Ecco, aspettavo giusto di averlo installato per scrivere due righe.
Come sempre Modal ci abitua a viaggiare in prima classe: accendi il Mac e l'Argon, apri la Modal App e subito parte l'aggiornamento, sia per la App (perché aggiunge nuovi elementi all'editor) che per il firmware, il tutto in pochi minuti.
Questa volta le novità sono veramente consistenti:
- il volume d'uscita acquista finalmente la giusta potenza, un dettaglio che già da solo vale l'aggiornamento;
- nuovi filtri modellati, fra cui finalmente un ladder 24 dB/Oct, utilissimo per la modalità virtual analog (vedi oltre) e altri modelli tipo il ladder Hybrid 6 dB/Oct, ladder phaser e Sallen Key che invece suonano molto bene con la "drittezza"
delle tabelle;
- una pletora di nuove versioni di effetti che non vi sto ad elencare, sono tanti davvero
- un paio di parametri in più per l'emulazione VA a cui vorrei dedicare un paragrafo a parte, perché è veramente un valore aggiunto ed è interessante per chi vuole comprare un synth polivalente senza spendere una cifra esagerata.
Argon di base esce con una tabella per oscillatore di onde classiche definita virtual analog che prevede il morphing continuo fra le varie forme d'onda, un po' come l'Uno Synth Pro tanto per fare paragoni con un analogico attuale, e già nella primissima release 1.0 era previsto il parametro drift per le voci: la tabella VA, unita al cremoso filtro classic a 12 dB/Oct, con un po' di drifting portava l'Argon verso il territorio sonoro di uno dei più amati e desiderati polifonico americani del passato, l'Oberheim XA, questo a detta di molti recensori nazionali e non, fornendo una controvoce alla sua algida anima wavetable originaria veramente calda, morbida e avvolgente.
Adesso diventa ancora più credibile con il filtro 4 poli di ispirazione Moog e con il Sallen Key che mi dicono dalla regia essere il filtro del Korg MS20, ma la differenza la fanno i parametri nuovi: modalità freerun per gli oscillatori e parametro vintage per le singole voci per dare quelle imperfezioni che rendono unico il sintetizzatore analogico vintage, oltre al drifting già citato (e superato aggiungerei).
I nuovi filtri sono dotati di saturazione pre filtro che viene regolato dallo knob distortion, per un risultato veramente realistico.
Perché mi sono voluto soffermare così su un aspetto del motore di sintesi residuale rispetto alla sua vera anima?
Per 3 motivi:
- è un'arma che rende Argon ancora più appetibile aumentando il suo territorio di caccia sonora, per gli indecisi e per chi vuole un (primo/unico) synth polivalente è un plus importante
- perché si fa presto a comprenderlo e a esplorarlo, e quindi si fa altrettanto presto a recensirlo
- perché il motore wavetable, pur avendo il limite di non poter caricare le proprie tabelle, è infinito come possibilità sonore, il penultimo aggiornamento ha aggiunto altre tabelle, con i 32 modificatori statici, le opzioni sync e phase il materiale armonico grezzo su cui basare la creazione sonora è impossibile da esplorare integralmente, e il nuovo aggiornamento aggiunge poco ma tanto: la scansione dinamica delle tabelle unita allo sweep dei filtri ladder hybrid e ladder phaser è qualcosa di magico a dir poco.
In sintesi: sono a casa col COVID, prima o poi dovrei rendere l'Argon al legittimo proprietario, che vorrebbe venderlo.
Domenica è il mio compleanno: quale miglior occasione per regalarsi un Argon8M aggiornato, nuovissimo, con ancora tanti mesi di garanzia, a un prezzaccio?
Farò un'offerta (genovese ma non troppo) e vedremo come finirà.