualcuno di voi si cimenta in preparazioni etniche?
Vi capita di utilizzare mix aromatici e spezie tipiche delle cucine di altri continenti?
Ovviamente non parlo del classico "curry madras", che ormai è normalmente di casa nelle nostre dispense (peraltro, esistono molte varietà di curry, anche molto diverse tra loro, trattandosi di un mix di spezie).
Mi capita di cucinare piatti tradizionali, ma soprattutto mi piace sperimentare una sorta di "fusion", un mix di diversi elementi etnici con cui cerco di creare pietanze "originali".
Mi piace andare a caccia di materie prime "esotiche" e cucinarle in pentole tradizionali (l'ultimo acquisto è stato un tajine marocchino) ma anche "fondere" ingredienti, abbinamenti e metodi di cottura, inclusi ovviamente quelli della nostra tradizione.

Da Italiano, ovviamernte, resto affezionato alla cucina di casa (che comunque ritengo una delle più ricche e variegate)... ma viaggiando ho scoperto che "là fuori", nel mondo, esiste una meravigliosa "biodiversità culinaria"... un vero "caleidoscopio" (nel senso proprio della parola kalos) di profumi, sapori, colori......
paolo_b3 26-05-24 08.44
@ stesgarbi
Qualcuno di voi si cimenta in preparazioni etniche?
Vi capita di utilizzare mix aromatici e spezie tipiche delle cucine di altri continenti?
Ovviamente non parlo del classico "curry madras", che ormai è normalmente di casa nelle nostre dispense (peraltro, esistono molte varietà di curry, anche molto diverse tra loro, trattandosi di un mix di spezie).
Mi capita di cucinare piatti tradizionali, ma soprattutto mi piace sperimentare una sorta di "fusion", un mix di diversi elementi etnici con cui cerco di creare pietanze "originali".
Mi piace andare a caccia di materie prime "esotiche" e cucinarle in pentole tradizionali (l'ultimo acquisto è stato un tajine marocchino) ma anche "fondere" ingredienti, abbinamenti e metodi di cottura, inclusi ovviamente quelli della nostra tradizione.

Da Italiano, ovviamernte, resto affezionato alla cucina di casa (che comunque ritengo una delle più ricche e variegate)... ma viaggiando ho scoperto che "là fuori", nel mondo, esiste una meravigliosa "biodiversità culinaria"... un vero "caleidoscopio" (nel senso proprio della parola kalos) di profumi, sapori, colori......
Preparazioni etniche è una parola grossa, però i piatti delle cucine straniere fanno sempre colpo a casa mia. Premetto che io vado sempre alla ricerca di compromessi allo scopo di semplificare la procedura e di non dover fare il giro delle sette chiese alla ricerca di ingredienti specifici, che normalmente sono spezie, erbe aromatiche e guarnizioni. Ad esempio anzichè la smetana metto succo di limone nella classica panna da cucina.

Ma andiamo al punto, due punti emo
Cinese: riso alla cantonese e maiale in agrodolce, stessa ricetta anche con i gamberi.
Russo: borsch, bef strogonoff, Yaini (zuppa con le albicocche).
Poi il classico pollo o gamberi al curry e il chili con carne.
Questi sono i piatti che ho fatto più volte, poi negli anni ho fatto tentativi, come ad esempio il cous cous, che però ho abbandonato o perchè non mi sono riusciti o perchè non mi piacevano.
Ad esempio il cous cous per i miei gusti è troppo delicato, trovo sia così anche quello fatto a regola d'arte dai magrebini. Buonissimo, sicuro, ma non è il mio genere.
Sempre ad esempio, lo cito qui anche se non è cucina straniera, ma è un piatto totalmente estraneo alla mia tradizione culinaria, la pasta con le sarde, ho provato due volte, due schifezze una peggio dell'altra. Ho abbandonato per manifesta inadeguatezza. emoemoemo
paolo_b3 26-05-24 18.57
Ah m'è tornata in mente una ricetta che avevo fatto un paio di volte, credo sia giapponese: risotto al wasabi e cioccolato bianco. In pratica si tosta il riso in solo olio d'oliva, si porta a cottura con acqua, salando ovviamente, poi al termine si manteca con cioccolato bianco e prima di spegnere wasabi e basilico. Delicato, particolare, non mi dispiace. Un dettaglio, non temete per il wasabi, si amalgama ed il suo sapore forte si mitiga, ergo potete metterne, non camionate, ma senza ansia.