@ mima85
valenciano ha scritto:
Adesso finalmente il mercato dei synth e' completo e puo' soddisfare tutti...
Chi ha bisogno di strumenti pratici per il live, ha Clavia, Roland, Yamaha ecc..
Workstations ce ne sono di tutte le misure e di ogni genere (anche in multisintesi)
Chi vuole i VA li trova in tutte le salse, e' tornata la FM, e se si desidera un sintetizzatore analogico non ci si deve svenare su un vintage con i problemi del tempo.
Per il mondo di synth e tastiere, questo è il periodo più prolifico di tutti. Credo che così tanta scelta, con un ventaglio di prodotti e produttori in grado di coprire le esigenze di praticamente tutte le tasche non ci sia mai stata nella storia di questi strumenti.
Esatto (rispondo in contemporanea anche al post di Emidio).
In passato c'erano limiti economici e tecnici : i sintetizzatori analogici costavano tanto, i digitali e i campionatori non esistevano.
Poi e' arrivato il digitale e digitale ibrido : nuove sonorita', prezzi piu' abbordabili anche se alti, ma mancavano i suoni campionati.
Poi sono arrivati i campionatori (costosi ma sempre piu' abbordabili) e le workstation digitali, ma sono scomparsi i sintetizzatori analogici.
Le workstation avevano comunque dei limiti (campioni ridotti, suoni di pianoforte scadenti o al limite) e ci si vedeva costretti a prendere anche pianoforti digitali o moduli complementari.
Poi ci siamo accorti che il digitale anche se innovativo peccava di freddezza del suono, e inoltre era vincolato ai pochi parametri modificabili (filtri inviluppi ecc).
Poi sono arrivati i VA : sonorita' nuove, ma spesso anch'esse troppo digitali.. mentre nel frattempo i principali costruttori continuavano a riproporre gli stessi sintetizzatori (Motif, Fantom ecc) rimescolati in tutte le salse e spesso con eccessivo sapore di deja vu.
Insomma : mancava sempre qualcosa.
Oggi come non mai la scelta copre tutte le esigenze : tastiere stage, workstation anche multisintesi e che campionano, sintetizzatori Virtual analog con diverse tecniche di sintesi, sintetizzatori Thrue Analog a prezzi contenuti, ibridi degli anni 80 (FM, LA, DW in arrivo con Modwave)...
Chi comincia oggi non deve cambiare mille strumenti come han fatto tanti di noi : se organizza bene gli step del suo set, potra' partire da uno strumento iniziale che copre gran parte delle sue esigenze (es. workstation) e poi riempire il suo set a seconda del genere che suona, scegliendo finalmente attraverso un'offerta di prodotti completa come non mai.
Non a caso avevo perso da un po' lo stimolo verso nuovi acquisti, perche' stanco dei prodotti ridondanti e spesso poco innovativi.
Ora, complice anche il lockdown che non solo mi ha chiuso in casa impedendomi di andare a trovare amici ecc (abito fuori citta' e non posso andare a Torino dove sono i miei amici), nell'essere costretto a non muovermi, sono crollate di conseguenza le spese (niente pizze, gite, carburante ecc)..
Vedendo che il budget lo consentiva, e dovendo far fronte ad una situazione di solitudine innaturale e rischiosa, mi sono buttato sulla musica come non mai grazie ai tanti prodotti nuovi presenti sul mercato.
Ora se guardo cosa c'e' in giro (e nonostante i synth gia' acquistati) ci sono diversi sintetizzatori che mi fanno gola, ed altri devono ancora arrivare.
Bello avere l'imbarazzo della scelta... e' stato meno bello il periodo in cui i "tre tenori" (Roland,Yamaha, Korg) riproponevano prodotti ridondanti imponendo non di poco il mercato.
Fortunatamente, korg e' uscita da questa linea commerciale (e ne sta cogliendo i frutti) e nel frattempo nuovi costruttori sono entrati in scena (non solo Behringer, ma anche Modal, ASM ecc).
Quest'ultima tendenza ha portato sul mercato anche bei VA a prezzi piu' accessibili di strumenti come il Virus (valido ma oramai costoso ed anche un po' datato).
Temo che quest' ultimo (il virus) ammesso sia ancora in commercio, sia soggetto a crollo di vendite gia' da tempo.