I migliori strumenti che avete avuto

Dantes 04-12-22 12.44
Pianoforte: Yamaha P120
Synth: Nord lead
Workstation: Kurzweil PC4
ecstaticax 08-12-22 06.20
@ afr
L'altra faccia della medaglia rispetto al 3D dei peggiori

1 Korg Trinity per i tempi era semplicemente rivoluzionario, una qualità timbrica per certi aspetti ineguagliata, HD recording on board (con apposita espansione) espansione per avere un VA integrato, insomma uno strumento eccellente

Poi, siccome nella vita si combinano le minchiate, sono riuscito a venderlo per un motif ES.... Mi prenderei a cazzotti da solo emo

2 Korg Kronos, da 11 anni stabile riferimento del mio setup ed ancora ineguagliato (IMO)

3 Roland boutique D05 un gioiellino
Ho iniziato a fare pianobar che ero un ragazzino ancora minorenne a fine anno 80 con una Roland E20, però confesso che il mio sogno si realizzò quando riuscii ad avere la Roland W-30: era dotato di un ottimo campionatore (con un suono di piano decisamente superiore a quanto si sentiva ai tempi), di un sequencer di assoluta qualità, e in più aveva 8 uscite audio diverse nonché la possibilità di collegarlo a un hd SCSI (opzione che non sfruttai mai). All’epoca col sequencer del W-30 pilotavo prima un M3/R poi un O3/RW della Korg. Abbandonerò il sequencer W-30 per passare a un 486 portatile con Cakewalk 2.0 per Windows 3.1.
Ormai tutto il mio piccolo studio ruota intorno a un M1pro con Studio One e la collection Arturia, a cui ho abbinato una Roland JD-Xi per sfizio, però ritengo la W-30 una workstation assolutamente formidabile. Riposa in garage e chissà che un giorno non mi venga voglia di riesumarla, magari sostituendo il floppy con un lettore usb….
Zwirner 07-08-23 09.50
Analog Poli : Sequential Trigon 6 :
Analog Mono : Moog Matriarch e Sequential Pro 3
Digital : Waldorf Iridium Keyboard e ASM Hydrasynth Keyboard
FM : Yamaha MODX e Korg Opsix
Tutti attualmente in mio possesso tranne il Trigon 6 che mi dovrebbe arrivare a Settembre ma che ho provato a lungo e vi assicuro che è semplicemente mostruoso . Buone vacanze a tutti .
CoccigeSupremo 07-08-23 14.48
Uh che bel post.

Nord Lead 4: Unica tastiera che, anche se ho usato pochissimo, mi rifiuto di vendere. Per quel poco che l'ho usata mi sono divertito tantissimo, e la creazione di suoni personali mi ha dato soddisfazioni immense, soprattutto perchè alla fine "funzionavano" grazie ad un motore pazzesco.

Moxf8: Avessero fatto una versione 73 tasti, per me avrebbe rappresentato la tastiera definitiva. Editor e schermino a parte, sul mercato non vedo niente di più completo: Sequencer, scheda audio integrata, librerie aggiuntive, scheda flash, meccanica discreta, funzioni avanzate da master con mode dedicato, ingresso microfonico, pomelli in quantità, slider dedicato a Vst, modalità pattern/loop station granitica, modalità song per mandare sequenze, peso contenuto.
Invendibile.
WTF_Bach 08-08-23 09.14
Ne metto due: Korg MS20 e Roland Juno 6
arvensis 08-08-23 20.54
Ho iniziato a suonare nel 1992 e sono partito direttamente con gli arranger che all'epoca iniziavano a spopolare, presi una Roland E15 che vendetti un anno dopo per prendere la Roland E35 che ho tenuto per circa 7 anni ma nel frattempo mi son fatto prendere la mano, perchè l'appetito vien mangiando e presi la Roland D50, poi nel 2000 vendetti la Roland E35 per prendere la Roland G600 che ho tenuto per molti anni. Nel 2005 la svolta definitiva, vendetti la D50 e presi il Motif ES6, che tastiera stupenda. Poi nel 2015 vendetti la G600 per prendere un altro arranger, la Yamaha PSR 750, nel frattempo (visto il peso esagerato e che la mia schiena iniziava a scricchiolare, vendetti il Motif ES6 e presi il MOXF6 che ho ancora oggi, ottima tastiera dal peso contenuto (sto pensando di venderlo per prendere il MODX7) e poi ho cambiato ancora l'arranger e ora ho la Yamaha PSR SX900 che suono in accoppiata con la MOXF6.
E poi, visto che non l'avevo mai avuta prima, mi sono tolto lo sfizio e qualche mese fa ho trovato una Yamaha DX7s in ottimo stato.
Pianov 14-08-23 07.49
GLi strumenti che non dimenticherò mai, e che mi sono entrati nel cuore:

1) Roland D70: perchè me la regalò mio padre, non lo dimenticherò mai. Ce l'ho ancora, sarebbe da rimettere a posto, si accende, display ok, ma aveva dei tasti che ogni hanno andavano risistemati, avevano sempre problemi.

2) Kawai Mp9500: un carro armato, ma non i Leopard di oggi, un carro armato vero, indistruttibile, tasti in legno, lo usavo a casa per studiare e nei primi concerti in duo. A Senigallia nessuno suonava in duo (senza basi), dalle mie parti eravamo i primi...

Scusate questi due ricordi personali che non interesseranno a nessuno, però ecco....a volte gli strumenti musicali vengono ricordati non solo per le loro capacità o caratteristiche tecniche ma per quello che ci hai fatto, cosa hanno rappresentato e, nel caso della mia D70, una situazione familiare insolita, tuo padre che ti sorprende, che non immaginavi potesse fidarti di te, che ti vedeva sempre suonare.
WTF_Bach 14-08-23 08.12
@ Pianov
GLi strumenti che non dimenticherò mai, e che mi sono entrati nel cuore:

1) Roland D70: perchè me la regalò mio padre, non lo dimenticherò mai. Ce l'ho ancora, sarebbe da rimettere a posto, si accende, display ok, ma aveva dei tasti che ogni hanno andavano risistemati, avevano sempre problemi.

2) Kawai Mp9500: un carro armato, ma non i Leopard di oggi, un carro armato vero, indistruttibile, tasti in legno, lo usavo a casa per studiare e nei primi concerti in duo. A Senigallia nessuno suonava in duo (senza basi), dalle mie parti eravamo i primi...

Scusate questi due ricordi personali che non interesseranno a nessuno, però ecco....a volte gli strumenti musicali vengono ricordati non solo per le loro capacità o caratteristiche tecniche ma per quello che ci hai fatto, cosa hanno rappresentato e, nel caso della mia D70, una situazione familiare insolita, tuo padre che ti sorprende, che non immaginavi potesse fidarti di te, che ti vedeva sempre suonare.
Condivido appieno quello che dici. Spesso non è la qualità oggettiva a farci ricordare con piacere uno strumento, ma la situazione emotiva ed affettiva del periodo in cui l’abbiamo usato.
zerinovic 14-08-23 09.38
@ WTF_Bach
Condivido appieno quello che dici. Spesso non è la qualità oggettiva a farci ricordare con piacere uno strumento, ma la situazione emotiva ed affettiva del periodo in cui l’abbiamo usato.
molto vero..cosi come ci leghiamo ad una canzone.