@ Raptus
Sì e questo proprio perché non esiste più il concetto dell'andare nel locale con lo scopo di vedere musica live, lo fanno in pochissimi.
Uno dei motivi principali è che si è perso il valore del live per la gente comune, tutti sono abituati a sentire musica attraverso i media, occorre in qualche modo far riscoprire alla gente il gusto di vedere musica dal vivo, come fare? Per me l'unica è presentandogliela e basta.
Anche il fatto che un certo tipo di musica sia relegata a circoli secondo me è negativo.
Se poi uno va all'estero scopre quanto quello che stiamo dicendo sarebbe semplice da risolvere, mentre da noi sembra un problema insormontabile.
Questo è essenzialmente un fatto culturale: negli anni 80 facevo parte degli Ophicina, gruppo di Torino di "syntetic rock" ( 2 tastieristi, un batterista e un cantante): pezzi nostri sullo stile Depeche Mode & c.. Avevamo investito nella strumentazione, nell'allestimento della sala prove, nel logo, nelle magliette, nella realizzazione di un demo con 5 pezzi in sala di registrazione che davamo ai proprietari dei locali per farci conoscere.
In effetti eravamo riusciti a suonare nei posti più ambiti a Torino (Dr Sax, Black cat, Divina Commedia, Circolo Giuseppe da Giau, Cammello, etc..) ma quando consegnavamo il materiale (cassetta promo, scheda tecnica, adesivi, locandine etc) la sola domanda che ci faceva il gestore era: "ok ragazzi, quanti amici vengono a vedervi e quante birre bevono di solito in una serata"? Per nostra fortuna il numero era sempre abbastanza interessante e su quello ottenevamo l'ok per il live e su quello veniva calcolato il compenso! Ed eravamo nel periodo storico in cui "Berta filava"...
In quegli anni eravamo stati 15 giorni a Londra e li la situazione era radicalmente opposta: avevamo fatto la tessera associativa in un Pub musicale dalle parti di Hyde Park dove si alternavano TUTTE LE SERE gruppi musicali (mediamente molto bravi) e li la gente andava ad ascoltare musica mentre si beveva una pinta di birra ...