@ MiLord
Però se io fossi un collezionista vorrei quello originale anni '70
Allora forse avrebbe un senso.
Questa è una riedizione creata in un tempo che non è più il suo.
Ovviamente tenendo presente l'alto valore dello strumento in termini di suono.
Ma quel suono lo si può ricreare in maniera molto simile con molto molto meno. E oggi ci sono valide alternative perchè i generi musicali non dipendono più da moog o arp. Ci sono svariati marchi importanti e con una storia dietro.
Se vuoi l'oggetto, questo non è l'oggetto. L'oggetto è quello che ha fatto la storia 50 anni fa.
Mmm...dipende. Uno che compra un Minimoog perché è appassionato di vintage potrebbe preferire un esemplare degli anni '70, certo, ma uno che compra il Minimoog con l'obiettivo di usarlo per suonare, specie se dal vivo, preferirebbe (a parità di prezzo) quello nuovo. Ovviamente parlo di chi se lo può permettere, magari qualche tastierista o studio di registrazione famoso. I Model D degli anni '70, pur avendo fatto la storia, sono ormai piuttosto inaffidabili, perdono l'intonazione con facilità e posso rompersi da un momento all'altro. Non a caso i grandi nomi che ne fanno uso dal vivo spesso e volentieri ne hanno più di uno, da usare nel caso in cui quello sul palco desse noie.
Un esempio molto diretto (e indicativo, anche se chiaramente limitato nella sua specificità): nell'ultimo anno sono stato a due concerti del Banco dal vivo, nel primo tutto ok (anzi, suono del Mini bestiale come sempre), nel secondo il Model D ha abbandonato Nocenzi proprio nel momento in cui doveva suonare, per cui si è ritrovato a poter usare solo piano e organo, davanti a un pubblico di 500 persone. Con un esemplare nuovo (o un altro synth Moog nuovo) non credo proprio che sarebbe successo.
Sul fatto che questi oggetti venduti a prezzi altissimi vendano, non c'è dubbio, pensate alla riedizione del Model 10 a tiratura limitata che se non sbaglio costava sui 10000 ed è esaurita in un batter d'occhio.