wildcat80 ha scritto:
Da quanto ne so, Behringer utilizza calibrazione fisica sui mono/parafonici.
Li è più semplice, hai una voce sola da calibrare (o un solo VCF e VCA sui parafonici, con eventualmente l'intonazione generale dell'oscillatore master) quindi anche il numero di trimmer è piuttosto limitato. Inviluppi ed LFO al netto di qualche eccezione sono generati in digitale anche sui monofonici moderni, quindi non c'è bisogno di alcuna calibrazione per questi sistemi.
Con i polifonici il discorso cambia, il numero di trimmer diventa molto maggiore, così come i tempi di manodopera per la ricalibrazione. Scrivere il codice per far fare tutte le misure e le relative calibrazioni al processore probabilmente costa meno dell'ingente numero di trimmer da infilare in tutti gli strumenti prodotti, nonché della manodopera necessaria per ricalibrare gli strumenti quando vengono inviati per riparazioni in garanzia.
Per un tecnico l'auto-calibrazione è una manna dal cielo, di conseguenza pure per il proprietario perché può farsi la calibrazione da se senza portare il synth ad un laboratorio e spendere soldi per questo. Ho avuto un Jupiter 8, calibrare quel synth significava regolare più di 200 trimmer. È una giornata intera di lavoro, ricordo che già solo per i 16 VCO ci voleva quasi un pomeriggio intero. Per macchine come lo Yamaha CS-80 una giornata intera non basta. Fortunatamente altri polifonici, specialmente se usciti dopo il 1981, hanno reso la vita un po' più facile con l'apparire delle prime calibrazioni assistite a software.
wildcat80 ha scritto:
Ma torno a sottolineare il fatto che su 300 euro di strumento (un Minilogue a 300 non lo trovi tutti i giorni per dire, che forse è il poly analogico moderno più affine) è una manchevolezza sopperibile a basso costo.
È il bello degli analogici, se qualche aspetto del loro suono non piace spesso c'è un po' di spazio di manovra per migliorarlo.