@ zaphod
ho capito quello che vuoi dire, ma personalmente considero qualsiasi libro che insegna jazz come un manuale di ricette. Posso seguirle fin che voglio, ma le lasagne come le faceva mia nonna non mi verranno mai uguali.
Perchè nel jazz c'è molto di individuale, pratico, rubato, tramandato, come i segreti culinari.
Non dico, con questo, che non valga la pena studiare jazz sui libri. Sono una buona base. Ma secondo me impari di più a prenderti un brano dove c'è un buon pianista e analizzarlo fino in fondo, soli e comping, paragonandolo al Real book e vedere cosa cambia, cosa ci fanno sia il pianista che il basso...
Tu hai perfettamente ragione. E lo so, infatti, pur non avendo assolutamente nessuna velleità di diventare un jazzista, mi piace capire quello che si fa nel jazz e io stesso oltre a dare una scorsa a vari libri ho ascoltato tanto (ma quello lo farei a prescindere), ho trascritto un po' di cose, o più frequentemente analizzato trascrizioni già pronte, anche confrontandole con il Real Book sotto per vedere come cambiavano le cose. E conosco e mi capita di suonare con diversi bravi jazzisti, per cui si parla, c'è scambio e comunicazione, a grandi linee ho capito come fanno quello che fanno e il tipo di studio che c'è dietro.
Però, se proprio vogliamo scrivere un libro a riguardo (cosa comunque buona e giusta nelle intenzioni), vogliamo farlo fino in fondo? Fosse un solo compendio di appunti e di consigli, di tipi di voicing, pratiche assodate "standard", potrei dire ok, prendiamolo per quello che è, un elenco di appunti vari che possono risultare utili e nulla più. Però nel momento in cui devi usare decine e decine di pagine per illustrare un metodo scala accordo con centinaia di nozioni di cui si poteva anche fare a meno, perché allora non usare quello spazio per introdurre invece anche solo "alla buona" i veri meccanismi che stanno dietro all'armonia?
Insomma, la situazione "libri" è quella che è e bisogna prendene atto, però potrebbe essere migliore...voi conoscete dei testi sul jazz che partono da un'impostazione teorica "normale"?